ila MD1X, APRILE. 116 Sier Filippo Salamoi], qmmlum sier Piero, fo cao di 40. Sier Annoio Trun, fo constar in Candia, quondam sier Andrea. Sier Zuan Viluri, fo sopracomito, quondam sier Daniel. Sier Viceuzo da Riva, fo sopracomito, di sier Bernardin. Sier Altnorù l’ixani, quondam sier Hirotiimo, fo vice capetanio al colfo. Sier Alvixe Pizamano, fo capetanio di le galie di Barbaria, quondam sier Francesco. Sier Francesco Pasqualigo, fo sopracomito, quondam sier Velor. Sier Zuam Liom, quondam sier Piero, fo vice soracomito. Sier Fantini Querini, fo patron di nave, quondam sier Anzolo. Et tutti do la matina sequente aceptono. Fo loto uno reporto di uno, avisa il re di Franza fino a dì X non era partito da Lion. Item, à solum 14 milia fanti, ma mal in bordine, et 1500 lanze, eli’ è cavali ... milia in tutto. Et di esser sta menati a Milan sier Zustignan Morexini, provedador, preso, Vitello Vitelli, Brazo et Vizenzo di Naldo, etiam sier Andrea Morexini, di sier Zustignan; et altre particolarità. Et li ponti farano per passar e venir a campo a Cremona. Fu posto, per il serenissimo e tutti di colegio, che a quelli, impresterano danari, li possino far le ubligation di arzenti e ori si mcterano in zeeha, acciò si possi haver presti li danari per mandarli in campo. Presa : 181, 0, 0. Noto. Veneno, et viti, do bolognesi, qualli par-lorio, a P andar suso di pregadi, a li savij di terra ferma, dicendo che domino Ha tini bai Bentivoy li basteria P animo intra* in Bologna, perchè ancora à la parte; et voi danari ctc. Et fo dito, essi Bentivoy ri-trovarssi in questa terra in caxa dii signor Pandollb, di Rimano olim, per esser soi parenti. Or questa materia è sta tratà etc. Et pregadi veneno zoso a bore 1 '/» di note, di mior voglia di eri. In questa matina P orator di Ferara, domino Francesco Lombardino, fo in colegio, a dir aver le-tere dii suo signor, voi esser bon tiol di questa Signoria e dar il passo eie, ; ma li convien stur ben con il re di Franza, e che ’1 convegnirà, venendo a Milan, andarli a far reverenda; etiam vera a Yeuetia. Et altre parole. El principe li usò bone parole. Et noia, si ha il zonzer in campo, in veronese, domino Nicolao di Esle, con li cavalli lizieri fati a Ferara etc. Item, P orator yspano, licet ancora fusse qui, tamen non veniva troppo in colegio, ma se stava sopra la veduta. Noto. E sta expedito sier Lorenzo Sagredo, capetanio di la riviera di la Marcha, qual con il suo sehie-razo et barche è partito per Rimino, et con li do brigantini. E nota, ozi Vassallo el Musehatello fenno la monstra ; et volendo expedirli e darli una paga, vole- 52 vano do page, et non volendo darli il colegio, la cossa stete cussi senza expedirli, e al bisogno si mette ta-ja. Quel Domenego Sporcho per colegio fo ordina non portasse più arme, licci havesse fato la compagnia, la più parte fanieglij, et non lo volseno mandar in campo. Item, fo expedito uno domino Antonio di Anto-nelli, di Reame, over Napoli, parente dii Carazolo, fo nostro capitanio di le fantarie. Qual è riclio, voi far 100 cavali lizieri; et li fo dato danari. À fato il suo testamento, lassa comissarij li procuratori di San Marco, per man di Hironimo di Bossis, nodaro. E nimicho di francesi. Item, gionseno alcuni fanti, per numero 60, venuti da lhoro da 'Frani, per tocliar danari et andar a la guerra ; et fonilo expediti. Et hessendo fato relatione al principe, che il Cardinal Adriano, vien di Traili, dovea zonzer ozi a Lio, fo manda zercha 14 zenlhilomeni a Lio contra, dove starà lì questa notte, e fo preparato la stanzia ; et domali ordinato non far consejo, el il principe andarli contra con li piati et menarlo a San Zorzi Mazor, dove è sta preparato, poi à tolto la caxa di Lipomani a Muran a lìto. Ma il dì sequente non gionse et fu fato consejo. A dì 22, domcnega. Da matina, in colegio, vene Icterc di le poste, e di Cremona, di 20, hore 14. Come in quella matina cremonesi haveano aperto le botege et sessato il tutto, sì come fosseno levati di l’assedio, perchè fin do borre aspetavano la venuta dii provedador Griti con li fanti etc. Item, si ave uno aviso, che fino a dì 14 il re non era partito di Milan, perché il re di Ingaltera stava in extremis; tamen, per altre vie si haveva, che ozi over doman el saria a Milan. Et a borra di vesporo si ave altre letere di Cremona, di 20, hore... di note. Di P intrar a bore 17 il provedador Griti con 3000 provisiouati el domino Dionisio di Naldo. El altre particularità, ut in litteris, il suma-rio di le qual scriverò di soto. Da poi disnar fo gran consejo. El posto la parte