MCCCCLXXXXIX, ACOSTO. IMS xai'o volesse dar il passo a li spagnoli vien di Roma ; noti si sa quel farà. Di Brexa, di reclori, di 3. Haver ricevuto hor-dine di far 4000 fanti de lì; aude chiamono el consejo, et exposto questo queli cìtadini li parse stranio, concludono non sa che far; et li fo scritto per collegio dovesseno far solum 2000 in tutto. 397 " Di Feltre, di sier Mulhio Barbaro podestà et capitano, di 4. Come era venuto uno da Bolzam e uno di Trento, dicono di una rota à abuta il re de’ romani per sguizari apresso Costanza in uno loco ditto Sa-frus, et esser sta morti baroni viddicet misier Ma- thio di..... et Diatricho capo di fanti et altri, et fo a di ‘23 lujo; e da poi par ne habino auto una altra rota todeschi, e questo è certo, et il campo di Venosa è quasi disciolto, et queli di Trento et .Ivan fanno manteleti a le mure, dubitano di la Signoria, et misier Jorio di Petra Plana a Trento fa lauti per il duella di Milan. Et per un’ altra lettera scrive come do bombardieri ivi mandati per la Signoria nostra sono di nation todeschi e perhò mal si fida di llioro. Da Bissan, di sier Aloixe Liom podest i et capitano, di 4. Haver todeschi esser sia a le man a dì 22 lujo aprcsso Costanza con sguizari, el esser stà morti sguizari 3000 et todeschi 6000, et molti baroni, et che queli lochi vicini a Bassan sono malcontenti, convien pagar danari e mandar zente in campo. In questo pregadi fo leto, per Gasparo da la Ve-doa, la lettera dii re di Pranza a la Signoria et il sumario di quella il re scrive a li soi oratori, videlicet dii tuor dii marchexe di Mantoa, lumen non vuol senza voler di la Signoria, et dice è in libertà hora. Ilem, ha ìntelligentia con terre dii ducha di Milan maxime con Cremona, et ha 300 homini d’ arme et 600 cavali lizieri esso marchexe, e voria la Signoria il tolesse nel suo campo e dice che per tutto avosto esso re sarà in bordine a l’impresa. E ha ricevuto lettere sue di 11, e intese l’orator dii Turcho andato a Milan e quel di Milan al Turcho, dice sa certo el signor Lodovico è causa di tutto, etc. Fu posto, per consejeri, che li provedadori vanno in campo possino portar arzenti per ducati 400 per uno a risego do la Signoria nostra : bave ninna non sincere, nulla di no e tutti di la parte. Posto, per li sa vii dii consejo, excepto sier Filippo Trum, ate;ilo domino Piero di Carthagenia era amalato, che la sua compagnia sia data a Filippo Albanese sichè 1’ habi e si compia al numero di 60 lio-meni d’arme che son cavali 240, el a lui domino Piero li sia dato fiorini 20 al mexe di provision in vita sua a la camera di Padoa a bolete 10 a 1’ anno. Ilem, ohe molti honieni d’arme sono senza capo, et quelli è venuti da Milan siano dati a domino Antonio di Pii fino a la suma di 20 horneni d’arme oltra quello che ha al presente, et ditta parte bave 21 balote di no ol resto di la parte e fu presa. Fu posto, afento che monsignor di Beumonte orator di Pranza andava in campo e poi dal re, li fosse donalo uno cavalo di valor di ducali 100 fin 120 e pagarli le arme a Brexa e uno pavion, e questo lazi li provedadori zenerali, oltra li ducati 200 se li dà al mexe por le spexe : avo tutto il collegio. Fu posto, per li savii sopraditti, mandar Hironimo Zenoa in campo con provisionali 200 fati de qui e darli ducati 100 fino li conducili in campo a li provedadori dove haverano le page ; et parlò eontra sier Filippo Trum proeurator qual non era in parte e dete bota a sier Luca Pixani consejer, qual fu prove-dador in campo, e biasemò Zenoa; el li rispose sier Mareo Antonio Morexini el cavalier savio dii consejo, et poi sier Luca Pixani e consejer, justificandosi es- 398 ser sta provedador in campo et apresso francesi e non lont.au come havia ditto sier Filippo Trum. E mandata la parie, 73 di no, 120 de si e fu presa. Et fo licenlialo el pregadi, et rimase consejo di X suso, fo ditto per dar certa taja vivo et morto a Marco da Martinengo. In questo zorno fu sepulto a San Zane Polo sier Nicolò Liom, proeurator, et portato more solilo por la piaza di San Marco, sonando le campane. A di 6 avosto. In collegio. Non fo leto alcuna lettera por non ne esser, excepto una di sier Andrea Zanchani, provedador di Gradiscila, di 4. Come mandava qui Coltrim inzegner, el qual fo aldito in collegio, et sier Marin Boldù, provedador li, è idropico, voria licentia. Ilem, fo expedito Zenoa vadi con li fanti in campo, e datoli ducati 125, et balotà danari per 13 bombardieri per campo. Vene do oratori di Muja, dolendosi di uno di Caodistria venuto a Muja per governo di quella terra; laudono sier Ferigo Ferro, podestà Ihoro, et la guardia si fa. Et a l’incontro fo aldito ditto di Caodistria fu mandato lì per il podestà, et disse come fu cazato via a furore di populo, et pocho manchò non fusse amazato, unde per la Signoria fu comesso tal cossa a li cai di X contra quel podestà. Vene do oratori di Spalato dolendosi di sier Marin Moro Ihoro conte, qual tochava l’intrade di cittadini, over di la comunità, etc. El fo ordinà scriverli una lettera di qu, sto per li cai di X. Ilem, di-mandono monition et biscoto, et voriano cavalli li- •