/•“il MCCCCLXXXX1X. MAGGIO. 732 debitori, e pagar tutti. A l'incontro erano molli creditori, Ira li qual sier Bastian Valier, sier Andrea Fo-scarini q. sier Bernardo, sier Nicolò Donado q. sier Luca, sier Francesco Alberto, sier Piero Marzello q. sier Jacorno, sier Etor Contarini et sier Gasparo Ma-lipiero e molti altri; et parloe el Malipiero, domandando sia canzelà il salvaconduto, over debi dar a 11 creditori cauzion per ducati 70 milia. Or el principe parloe esortando li creditori a star quieti, dicendo : Lippomani haver il debito lhoro ducati 120 milia; et che hanno ducati 50 milia, ilem, ducati 36 milia in zecha, et sier Mafìo Soranzo, item, ducati 32 milia al Monte nuovo, e si desubligerà a chi barano ubligato. Ilem, ducati 18 milia al sai, et ducati 12 milia di debitori. Item, dieno haver ducati 10 milia da sier Andrea Capelo e fradeli ; et hanno il collar fo dii re Maximilian el la caxa di Muran. Item, lhoro hanno la caxa di Muran la soa parte, la caxa di questa terra, la volta di Andrea Costantini el cavalier, che valeno assai ; et dice la Signoria dieno dar ducati 22 milia, di quali ne havea auto 11 milia solamente in questi ili per il consejo di X ; et disse ditto sier llironimo Lippomano che il mercore, fo il zorno avanti falisse, fè 17 carte di zomal, et voi dar ducati 10 milia a li camerleugi, computa quelli s ino in la zecha, che son ducati 3000; et li creditori rispo-seno essi Lippomani liavia li danari, qual li ocultava. Or rimaseno che vederia di dar piezeria et cauzion per ducati 70 milia; tamen niente feno, et li creditori si redusseno e feno cai ili creditori come dirò. Vene domino Antonio di Pii condutier nostro, dimandò agumento. Fo risposto per il principe non era tempo, si contentò etc. Vene Zuam Griego stato capo di balestrieri a Pisa, et dimandava danari non havia da viver. Risposto si faria. Vene Zuam Paulo Manfron con una zorneda d’oro, et disse di le cosse successe in campo Casentino, voria alozamenti in vesentina et page. Li fo dato bone parole. Vene domino Jacomo da Nolla secretano dii conte ili Pitiano, disse il conte si racomand.iva, voria far le mostre di le zente sue dove sono alozate, et saper si quelli provisionati bave do page da Rernardin Ca-zaruol lhoro contestabele, et havendole aute 130 fu-zite, saria bon far restituir li danari a li piezi, aliter castigar ditto Bernardin. Et fo mandato fuori per con- 288 stillarla risposta; et poi li fo ditto: quanto a la mostra si consejerà quando si debbi far, perhò che esso conte dimandava fusse fata a la fin di questo mexe, et zercha a li provisionali fono sciite lettere a Brexa. Veneno li patroni di le galie di Baruto et Alexandria dolendosi non poter, per il falir dii bancho di Lippomani, expedirsi, et provarsi, perchè li danari di caratadori sono scriti in dito banco. Et consultato in collegio, io aricordai una opinion, qual fo laudata da tutti, zoè : meter la parte in pregadi di remeter li ducati 200 presta a 1’ arsenal, et li ducati 200 solevano dar al capitano in le man per el biscoto; et cussi chiamati dentro per el principe li fo ditto : li savii ai ordeni vi expedirá. Da Pexaro, di sier Poh Capeh el cavalier orator, di 13. Come era stalo a Rimano honorato dal signor, et eri partì, qual si racomandava a la Signoria nostra, et zonto a Pexaro molto più era sta honorato, et si partiria seguendo il camin verso Roma. Da Ravena, dii podestà, di 15. In materia di orzi per li cavali. Da Ruigo, dii podestà el capilano, di 17. Man-doe conti di le decime dii clero. Da Sibinico, di sier Antonio Orimani procuralor capitano zcneral, di 10. Come quella matina havia ricevuto lettere zercha il reteñir le galie di Barbaria, et il gripo le trovò a Puola, fè comandamento, et il capitano si levò, va a Corfù aspetarlo, et zonto sarà segondo el bisogno si governerà. Ilem, ha trovalo homini lì a Scbenico per interzar le galie, va a Traù poi Spalato e Liesna, presto sarà a Corfù. Di sier Ve/or Bragadin conte di Sebenico. Come in la forteza di San Marco novamente fata bisogneria 50 fanti, et stralioli dimanda fomenti per dar page a li fanti e munition ut patet. Da Nepanto, di sier Zuam Moro rector et pro-caralor, di 18 aprii. Come manchava de lì piere di bombarde, et che sier Stefano Viaro, fo fiol dii retor morto, havia menato con si uno maistro le lavorava, et con li feri qualli erano di la Signoria nostra, et uno caporal di Perini di Lupi. Ilem, quella compagnia esser mal in bordine, dimanda danari da poterli pagar. Di Candia, di sier Bernardo Zasliynam capitano el vice ducha, di 21 fevrcr. A visi veehi di 1’ armata turchescha ha da Constantiuopoli ili zencr. Ite,a, per un’altra lettera di 3 mazo: come havia ricevute nostre lettere zercha il far di biseoti. Ilem, di 7 corpi di galie sono lì, zà erano armate tre galie, et al resto soliciteria, et queste tre presto sarano in bordine. D i Rodi, di sier Alvixe Malipiero consolo, di 17 zener. 11 sunto di la qual sarà scrito di sotto (•). (1) Nel manoscritto originale c’è soltanto lo spazio bianco, dove il cronista avrebbe riportato questo sunto.