1043 MCCCCLXXXXIX, AGOSTO. 1044 dii soldaneto, per poter insieme regnar e prevalerse da’ emuli, 'l'ra Ihor signori si dice esser gran discordia, si crede vera novità ; ogni zorno le sue forze va inanellando e la reputa tion, adeo 6000 arabi si hanno acostato al Cajero poco lontan dii castello, dietro i qualli andò molti mamaluchi con alcuni si-403* gnori per darli la fuga, e dieti arabi si voltono verso lhoro e amazono trenta mamaluchi in zercha, et altri feridi assai, Ira i quali fo ferido tre signori el diodar, Teni Cainpsom qual fo armirajo dii castel di Alexandria et el castelan dii castello dii Cajero. 11 soldam ■à abulo a mal questo e li mandò dietro molta zente i per vendicarsi acciò non si acosti più altro nostro, e questi trovono una dona del gran bassà dii Turcho la qual andava a la Media con zercha cavali 300 et houiini 500, i quali fono tajali a pezi da dicti arabi, et questa fo quella vene a Damasco honorata etc. Ilem, il morbo al Cajero ”200 in 300 al zorno, et lì in Alexandria si stava bene, uno over doi al zorno, si spera si risanarà. Data in Alexandria a dì primo zugno. In questa malina in collegio fono alditi li oratori di Verona, voriano il contà pagasse il subsidio come lhoro per la portion, e a l’incontro fono alditi quelli dii conta dicendo non dover pagar. Da poi disnar fo pregadi, non vene il principe, et nui parenti di sier Benelo Sanudo consolo a Damasco couiparessemo a la Signoria pregando volesse mandar via sier Alvixe Arimondo electo suo succes-sor, qual chiamalo promesse andar col primo passazo. Di Rooerè, di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà, di 7. Come havia auto aviso che in Castel-corno è uno agnelino, e dovea venir fanti 300, mandò alcuni valenti homeni in Castelbarco eh’ è noslro. Ilem, ha inteso quelli di Castelcorno non l’à voluto dar ni. a lo episcopo di Trento eh’ è suo, ni al capitano di Trento qual è stato lì in persona, et è stato etiam domino Antonio di Agresta. Ilem, per uno venuto dii campo regio di Venosa, referisse esser poche zente, et che fono scoperti agnelini e sguizari in una valle, et il paese esser in fuga, haveano man-dà per zente comandate, et pagandoli andasseno in campo. Item, come esso podestà havia lassato quel corier fu preso con le lettere per inadvertentia dii suo cavalier, sichè la cossa è discolpata. In questo pregadi referite sier Marco Lippomano el cavalier la sua legalion di Milan, quasi quello disse in collegio, et questo di più: come el duella si con-sejava col suocero ducha di Ferrara qual è nostro inimico, e quando fe’ la sententia di Pisa fo di con-sejo suo. Ilem, el ducha devedò zà do mexi niun di Milan parlasse a esso orator nostro, et il conte Ugo di Sanseverin venuto a parlarli lo fe’ retenir. Ilem, el ducha ha do fìoli maschi, il mazor à anni 7 et si chiama principe di Pavia, nome Maximiano, e uno altro chiamato Sforza, è mal sani. Ilem, do naturali, et il fiol dii dueheto, morse, chiamato signor Francesco à anni 9, è in libertà con la madre, et li populi 1’ amano assai. Hermes fo fratello dii ducha morto è in poeha reputation, va dove el vuo! ; e el conte di Melzosuo fratello naturai di ditto Hermes è in gratia dii ducha. Conclude le cosse di Milan è in mali termini, e il ducha havia fato fin el zorno si partì 15 mi-lia fanti. Et quando andò .esso orator a tuor licentia, il ducha disse ve la daremo adesso si volete, et lui rispose veria un’ altra volta a tuor comiato da soa excelentia, e poi li fe’ lettere di passo, e do scalchi lo compagno fuor dii teritorio suo. Ilem, havia spexo in quella legation di mexi 28 in ordenario ducati 2786, in extraordinario 334, in salarii 679, in cortesie 50 ducati, summa tutto ducati 3849, et potea spender ducati 1800 più. Et vene zoso di renga; et che ’1 ducha havia dà taja a Novara ducati 30 milia. Et sier Luca Pixani el consejer vice doxe lo laudò, poi ritirato a sentar, era di la zonta. Fu poslo parte, per tutte tre man di savii, di dar 404 grossi 22 per testa di quelli anderano su la barza, a sier Sebastian Moro, qual li fazi le spexe, et per sua cauzion li sia ubligato le decime dii clero si mete-rano, detrati prima ducati 10 milia, et quelli fosseno anziani. Et bave tutto il consejo. Et è da saper si scuode per ogni decima de’ preti, ducati 20 milia. Ilem, fu posto, per nui savii ai ordeni, mandar una fusta di l’arsenal a Sibinico, atento quelli si ofe-riscono armarla lhoro e star a custudia, etc. llave solum una di no. Ilem, fu posto, per li savii dii consejo e di terra ferma, di astrenzer le do decime ultime dii Monte nuovo sono ai governadori per lutto sabado, aliler siano mandati debitori a palazo ; el ditta parte bave tutto el consejo, e fu presa. Ilem, fu posto, per alcuni consideri et i savii sopraditti : di scriver a l’orator nostro a Roma, debbi dir al pontefice lo episcopà di Trevixo zà 15 anni esser sta dà al vescovo di Rossi, et hessendo bora inanellato domino Nicolò Franco, soa santità voghi darlo a ditto di Rossi ; e poi sia scritto a Roma per la nomination di quel di Cividal dove è il Rossi. Et dita parte bave 9 di no, el resto di la parte, e fu presa. Ilem, lu posto, per sier Domenego Marin, sier Filippo Trum el procurator savii dii consejo, sier Francesco Trum, sier Alvixe da Molin savii da terra ferma, sier Marin Sanudo, sier Vetor Capello e sier