791 chi hanno mal animo conira de nui. Et che parlido sier Andrea Zanchani orator nostro da Constantino-poli, fo ordina niun italiani andasse più a la porta, e cussi non si andava. Ilem, che lo exercito turche-scho hanno do Bilar bei, 1’ uno di la Grecia qual à cavalli 28 niilia, gl l’altro di la Natòlia à cavalli 18 niilia; ma non ussirano lutti dii paese, ma starano uno a li confini, ]’ altro vera con lo exercito; et che a la porta dii Signor è cavalli 8000 et gianizari 7000, et si crede el Signor non ussirà in persona per dubito l’ha di iioli, qual vanno in campo, pur si anderà sarà a compiacentia di gianizari, e andarà proquinquo verso quella banda dove el vorà mandar l’armata et exercito suo. Conclude turchi ha mal animo a’nostri, et haverroto tutti li capitoli di la paxe; } IO * et che sier Andrea Orili non si partiria cussi presto de lì, qual pregava la Signoria non li scriva nè lazi scriver perchè è in gran pericolo e dubita, et lui pregoe questa deposition fusse tenuta secreta. Ilem, che ditto sier Andrea Oriti ricevete le lettere nostre, andava al Zanchani, di la liga fata con Franza, qual non volse far altro, ma felo intender ai bassa, quelli l'eno stima ma non mostrò. Ilem, per capitano di l’ar-mada era deputado uno sanzacho.....ma lui crede sarà uno bassà, fo fiol di Carzego, ch’è nostro zen-tilhomo. Et ditta deposition fo tolta in scriplis per Zacharia di Freschi secretano, et leta al pregadi, sotto grandissime credenze e sacramenti. Di Milan, di V orator, di 2. Come mandava lettere vien di Franza, abute da Cristopholeto corier, el qual era andato a Roma. Da Lion, di l’amico fidai, di 24. Nulla da conto, le cosse mutabile. Si dice il roy non verà in Italia se non questo zugno; et avisa alcune nove de’sguizari le quali sucede, etc. Di Franza, di sier Antonio Loredan el cavalier orator nostro, di 25, date a Bles. Avisa nove de’ sgui-zari. Et quello li ha ditto li do oratori, vien qui, quali si parlino a dì 23, et fono da lui, dimandono consejo dii passar per Milan, voriano la Signoria facesse motto a 1’ orator nostro, e a Milan li fusse dato passo, el qual lhoro non lo domanderia. Ilem, voria el re che in la confirmation di la liga, qual havia presentala a sua Majeslà, dicesse : el doxe et succesori sui, peritò dimanda el Cardinal Roani la Signoria fazi quello. Ilem, manda copie di lettere dii Triulzi, mandate al re ; et che soa majestà era partito, et ordinò esso orator restasse lì a Bles, etc. Ilem, el ditto orator scrive di 29, data a San Zorzi aprcsso Paris, avisa esser sta dal re, qual li fe bona riera ; et scrive in zifra come sua majestà voleva mandar 12 niilia fanti verso 792 Aste, zoè picardi 3000, guasconi 3000, solo uno capitano, el zà erano partiti GOOO; el il re voi andar a Paris, in Rergogna poi a Lion dove sarà questo lu-jo. Ilem, arà 1500 lanze francose di quà dai monti. Ilem, havia mandalo 4 oratori in Rergogna, monsignor di Lignì, el Cardinal Roani over monsignor di Roani, monsignor di Ravastel et monsignor de la Gratusa, per liaver il juramento di le terre da l’ar-chiducha, el qual vien fuora del suo stado a jurar ; et cussi fono andati con cavalli 500. Ilem, il re voi man 'ar in Italia 200 zenlilhomeni soi, et 50 di la raina. Ilem, ha mandato oratori al re di romani et sguizari, et nomina quali sono, per adatarli et dirli che per le nove turchesche non è bon si fazi guerra tra cristiani: et questo sua majestà fa perchè sguizari non poi più durar, e voi mostrar lui sia causa di tal acordo. Ilem, che ’1 ducha di Lorena, qual era a la corte, si raccomandava a la Signoria nostra. El che li oratori partiti per venir qui. sono monsignor de Beumontc e cavalier Iiaroin capitano di lanze 100, et domino Acursio Mainery doctor, major judice di Provenza. Item, che il re li mostrò uno capitolo, li scrjvea Placido di Roma contrario di quello scrisse per l’altra lettera, e dicea la Signoria nostra volea ajuta.r soa majestà a l’impresa. Item, che esso orator seguiva il re, qual era andato in molti castelli, et alcuni castelli sono apestali, sicliè va con pericolo ; solicita la Signoria vogli mandar li successori, et eliam danari. In questo pregadi, justa la parte, presa fo leto per Francesco da la Zuecha la lettera M. di debitori di le cazude Monte vechio et nuovo. Item, fo balotà Francesco Vasallo patron di la nave Zustignana, va con pelegrini al Zaffo, et havia dato li pìezi, et fo provado. Ancora fono balotà li 4 patroni di Alexandria : 311 rimase solum sier Trojain Bolani, cazele sier Zusto Guoro ha ve balote 103, 63, sier Polo Calbo 113, 48, sier Vicenzo Polani 114, 54, et atento voleno haver li patroni si prova li tre quarti, questi cadetene. El per li consejeri e li sa vii ai ordeni, fo posto parte de incantar le ditte tre galie di Alexandria, doman da rnatina, a danno di patroni, e quelli li forano si debino provar in termine di zorni 6 ; et ditta parte have 6 di no et 180 de sì, et fu presa. Item, referite el principe quello havia ditto el ducha de Urbim quando el vene in collegio, e poi quello mandoe a dir per l’orator suo ; et fo posto parte, per sier Ferigo Corner procurator, sier Con-stantin di Priuli e sier Marchio Trivixam savii dii consejo, di responderli a un modo; et sier Filippo M COCCIA X X XIX, GIUGNO.