277 • MCCCCLXXXXV lutto il paese esser in ruta ; dubita non sia tolto il passo a le vituarie ; havia esso secretano mandato tutto quello si ritrovava in campò, zoè monitione et altro. Item, Marco di Rimano contestabile era zonlo lì per varir. Et di l’andata dii signor a Bologna altro non se diceva se non havia inteso che, atrovandosi ditto signor a San Zuane, vene uno incognito a parlarli con do cavali, et za 15 zorni iterum vi fu. El ditto signor havia ditto finiva la sua ferma con la Signoria, (amen era bon servidor e voi star più presto con uno duchato con quella, che con altri, lumen voria agumento per meritar più in questa età, et voi altra conditiom ; et da alcuni zorni in qua li fa dii grosso. Da Basilio da la Scuola di 27 da Rimano, a la Signoria nostra. Vene una lettera molto savia et copiosa di successi ; avisa il suo partir di Castel Delze di ordine dii proveditor, lassando li do canoni et il falconeto et li 6 marangoni ; trovò in strada andando inimici prosperar, et il camin di andar in campo non era securo ; lui fortifica Montalone dov’ è il signor Carlo Orsini. Inimici vene per darli la bataja et nulla fece, li ruper li molini ; prima andono a Bul-114* zano, qual dilli inimici lo hebbe; et che quel loco di Montalone era forte e guarda e passo per le vituarie, et ivi esser formento, vini et fen per mantenir homeni 400. Et come a dì 22 vene lì Paulo Vitelli con persone 800, zoè 600 a piedi et il resto cavali li-zieri, fin n.° 1000, e andoe a Rochi, li dete la bataja e prese la terra ; il contestabile, era lì, si tene in la ro-cha l#qual etiam la prese, e fornito quel locho, ritornò a la Pieve dove fano la massa ; et in Montalone erano col signor Carlo Orsini balestrieri a cavalo 50, homeni d’arme 11, sacomani 30, guastatori 43 e il contestabile con zercha 20 fanti. Item, che inimici, a dì 23, andono a Val Savignain, li dete la bataja che duroe una hora et lo preseno, e nostri che era in Montalone si messeno in fuga, e molti fanti se butano zoso di le mura, et nostri brusoe uno castelo chiamato ... e si reduseno a Castel Delze. A dì 24 ditto Paulo Vitelli andoe a Monte Cornaro, li dete la bataja et nostri si difeseno, tamari, esso Paulo voi haver quel loco e Pratlego, però che, presi questi do lochi, el ducha di Urbin, el proveditor, l'Alviano et Orsino sarano asediati et in pericolo. Item, come a Castel Delze era il magnifico Piero con il conte Antonio fratello dii ducha ; hanno pocho governo, voleno mandar quelli homeni comandati a Bibiena dal ducha a portar vituarie, dubita sarano roti da’ inimici; et come inimici haveano l’ajuto di villani quali tutti sono conira nostri ; et esso Basilio voria haver 1000 i, dicembre. 278 oltramontani, faria ete. E aricorda sia fato un forzo di zente d’arme, zoè de cavalli lizieri di nostri con-dutieri, et con fanti mandarli per do vie a socoror nostri, altramente dubita siano in pericolo; lui se ra-comanda et non sa che far, voria danari, et lì a Rimano si trovava. Da /’ Averna di Paulo da Foligno doclor a la Signoria nostra, data a dì 23 a hore 11 in modo di breve senta. Avisa inimici haver preso Val Savi-gnom ; el signor Bortolo haver scrito a Bulzano a quel contestabele brusi quel loco et dovesse andar a Monte Cornaro, et Paulo da Zara contestabile dovesse brusar Vergareto ; Paulo Vitelli era a la Pieve con fanti mille, zoè 500 pagati et 500 comandati ; hanno auto per forza Val Savignom. Biasio Albanese contestabele era lì à fato il debito suo, non vi era l’altro contestabele. Thomaso Albanese è andato a Castel Delze a prò veder. Item, el signor Bortolo havia scrito al ducha per haver fanti ; par il capitano di alemani non voglii li soi se divida, pur risponde farano consejo tra lhoro. El ducha fa fortifi-char Bibiena, el l’Alviano pur solicita li mandi li alemani, et si se perdesse quel loco di l’Averna et Chiussi, nostri stariano malissimo, e saria poi perso Bibiena, et 300 fanti era li in l’Averna. Conclude lo Alviano à protestà al ducha li mandi ajuto, et che hessendo astreti nostri de ussir di l’Averna, si pole-no salvar el retirar mezo mio di qua su uno monte; et che era bisogno vi venisse li elemani per custodia di quel loco ; lui starà etc. Ancora el ditto, de 24 a hore 8 di note, scrisse una poliza pur in l’Averna. Come in quella note erano zonti lì di Bibiena venuti 150 alemani, et che una 1 hora avanti dì a l’Averna li spagnoli haveano comin-ziato a far consejo di partirse per non haver vituarie, et con dificultà el signor Bortholamio e lui li haveano fati restar, con pronìission et sacramenti di non si partir de lì, e ha mandato bona scorta per vituarie. Item, vene lettere di Bibiena, et per esser in zi-fra non fono lete. Di S ir brino di sier Zuam Pauk Gradenigo, data a dì 25 hore 6 di noie. Come havia auto lettere dii proveditor Marcello da Bibiena et dii Venier da Ravena, che dovesse andar in campo a Bibiena con le fantarie et cavali lizieri, et visto lettere di la Signoria li comanda dovesse star soto l’obedientia di proveditori, benché el suo partir sia la mina di quela impresa e di quelle zente d’arme; et essendo zonto lì el signor Franzolo Orsino con lettera dii magnifico Piero che lo richiede vadi a Castel Delze con la