1379 Da Ferrara, ili sier 'Hironimo Donudo doctor vicedomino, di 27. Come quel signor partiva luni per Milan con cavalli 300, muli 60 vestiti tutti a la francese, et che il mal dii signor fo finto, et fo per per ponersi in bordine, mena con si il fiol. Iiem, erano zonti li 6 stratioti, vien da Pisa, dicono esser stali a le man .con li villani di Castelquovo di Grafi-gnana, et è sta morto uno di lhoro stratioti et toltoli la roba, si hanno dolto al signor qual à mostra dispiacerli, et à scritto lettere in suo favor ; et ditto signor starà un mexe fiora ; et lui vicedomino voria licentia di poter venir qui per zorni 10 atento la morte di la suocera. Di Chioza, dii podestà di ozi. Come erano zonti li 200 cavalli di la compagnia dii signor di Rimano con domino Francesco Capoinsacho, sichè la Signoria ordeni dove dieno andar. Scritto vadi. Fo aldito da li savii uno da Liesna fo rector di scolari a Padoa, venuto con lettere di credenza dii conte Bernardin di Frangipani, et dimandò la Signoria li desse conduta di cavalli 2000, et li bastava l’animo esser a l’incontro de’ turchi; el qual conte era parente dii ducha di Ferrara, et fo olim signor di Vegia, et disse voleva dar i fioli soi per obstasi. Risposto si consejeria. Fo aldito Bernardin Soligo, patron di la nave di sier Domenego Sanudo vien di armada, zercha quelle cosse; et prima etiavi fo aldito Filippo Brocbeta fo patron di la nave Gradeniga, et disseno li gran di-sordeni fo in 1’ armada nostra potentissima. Fo expedito Francesco da la Zuecha secretano, va in Hungaria a intertenir quel re non faci paxe con turchi, et soliciti il re et baroni a romperli guerra in favor di la cristianità, va con il frate, mena 4 cavalli, et datoli ducati... Da poi disnar, fo'pregadi. Vene il principe non fu posto parte alcuna, ma electi de more 4. savii dii consejo rimase primo sier Nicolò Trivixan procura-tor fo savio dii consejo, sier Francesco Foscarini fo savio dii consejo da San Polo, sier Ferigo Corner procurator fo savio dii consejo, et altro non passò ; cazete con titolo sier Marco Antonio Morexini el ca-valier et sier Constantin di Prioli. Item, 4 savii a terra ferma, primo sier Antonio Loredan el cavalier ambasador al re di Frauza, sier Lunardo Grimani fo savio a terra ferma, et per tre mexi sier Piero Balbi fo consejer, et sier Lorenzo di Prioli fo avo-gador di Comun, et lutti introno. Item, do cassieri, rimase sier Priamo Da Leze et sier Zuam Moro savio ai ordeni; fo falò la election di la zonta justa il solito. 1380 Da Cremona, di sier Antonio Marco Morexini el cavalier yovernador, di 28. Come mandava le inlrade di Cremona le qual sarà qui sotto anotade. Item, bisognava la Signoria subvenisse quel populo di tormento, et à inteso la election di proveditori in quella città, prega et suplicha li sia dato licentia. Item, lì è formenti per do anni. Di sier Nicolò Foscarini provedador zeneral, date a dì 28 a Pandin castello dii conte Alberigo di Sanseverin. Come quel loco non era forte, avisa quelli di Lodi aver comenzà a ruinnr al revelin di di qua di Adda, sichè la Signoria nostra ordeni quello habi a dir. Di Caravazo, di sier Zuam Antonio Dandolo provedador, dì 28. Avisa haver cavà le ruine dii castello, voria fabricarlo per esser il tempo, et si haria de lì 500 opere tra done et homeni a soldi 5 et li al zorno per una. Item, à di novo il roy doman dovea intrar in Pavia, et quella sera si aspetava a Lodi el marchexe di Mantoa, el Cardinal Orsino et il Cardinal di Sanseverino, vano a Milan dal roy. Da Sacil, dì sier Piero Badoer podestà el capitano, di 28. Avisa turchi esser zonti in la Patria, quel loco è senza mure, videlicet aperte, et si poi intrar, non ha monition nè altra cossa de difendersi, sichè è in pericolo. Da Gradisca, di sier Andrea Zandiani provedador zeneral, di 28 di nule. Avisa quel zorno turchi passò a mezo zorno l’Isonzo, el qual è basso et per tutto si potea guazar, ussite 40 stratioti nostri di Ci-tadella, quali perliò ritornorono dentro: sono dicli turchi in tre squadroni vieneno streti, sono alozati mia 4 lontan de li per le ville, non sa il pensier lhoro, et andando a Udene voria mandar la mità di slra-tioli, perchè ne ha solum 550, prega non si manchi dii bisogno, sta con bon animo. Noto. Il capo di le zente d’arme era il signor Carlo Orsini. Di Monfalcon, di sìei• Antonio Donado podestà, di 28. Come in quella mattina a hore meza di zorno turchi passono l’Isonzo, è alozati lì intorno, dii numero non sa, prega se li mandi fanti, monition etc. ; licei el provedador Zanchani li habi mandato uno contestabele con certi fanti voria qualche bombar-dier, tamen à bon animo. Et per collegio, atento sier Vetor da Leze, q. sier Priamo si havea oferto andar con 100 boni provisionati fati in questa terra, fo ordinato a li executori lo expedissa subito per Mon-falcon. Di Monfalcon, nel levar di pregadi vene lettere di quel podestà, di 28 da sei'a. Come havia auto una lettera di misier Zorzi Helecher, data a Goricia. MCCCCLXXXX1X, SETTEMBRE.