279 persona più presto che con fanti, e perhò andarà da la vi;i di qua di le alpe; solo siduol non ha ver fanti. Dii conte Lamberto di Sojano, data ut supra, ferita al podestà di Ravena a dì 25. Prima ringratia la Signoria di le lettere scrite laudandolo ; si duol grandemente el proveditor Gradenigo per ubedir lassi quella impresa ; e lui voi più presto andar pre-gion a Fiorenza cha abandonarla ; et che il proveditor si partiva la matina per andar a Castel Delze a socorer Bibiena etc. Si duol si ruini quella impresa. Et Paulo Vitelli esser mia 12 de lì con ‘2000 fanti comandati ; lui conte ha fanti 000 ben in bordine, quali per non andar in campo di qua sono fuziti, et quella note andavano a schiapo fuzendo ; et che il Gradenigo, andava a l’Averna, havia lassa bordine le ditte fantarie li andasseno driedo ; ma se li villani si sulieverano, quelli homeni d’ arme nostri sarano svalìsati ; et doman quelli si metevano in via per vegnir a Ravena, et conclude lui farà qual cossa per salvarsi etc. Di Jacomo Sacho, data ut supra. In consonanza dice: chi tira e chi molla; la Signoria spende; fiorentini sta malie ; chi li serve li servono di bando et non poteno più, hano mandato a dir al ducha di Mìlan si non li ajuta et provedi non solum darano Pisa a la Signoria ma etiam Fiorenza. Item, li condutieri nostri, zoè li cavali desuteli, vien a Ravena et lhoro restano lì con pochi cavali. Da Roma di l’ora tor di 24, a horc 3 di note. Come 1’ ultime sue fu de 18, poi introe do oratori yspani intrali in Roma a hore 14 a la sorda a la muta, et ino terzo zorno steteno col pontifìce hore 4. Prima referino la bona disposition de’ soi reali verso la Chiesia, el fata una exposition generai davanti li secretarii ; poi mandati fuora introno su le cose di Pranza, dolendosi de li andamenti di soa santità zercha symonie, et minazando altamente con chiamar concilli. El pontifìce li rispose con stranie et superbe parole, e fhe ’1 sapea non erano mossi da li soi reali ma per la mala information abuta da Gra-cilasso orator etiam yspano lì in Roma ; poi li oratori introno a dir che Dio lo havea tochato in la morte dii ducha di Gandia, et a Valenza prima di farlo Cardinal e disfarlo e farlo tuor moglie. Respose il papa con colora : « 1 reali vostri è sta più tochati da Dio che li ha spento la prole e posterità, et a dà altri per haver messo le man a le cosse eclesiastiche ». Feno poi uno protesto su le cosse di re Federico, e che soi reali non era per suportar havesse alcun mal; il papa si fense da la villa, dicendo lo havia per boti fio!. Item, Gracilasso partir fato le foste e ritor- i 280 na in Spagna con pessima dispositiom dii papa, et parla publice ; et come era lettere di Franza di 10 da Ginon, il ducha di Valenza esser zonto li, et a di 14 dovea arivar a la corte ; si aspetava con desiderio la conjunction et conclusiom di la Signoria nostra con il re, et il papa la desidera, et era stato fin mo con dubito la Signoria non sii per reconciliarsi con Milan et prendesse aseto di le cosse di Pisa ; ma la cossa era lentata come dicevano quelli fiorentini. Item, il re di Franza manda 100 bote di vin a donar al papa et artilarie, et ne li zorni passati li dete ducati 12 milia per pagar li fanti tien la soa guarda in Borgo, et li scrivea à bon voler, nè soa Santità non dubitasse di Spagna per esser in bona pace con soa maje-stà. 11 papa atende ad haver danari, e fin qui ne ha bona summa, et de lì se divulgava la Signoria haver tolto a’ stipendii el signor Antonio Maria di Sanse-verino ; et il papa quel zorno havia dimandato si era con suo consentimento. Rispose di no, et il papa disse ridendo : vostro fratello non voi pagar niuno. Item, el Cardinal Borgia era andato a Viterbo, starà 10 zorni, poi lasserà lì l’arziepiscopo di Cosenza, olim prothonotario Agiello, et trarà di Fermo et Viterbo ducati 20 milia tosandoli la lana. Item, el re Fedrico verà pur in Apruzo ; et fiorentini haver gran feste fato lì [ter certa nóva di Casentino ; per zornata si sentirà come starano ; prega haver licentia etc. Item, el ditto oralor scrisse di soa mano di certo breve li havia mandalo il Cardinal Borgia in la materia di 1’ episcopo di Ceneda, che fusse comessa la causa al palriarcha nostro de qui, et come il papa pregava la Signorìa nostra in le cosse eclesiastiche fosseno date al suo foro ; tumen non mandò il breve. Di Napoli dii consolo, di 18. Come el re era sta in Capuana con la mina vechia per la egritudine di la raina, la qual era varita ; et il luni il re partirà per l’Apruzo, et lo Cardinal di Ragona sempre cavalcava con il re, qual di Napoli non era partito per li (empi. Item, si diceva di certi naufragii, et si vedea legni e corpi, et le galie per Zenoa ni la nave di sier Sebastiani Marcello, era lì, non erano partiti, partirà subito : il morbo vi era lì et in qualche parte dii regno. El principe di Bisignano con la moglie si partì e va in Calabria. Item, esser morto fra Mariano ze-neral di eremitani in uno loco nominato soto Roma. Di Brandizo di sier Jacomo Lion governador nostro, di 7 novembrio, le qual non fu lete. Et era in materia de sali. Avisa di certi ragusei retenuti per lui, facea contrabando, et ditta lettera fo mandata a li proveditori dii sai per esser suo officio. Di Ruigo, di siei' Marin Zustignam podestà et I MCCCCLXXXXVIII, DICEMBRE.