999 la prima terra non si darà debbi amazarli tutti, le qual I lettere fo di gran importantia, et optifne averle viste. Item, el ducha di Milan scrive quasi in questo tenor a domino Angelo da Fiorenza, et Angustino Semencia soi secretarli apresso il re di romani; et perché ditto misier Angelo, dovea venir a Milano, li scrive non vengi, el essendo partito, ritorni dal re; et li manda molti sumani di nove sì di Franza, come di questa terra et altrove eh’è bello veder. In couclusion, scrive esso ducha, di 27 et 3.0, esser in extremis, et li bisogna ajuto, ajuto. hi sumarii di Venccia : come la Signoria voi far armada in Pò contra Cremona, et il marchexe di Mantoa é conzo con la Signoria nostra et col re di Franza. Et in sumarii di Franza, zoè di.Liom di 20 et 22: come monsignor di Verzì è a Liom, promele a esso ducha dar da far al re di Franza, acciò non vengi a l’impresa. In sumarii di Milano: come a dì 24 lujo dopo tramontato el sole vene de verso oriente uno grosso vapore di la groseza dii capo, et longo un brazo e mezo che fece strepito con luce assai, et passò verso occidente di sopra Carmagnola, terra dii marchexe di Saluzo, et tutta la terra ne stupiva. Item, che sono cercha zorni 15, che apresso Saluzo é aparso una serpa di maravegliosa groseza che fa strepito teribile, benché non fa male a niun, et spesso si vede, et si tiene per uno presagio, come da molti é afirmato che el sopraditto vapore andò verso monte Vesulo. Ho copiato ad lUteram tal aviso. Item, una lettera di domino Erasmo Brasca, scritta di Trieste in francese al re di romani data a dì 19, la qual fo leta per Gasparo da la Vedoa secretano. Avisa radunamento di zente di la Signoria in Friul sotto specie contro turchi ; per tanto lui voria la rocha di Trieste in le man sue, et haver più autorità di quello ha de lì ; et che la Signoria armava barze per quel golfo, et à mandato monition in Istria et a Mocho, et che ivi a manda per tormenti in la Marcila, et posti dentro la terra, nomina il castelan dii castello di Trieste chiamato Rauberg. In conrlu-sion zerehava meter mal et sospetto tra esso et la Signoria, et questo a instantia dii ducha di Milan. Ancora era, con ditte lettere andava in Alemagna, alcune lettere scriveva il ducha a li soi coinessarii di Geradada, a quel di Pandino nominato domino Al-raerigo di Sanseverino, a quel di Caravazo et al podestà di Trevi et a misier Francesco Bernardin Visconte, et la caxon, era con ditte lettere, fu che Dio volse ne venisseno in le man, et di eror le messe in lettere di Alemagna, overo il corier si dimenticò 1000 lassarle dove andava, in le qual lettere el ducha avisa molte cosse, et scrive a uno de’ditti comessari quello à fato francesi a li do castelli preseno, et che uno Zuam Antonio.... havia corso su quel di Monterà, et fato danno per ducali 1500. Item, concludo ditto ducha sta mal, à solum cavalli G000, e zà franzesi ne ha 8000 senza queli arà la Signoria nostra, che sta ben intender. Et etiam era con ditte lettere intercepte, la risposta fata a dì 29 in scriptis havia ditto il ducha a sier Marco Lipomano el cavalier orator nostro quando tolse licentia, molto longa, si duol di la Signoria etc. il sumario di la qual sarà più avanti scritto. Or lete le ditte lettere et comandato strelissima credenza con sacramento, fo parlato di mandar dicti sumarii a mostrar a li oratori di Franza ; et sier Polo Barbo el consejer non volse, et parloe el si alterò con sier Alvixe da Molin savio a terra ferma, et li disse fiameta, et sier Filippo Trum procurator disse a sier Lucha Zivran consejer : vui manze sul a taola, quasi dicat è misero, et sier Lucha Pixani cons: jer disse : la casa mia è bella el nova, chi non porta, non trova. Vene l’orator di Rimano, et disse zercha quello seguite a San Marino, et si scrivi al ducha de Urbin provedi. Item, voria la Signoria mandasse uno co-missario zentilhomo di reputatione lì a Rimano, et voria altri danari per poter eavalchar il signor suo dicendo per lui non mancha. Li fo risposto quanto scriver a Urbim si farà, dii comissario et di danari si vederà etc. Da Spalato, di sier Mariti Moro conte presentai al principe una lettera di 23 lujo. Manda lettere dii barn di Jayza loco de’ hungari, la qual li fo portata da doy venuti in hore 48, cossa incredibile in si po-ebo haver fato tanti mii. L’avisa turchi, di Scopia re-duti, dieno venir o in Dalmatia, Cataro, Ragusi o Jayza, voi saper le nove da lui, et clic voi ajutar la Signoria nostra, et il re di Hungaria con suo fratello ducha Alberto con 40 milia cavalli esser sora la Sceva, et manda copia di lettere in schiavo trasla-tada. Item, come Scander bassà va verso Spaiato, a di 22, et passò su quel di Slbinico et Trau, et inteso il trar di bombarde et proviaom fate, et sier Valerio Marzelo soracomito sentì la bombarda, qual quel a bore 22 zonse lì, et lo mandò a Salona per le anime era a la marina. Or in questo zorno li fo scritto per collegio a ditto conte respondi a questo ban di Jayza et l’altro di acetar Y oferta, et avisarli la incursion fata a Zara, qual è con danno nostro et dii suo re, et che si mandava munition lì a Spalato qual dovesse custodir. MCCCCLXXXXIX, AGOSTO.