435 MCCCCLXXXXIX, FEBBRAIO. 436 toiiio Frison vengi da lei a dirli suo padre esser contento. E che ’1 re li voi dar una fia di una soa sorella, over una di monsignor di Albret suo parente. Et il papa à mandato domino Zuam Ferier episcopo di Malte al ducha di Valenza, con bordine aceleri l’acor-do e concludi la liga con la Signoria nòstra, e che li 100 milia ducati non impedirà, ma più fazile sarà el depositar Pisa. Et soa santità voria la Signoria dicesse in hac materia et lo consegliasse, qual voria suo fiol tolesse per.moglie che fusse a proposit i ; et servando omnia verba ejus conferens in corde ejus. Et havia inteso il papa haver scrito al fiol vedi di ritornar in praticha con la fia dii re di Napoli o con altri, fazi quel voi il re; et à scritto al Cardinal Vincala non tengi in longo; et il rè di Franza li ha promesso dita fia di re Fedrico per lettere di sua man. /lem, li oratori yspani non sono più stati dal papa, el qual ha .dito a esso orator nostro li ha dato licen-tia et provederà. E lhoro voleno risposta in brieve. Et il papa non voi, dice cussi come li reali vi dà fede di la proposta fata, vi darà di la risposta abuta. Item, à lettere di 28 di Liom, che domino Antonio Frisom orator di Napoli andava a la corte, et eri Moderano spagnol zonse li a Roma, voi far fanti per la Signoria nostra e tuor di la guarda dii Papa et eliam farne a Monte Rotondo, voi danari per il credito. Et fo comandato credenza per questa lettera. Di Ravena, di 11, do lettere. Molto longa la prima et savia per li discorsi. IJt haver parlato col conte di Pitiano e solecitato andar via, qual li ha dito fiorentini haver trovato 25 milia ducati per far fanti, e li par il meglio andar per la via di Val di Lamon et Val di Muxelo, perchè inimici non hanno preparato. /lem, havia voluto dar fanti 200 a uno Morelo da la Crovara, qual era andato a farli in bolognese. Item, ha fatta la mostra di Schiaveto contestabile di fanti 100 e Zuam Mato con 150, et à mandato a Rimano a compir la compagnia. 11 conte dice voler aspetar il signor Carlo Orsini e il conte di Sojano, qualli a di 13 sarano lì, et per zornate zonzerà zente del conte, et sono zoveni. Et quel di Monte Alboto tornò in campo. Et il proveditor Venier li scrive di quelli danari ha voler far altro, siché quella via è an-dà sbusa. Et per l’altra lettera scrive : haver riceuto lettere molte nostre di provision et di ducati 4000 se li mandava, et harà 5000 fanti. Andoe dal'conte, li disse il tutto, qual si alegroe, voi uno che governa le vituarie, et avanti vadi voi sia in bordine, et de li cavali lezieri non ha altro che 230, che si diceva arà 600, et 500 sarà di tuli li condutieri ; in tutto 750, el bisogna a levarli ducati 11 milia, per li fanti 5000 et ducati 6000 per li cavali lezieri; et de li fanti 5000 mancherà il quarto a la mostra, et che il conte li havia dito stava lì con nota, voi 300 guastatori el voria 1000 fanti alemani. Dii conte di Pitiano, da Ravena, al suo secretano domino Jacomo de Albertinis da Nolla, era qui, drizate. Avisa debi solecitar la Signoria a le provisione, e come fiorentini poleno assai per la comodità. Di Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 9. Si duol non haver danari etc. Et mandoe lettere da Bibiena di sier Piero Marcello, le qual fono lecte con li cai di X per esser d’importantia, et fono poi lete in pregadi come dirò di soto. In conclusione, pareva il ducha di Urbin fosse partito con 40 cavalli. Vene l’orator dii ducha di Urbin qual parloe, era li cai di X, credo di questa levata dii suo signor, et il modo etc. Da Brandizo di sier Jacomo Lion, governador, di 6 zener. Come in li zorni passati era arivato a San Cataldo una fusta di turchi, vien da la Valona, con uno messo al re a dimandarli il corpo di Giem in termine di zorni 8, aliter il Signor turcho voi venir a li soi danni : et dita fusta era stata lì a Brandizo in porto. Li fece bona ciera et poi si partì ; et a uno messo di sier Zacharia Loredam, stato con loro, èl cadì li fe’ bona ciera. Et a dì 26 dii passà da la Valona vene uno fradello di 1’ artnirajo con lettere di uno zudeo, va a Leze, a Moisè di Anseimo : avisoe a bocha l’arrnada dii Turcho dia vegnir a Rocha vicino a Leze a depredar a tempo nuovo : et è scrita a dì 25 dezembrio a la Valona, non dice aperto ma lo conseja o vadi lì a la Valona overo ad habitar in le terre de’ venetiani. Da Monopoli di sier Toma Lion proveditor, di 22 zener. Come era sta electo con gran contento di tutti soracomito domino Bernardino de Menga no-bele. Et come ivi sono assa’ marani, ne ha preso 20 e fate le inquisilion lì punirà. Item, esser morte 29 jumente e più saria morte per li tempi crudi, et è cazuto parte dii muoio per le fortune inusitate. Item, dimanda danari per li fanti ; et a Raguzi è uno bon maistro fa muoli. Li synici è stati a Traili e Molla et a dì 27 di quello li aspettava lì ; voria stalloni, à speso ducati 100. Da Zara di sier Francesco Venier conte el sier 1 Francesco Mar zelo capitano, di 15 zener. Come havia da Sibinico de le incursion facte per turchi ; dimanda ajuto. Et mandoe una lettera abuta da ma-dona Dorothea latina, la qual sarà qui sotto scrila :