591 questa Signoria. Ilem, ringrati:» di quello à fato il ‘ proveditor di Monopoli in relasar quel maestro rii la majestà di la raina vechia retenuto per marano. Ilem, avisa le galie dii re esser sta in le acque di. Piombili, per esser contra Piero Navaro corsaro, et prese uno suo navilio, dove quelli dii re messeno 150 hornini di le galere suso et soravene fortuna ; chi andò in aqua e chi in là, e il corsaro recuperò il navilio, adeo amazò tutti li homeni regii. Et per sier Polo Barbo eonsejer lo ringratiato di questo bon effecto, e di l’aviso dato. Vene li oratori pisani pianzendo : disseno haver Iota la sententi«, non poi star a quella per niun modo, sono servi, maxime havendo perso la protetion di questa Signoria, e sono fati più schiavi che mai de’ fiorentini. Li lo risposto confortandoli si vederia. Veni; F orator di Monferà. E mostrò il processo fato contra quelli volea amazar il signor Costantini a requisitiom dii marchexe di Saluzo. Ilem, mostrò una lettera dii roy, drizata a esso signor Costantin lo chiama mio cusim ; e dice non voler far danno nel marchesato di Monferà con le sue zente. Ilem, fece lezer alcuni avisi di 20 fin 26 marzo. Primo dii bandizar milanesi e zenoesi dii regno, zoè milanesi e quelli hanno salvoconduto, jn termene di mexi Ire acciò possi seuoder il suo. Ilem, il roy à provisto a tutto per Italia, e a dì 21 zugno sarà 25 milia homi-ili contra el signor Lodovico, e manderà artilarie. Ilem, a mezo aprii il roy voi esser a Liom. Ilem, l’archiducha di Borgogna à mandato a dir bone parole al roy, voi acordarsi lui e suo padre. Ilem, a dì 26 davanti la cha di oratori di la Signoria fu fato festa con tfna nave et bancheto, e butò danari ; il roy lo in persona a veder. Ilem, che monsignor de Libre! à mandato a dir al roy esser contento dar soa fiol i al fio dii papa, esi aspetava messo col mandato per concluder. Ilem, che ’1 capitano Bubinet et monsignor Claudio Denis non erano tornali di l’archiducha, le qual tutte cosse prima si haveano intese, pur fu ringratiato di 1’ aviso. Vene li do oratori di Milan, e misier Lodovico Bota parloe, era vestito di veludo negro, dicendo voleva tuor licentia, et si havea a dir alcuna cossa al signor suo. Li fo risposto andasse quando li piaceva e non si volea dir altro, et cussi tolse licentia. Vene Piero di Bibiena secretario dei Medici, et parloe altamente dicendo Paulo Vittelli è do mesi volea poner il magnifico Piero in Fiorenza, e volea venir a soldo di la Signoria. Or perchè era materia di eai, tutti fo manda fuora, tamen lui diceva forte 592 è noto a tutti, in conclusion si dolse assai. Quello li fu risposto, non lo so. Vene il marchexe Lunardo Malaspina con pré Ypolito, nontio dii marchexe Gabriel di Fosdenovo, dolendosi di questo acordo, dicendo el marchexe Gabriel suo fratello restava senza esser nominato, non sa che far. Or per niun li fo risposto, ergo, etc. Vene Zuam Alberto di la Pigna e fe chiamar Za-charia di Freschi fuora, et disse eri sera el signor conzò alcune cosse di la sententia; et fo parlato assai tra li savi, tutti disse la sua opinione et fo terminato far ozi pregadi per referir al pregadi. Di Cherso e Ossero di sier Alvise Badoer conte. Come era sta eleto Zorzi di Colombi soracomito, e subito lo expediria. Dei Corf" di 6, 7, 8 marzo, replicade, e di 13. Manda lettere da Costantinopoli di sier Andrea Griti replicade, le qual non fo lete. Da Rovere di sier Nicolò da cha da Pescato podestà, di 5. Come era passà di lì via domino Piero di Trieste, va orator per il re di romani a Milan, insieme con uno cavalaro dii ducha et 8 cavali: dice il 236 re contra il ducha di Geler haver preso tutte le terre, restò solo una, à lassato il ducha di Sassonia lì a campo, e soa majestà è partito di Colonia, vicn per la via di Costanza a Burnercon 2000 cavali, ch’é in qua, contra sguizari. Itevi, di lì via a Trento è sta fato festa per la rota data a agnelini, licei habino habuto più lhoro ; et che misier Martin da Lodrom preparava danari per mandar al re. Da poi .disnar fo pregadi, il principe non vi, fu leto lettere Zuam Alberto mandò in scriplo quello voi azonzer il ducha al laudo, danna misier Zuan Lucha e dice lui Zuam Alberto haver potuto haver due. 3000 e non li ha voluti et li crepa il cuor. Poi sier Marchio Trivixani, savio dii consejo in setimana, referite quello havia dito eri il ducha di Ferrara, e leto le do scripture lassoè. Et havia ditto: serenissimo principe non son savio, et che dovea haver dito son savio e ò vosù far cussi. Poi referì Zacharia di Freschi il successo e le parole di questa matina di Zuam Alberto. Questo è il eonsejer Pece il ducha a. laudo: che fiorentini possa tuor el podestà e custodi di le terre di la chiesia di Mantoa et di Bologna, e questi tre lochi se intendi non esser suspeti a’ fiorentini. Ilem, che pisani siano reintegradi di le possession lien fiorentini. Ilem, che fiorentini debbi asignar a’ pisani parte di l’intrade per la custodia e pagamenti da esser fati a quelli. Ilem, che a le forteze, oltra el solito, pisani possi tenir dii suo 5 over 6 fanti pagati MCCCCl.XXXXIX, APRILE.