797 MCCCCLXXXXIX Gtl'GNO. 798 domino Zuam Balista Carazolo, domino Machariosuo orator, et domino Lodovico de Odaxy, et li altri mandati fuora. E1 principe li disse con optime parole la deliberation fata cri zercha l’anno de rispeto ; comemorando quello havia ditto al podestà nostro di Chioza venendo, et che se li daria provision etc. Et lui rispose saviamente, perchè è doto et forma ben parole : come voleva far, et star al modo che a la Signoria nostra piaceva, pur clic chavalchando havesse il suo titolo di governador come l’ha al presente; et il principe li disse si consejerà. Vene li patroni, cazudi iterimi eri in pregadi a la pruova, zoè sier Polo Calbo, sier Zusto Guoro et sier Vicenzo Polani, dolendosi di la fortuna Ihoro, et disscno poi che al pregadi non pareva dovesseno andar patroni, pregava li fosse da in driedo li soi danari depositadi in procuratia. Et consultato quid fie-dum, et dimandato l’opinione nostra, io li fu contrario nulla li fusse dato, et questo per seguir la leze, et cussi tutto el collegio vene in mia opinioni. Et li consejeri andono a incantar le galie tre di Alexandria a Rialto, et questi patroni medemi le fe-no tuor a tre soi amici : sier Marco Querini q. sier Jacomo per il Polani, sier Priamo Contarmi q. sier Zuane per il Guoro, et sier Silvestro da Leze q. sier Jacomo per il Calbo, zoè per quelli precii medemi che lhoro primi patroni le tolseno. Et li sa vii rimaseno in collegio a consultar la materia di mandar le galie grosse in armada, justa la parte misi in pregadi. Et fo aldito prima tra li consejeri et collegio una diferentia di certa piera, zoè sier Francesco Zusti-gnam patroni a 1’ arsenal come procurator dei frati di San Francesco di frari menori, et sier Francesco Foscari per San Marco. Da poi disnar fo consejo di X con zonta di collegio. A di 8 zugno. Non fo il principe in collegio, et fo gran confusion. Lete le lettere, li savii andono in camera a consultar, et la Signoria rimase a dar au-diehtia; et fono prima alditi li patroni di Alexandria cazuti, quali si oferisseno andar in armada; poi fu ai-dito sier Trojan Bolani, sier Jacomo Corner da Barato, et do di Fiandra. Da Ferrara del vice domino, di 6. Come a Mi-lan era andato uno orator dii re di romani a dimandarli ajuto contra sguizari, et ducati 50 milia ; et il ducha li ha promessi di darli, et che ditto ducha è gajardo, et podio si cura di Franza, dice haver il re di romani et il re di Napoli con lui, et fiorentini, quali perhò par non si hallino risolto ancora, et dice il Turcho darà fastidio a la Signoria nostra. Item, ha mandato zente in ajuto dii re di romani, et a Novara misier Galeazo di Sanseverin, et ha mandato danari al marchexe di Mantoa, et uno orator per adatar certi capitoli. Et per una poliza ditto vice domino avisa come quel Nicolò Pavan in uno ospedal esser morto, ergo etc. Da Rovere, di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà, di 16. Ilavcr nova per misier Marlin da Lo-drom, qual era sla elimina dal re di romani a Merani a la dieta, et ha mandato misier Zorzi suo nepote, over flol, et dice farà a saper il tutto si farà in la dieta; et dice esser zonlo a Meram el ducha Zorzi, el ducha Alberto di Baviera, et misier Zorzi da Be-sem, et forlificha questi lochi con monition, et il castello ; et à messo zente nova in quello castello, el abuto formenti frati dii dominio di la Signoria nostra. Item, esso podestà scrive star di bon animo, revede le artilarie, le curaze quale sono vaste, sichè bisognava proveder etiam per Castel Barco. In con-clusion si porta ben; et fo laudato dal collegio; et fo. scritto ai reclori di Verona provedi a Roverò dii lutto, el li mandi ducati 50 da compir ccrla fabricha, lamen el dimanda 100 guastatori di veronese et brexana per far etc. Da Trevìxo, dì sier Andrea Dandolo podestà el 313 capitano. In materia di orzi etc. Da poi disnar fo pregadi. Et questa matina a Rialto fo ditto una zanza: come l’armada dii Turcho non ussiva, dove si venisse tal nova non si sapea, aileo tutta la terra era allegra, el vidi una lettera da Corphù, di 22 mazo, come sier Simon Guoro prove-dador di l’armada havia preso una barzeta di curaze che il re di Napoli mandava al Turcho, lamen di questo non reusite. D i Roma, ili do oraluri, di 31. Come el Cardinal Borgia li havia parlato nomine ponlificis a una sua vigna, et dice il papa averli ditto ch’el signor Fa-bricio Colona era sta fato dal re di Napoli gran con-testabele dii regno, eh’è la mazor dignità habi, et il signor Prospero locotenente et capitano di tutte le zente dii regno, et sono molto favoriti dii re ; sichè farano Ascanio papa vacando la sede ; et che il re exalta Colonesi: per tanto il papa voria si Orsini fus-seno astreti da Colonesi saper si la Signoria nostra li ajulasseno per la servatimi di capitoli tra lhoro ; et li oratori risposeno non saper. Item, che il papa voria dar qualche loco in Italia a suo fiol monsignor di Valentinoes. Item, di do. Scrivono li ditti oratori: come fono dal papa si eongratulono di matrimonio di Valenti-