m MCCCCLXXXXV1II, DICEMBRE. Pii e Tuzo a sopraveder li passi ; dicono mal dii conte di Sojano che promete assai ; et erano sta cazati de li alozamenti ; di villani non sa clic farsi ; non hanno danari et si racomandano; el paexe è inhabile; quel conte inexperto in guerra et manzano castagne. Dii prefato conte, data a Sojano a dì 14, dre-zata al proveditor di Ravena e capitala de qui. Fo aperta. Scriveva voler mandar quasi tutte le zonte d’arme erano de.lì, zoè i cavali inuteli ad alozar a Ravena per non ad esser de lì alozamenti ; pregava quel podestà volesse alozarli et il seguiria etc. <)1 Vene Bernardo todesco optimo sonator de hor-gani, et quello che vere di musicha havia la vera scientia, et presentò una lettera al principe di alcuni signori alemani in recomandation di uno di Friul di • Gemona; per certe cosse havia fato sier Zuam Mo-rexini, hessendo luogotenente in la patria ; et la man-sion era : Illustrissimo el magnifico principi domino Angustino Barbadico duci VeneUarum domino nostro gratioso. Et eliam portoe una lettera dii re di romani in recomandatione dì queste cossa, tamen non scrive dove l’è data, ma la mansione Illustrissimo Augustine Barbadico duci Veneliarum nobis sincere dilecto. Li fo risposto a ditto Bernardo non si sapea la cossa, si vederla etc. Da Milan, di l’oralor, di 15. Come erano par-tidi domino Galeazo Visconte et domino Erasfno Bra-scha per andar a portar do stendardi al marchexe di Mantoa, uno di qual havia una croxe biancha in canapo.....uno corvo et uno bati luogo, et in l’altro l’arma dii ducila di Milan, et li porta ducati 40 milia. Andono con molti cavali, et a hore 18 partite-no, hora data per maistro Ambrosio de Rosato astrologo. Item, liaver inteso fiorentini esser malcontenti di esso ducha per li ducati 50 milia dimandono im-prestedo, di qualli ne dava solamente do o tre milia ducati al trato e non più. Di Zenoa, dii secretano, di 12. Do lettere. Come era rinovata la pace overo praticha, tramavano di far fiorentini con zenoesi. Sono contenti fiorentini re-nonciar le raxon hanno in Serzana, et vogliono zenoesi non se impazino in dar vituarie ni quelle lassar trar per Pisa. E zercha questo in Zenoa era do parte : una voria questa renoneia, l’altra non voria esser tenuti a non dar vituarie a’ pisani, et che il ducha di Milan sopraluto procurava questo ; pur ancor nulla è concluso. Domino Brazo Martegli orator fiorentino è stato a palazo, et ha dito Zenoa fa più stima di la Signoria che dii ben suo ; nè curano far quello vuol il ducha di Milan et il governador, et suo fratello rispose gajardamente dicendo non parlava bene, el si non l'usse orator li dimostreriano etc. Et si turboe alterandosi di parole ; tamen crede si el ducha di Milan comanderà, tal pace si concluderà. Le fuste con li danari parlino a dì 9 ; il zorno driedo sarano zonle a Pisa ; lui atendeva a scuoder il resto di danari ; il governador si duol di scudi falsi mandati per Zuam Doria etc. El per la lettera di 12. Come havia inteso certissimo il re di Pranza liaver mandato a dimandar al governador et fratello si voleno esser con lui ve nendo in Italia con exercito; nè vuol altra obligation nè promessa nè dimostration da Ihoro, se non a bo-cha dicha si ; quello risponderano aviserà. Et per esser zornata deputata a parlar di le cosse maritime, fo parlato di far armata alento i preparamenti dii Turcho. Primo, conzar le do barze a Puo-la et quella è a Poveja patron electo sier Alban d’Ar-mer, qual si conzava et fino do mexi sani expedila ; et armar 10 galie in Candia, 2 a Corfù, 3 in Dal-matia et 4 in Puja, perchè za con quelli di Brandizo per capitoli si haveano obligato. Item, era fuora in Levante parte col proveditor 91 ' galie 9 senza quelle erano in Istria venute a disarmar, et a Pisa ne era 4 con sier Domenego Mali-piero, che di quelle podio fruto si sperava. Item, come disse sier... Grimani proveditor sopra Parsemi, le galie grosse vi saranno n.° 25 et sotti! 52 in P ar-senal, di le qual 20 ne son in bordine et il resto di compir fin n.° 52, e n.° 32 di le qual si poteva, eliam con qualche tempo, averne 10, et di le grosse ne era n.° 9 di nuove, computando nel numero di le 25. Or ad armar queste galie grosse over sotil bisognava ducati 43 milia, et 8000 in altro, suina 51 mila, et si trovava 20 milia, zoè d’incanti di le galie grosse inanellava 30 milia. Item, bisognava ferro per far bombarde per fera-menti e per ferri da aqua ; pegola la qual si trova a Sallò; stopa che a Padoa ne era assai; canevi a Treviso e Bologna. Et in questa matina fo balotà due. 500 in collegio da esser dati a sier Antonio Trum proveditor sora P arsenal per far certa pruova. Item, bisognava fostagni per le velie ; de legnami haveano fato bone provision. Ma li do proveditori non erano d’acordo. Fo parlato de biscoti per Parmada si farà, et terminato mandarne a far 1000 miera in Cypro dove è grande abondantia de fomenti, et parlar a domino Marco Malipiero comandador di Rliodi se voi dar danari in Cypro che di qui se li daria contadi, el darli uno bancho discrito per dita, et fo ordinato le lettere in Cypro debi far 1000 miera et mandar 500 miera a Corfù et 500 a Modom , et il resto