MCCCCLXXXXIX, GIUGNO. 804 per esser il castello roto bisogneria ronzarlo. Item, lauda il castelan, eh’ è al Covolo, el qual è da Puo-volo, nome Piero de Stechin, et è ben in hordene. Da Aniivari, di sier Piero Piero Tiepoh podestà, di 18 zugno. De certi rumori seguiti per mar-chovichii ; lauda molto antivaresi ; dimanda moni-tion; et voria compir la fabricha. llem, scrive de alcuni vermi vien su le vide, quali con fazele di fuocho da una hora fin quattro di note si brusa, adeo fanno gran danno a quelle vide, et è pericolo il star la note fuora a la campagna, et conveneno star per questa causa. Da Sibinico, di'tier Vetor Bragadin conte. Come iri execution di la parte, mandava l’aventario di le monition è lì. Da poi disnar fo gran conscjo. Et vene a consejo el ducha de Urbim, et sento apresso il vice doxe, perhò che ’1 principe non vi è, nè ozi vene a consejo, el qual ducha non è nostro zentilhomo et si l’liaves-sc dimandato saria sta fato. Et fu fato podestà et capitano a lluigo sicr Zacaria Contarmi el cavalier. Et 10 con li compagni ai ordeni amiamo sora porto a far la zerclia di la nave Cocha, edam, veder si la feva aqua, come questa matina fo ditto in collegio; adeo fo mandato Lunardo firexan protho di l’arsemi], et altri, et referiteno non feva danno, et poteva nave-gar benissimo, su la qual andò patron sier Fantin Memo fo di sier Lodovico. In questa note morite sier Zuam Capelo procuratore, orbo, di età di anni..., et la mane fo portà le chiave al principe. A dì 10 zugno. In collegio vene l’orator di Napoli, qual fo aldito in contradilorio con li oficiali ai levanti, et li extraordenarii, zercha il pagar li navilii dii re: era etiam Piero Martines consolo di cathelani qui, et tandem la Signoria terminono in favor di l’o-rator che non pagaseno. Vene domino Zuam Batista Carazolo, et domino Madiario di Chamerino, per nome dii ducha di Ur bini, pregando la Signoria nostra si risolva in quello 11 voi dar di provisione. Or fono mandati Cuora et consultato la risposta, li Co ditto ozi si leva consejo di X, et poi domali in pregadi si expediria. Vene li tre provedadori deputati sora le exation di danari, zoè sier Marco Barbo, sier Domenego Mariti, et sier Lorenzo Venier, et disseno esser molti debitori poveri, quali voriano dar pegni in l’olìcio di beni mobeli, et esser depenadi da palazo, et voleno pagar in termene di uno mexe. Et consultato Co ordinato Cazino, et cussi Co nota la termination. Et etiam Co aldito sier Leopoldo Vcndramin zercha la sua nave, et Co mandalo da questi provedadori, et vardasse, etc. Di Milan, di l’ orator nostro, di 6. Come quel zorno era partito misier Baldisera da Pusterla, va a Bormio. Et si dice che il re di romani, qual è propinquo, vien lì per disfar sguizari ; et il ducha à mandalo alcune monition, si dice anderà in persona per parlar col re lino a Bormio. Itera, a Milan esser uno orator d’Jngaltera honorato assai dal ducha, è stato in coloquii, [»urte presto et va verso Roma. llem, uno '31 Michiel Mustachi capo de’ stratioti, sta zà 8 anni con quel signor ducha, era stalo da lui, et diteli che vo-lentiera veria a servir la Signoria nostra, sichò aspela risposta. Da Ferrara, dii vicedomino, do lettere di 7. Come andava Canti e cavalli, non perhò tutti, a un trato verso Forlì ; etiam lì va Fracasso, el qual era sta da lui, et dice va a Forlì per uno piato à lì con uno ebreo, voi haver ducati 2000. llem, che quel signor voria acordar quella madona di Forlì con la Signoria nostra ; et dice Fracasso non va a posta di Milan. Da Brexa, di sier Polo Trivixam el cavalier podestà, et sier Zuam Francesco Pasqualigo doctor el cavalier capitano, di 8. Zercha quelli soldati. Et il conte di Piliano et il podestà lì è contra, e il capitano in favor dii conte. llem, mandono una lettera di uno Zuam de Rulgaris capitano di Valchamonica, data a dì 6 a Rreno : come quella Valtelina era in fuga, et il re di romani esser lonzi 10 mia da Rorinio con cavalli 10 milia, et todeschi 5000 lì propinquo. Vene l’orator dii conte Rernardin di Frangipani, qual per la Signoria fo comesso a li savii ai ordeni lo aldisse, e voi 4 cosse, inter coetera che uno suo fìol qual per il re di Hongaria era sta dato lo episcopà di Modrusa, et il papa lo à dà a uno altro, che si scrivi a Roma in suo favor. llem, monition etc. In questa matina li consejeri fono a Rialto a incantar la galia di Fiandra, tolse sier Hironimo. Mo-zenigo, et poi la tolse sier Alvixe Pasqualigo, et bave più di don ducati 500, et la incantava sier Filippo Morexini, (amen il preditto 1’ have. llem, fo divulgato in Rialto l’armata dii Tureho non ussiria, lanieri non sapea dove venisse tal nova, ben è vero era lettera dii Gondola da Ragusi, di 24, in zifra non leta. Da poi disnar fo consejo di X con zonta di collegio. A dì 11 zugno. In collegio. Non fo il principe. Fo dato prima per li consejeri audientia a molta brigata, con mormoration di savii. Da Milan, di /’ orator, di 8. Come il re di ro-