549 il schiavo dii sanzacho era sopra la chiesia con Alvise Sagudino. Et è da saper che il stendardo dii principe che' era ivi sopra la chiesia dove lo publiehà a ponto a quel canton dal vento grande si strazò un pezo, et alcuni tolse per mal agurio, e cussi sonando campane fo compito la procession ; et per tutta la terra questo zorno fo sona campanon, et poi disnar fo prediehato a San Marcito per el predichator di eri di San Zane Polo : el principe, et el ducha vi fue. Le parole fono dille in la publication. El serenissimo et eccelentissimo principe nostro domino Agustino Barbarigo a lutti dechiara et fa manifesto che, nel nome del Supremo Creatore e de la gloriosissima madre Vergine Maria, de misier San Marco protetor nostro et de tuta la corte celestiale: intra el sapientissimo et serenissimo Lodovico de questo nome XII, per la Dio gratia re di Franza et esso nostro illustrissimo et eccelentissimo principe et inclita Signoria nostra et i successori, adherenti et ricomandati de cadauna de le parte, a di 9 del mexe di febraro proxime preterito in Anger, per me-zo dei nobeli homini llironimo Zorzi, Nicolò Michiel dotor et Antonio Loredam cavalieri oratori nostri, felicemente è sta conclusa, facta et firmata bona vera valida et perfecta pace, amicitia, confederation et liga perpeluis temporibus duratura, ad honor del signor nostro Dio benefico, et comodo de esse parte adherenti, ricomandati et subditi suoi : la qual confederation et liga è sta deliberato che in questo zorno per tuto el dominio di le parie predicte solennemente publicar se debia, a gaudio universal di tuli, el viva San Marco. 220 A dì 26 marzo. Marti santo fo consejo da malina ; et fo posto parte, per li consejeri, atento li meriti di domino Paulo Defulginei dolor, si in haver conduto a stipendio nostro li Bajoni, qual esser stato in 1' A-verna : che li sia dato di gratia 4 ofìcii di judexe di maleficio con qual rezimento le piacerà di andar : et bave dita parte 200 di no, et 1000 e più balote di sì, e fu presa. Et in collegio fu el principe con li savii ; et leto molle lettere et ordinato far ozi pregadi. Et cussi fu fato; et prima fo leto molte lettere venute in questi zorni, le qual serano notade qui soto, et poi riferì il principe le parole dii ducha di Ferara, e il tuor dii termine de li oratori fiorentini per scriver a Fiorenza di 4 zorni, e il mandar dii secretario per li orato-. ri di Milan a Milan per stafeta ; poi exortò a le cosse dii Turcho, e si parli de pregadi. 550 D i Milan di l'oralor, di 22. Come el ducha li havia dito, cavalchando con esso orator, dii zonzer dii ducha di Ferara a Venecia, et era contento acciò la Signoria vedesse la sua buona volunlà, e se per li oratori fiorentini fusse qualche diferentia se li dovesse scriver, che come capo e che da lui dipende adataria il lutto, per aver gran ubligation con la Signoria. Hem, eri zonze lì Frachasso, e li disse esser di la Signoria nostra, e desidera conzarsi e partirsi dii ducha. Da Rovere di sicr Nicoli) dà dia da Pexaro podestà, di 20. Come a di 17 domenega da sera fo lato luoghi e dimostration con artilarie di alegreza in li lochi vicini, die era segno di vitoria ; e per mer-chadanti venuti da Bolzam si ha agnelini esser ri-trati et per alemani esser sta morti 200. Ilem, il conte di Arco fo chiamalo dal consejo regio de Inspurch : qual si scusoe per rispetodi la Signoria. Et esso consejo li ha rescrito : non acade questo perchè la majestà dii re de romani ha bona amicitia con la Signoria nostra ; et dove prima quelli volea 100 homeni da esso conte, bora ne voi 200. Ilem, domino Antonio di Agresta, etiam richiesto, si ha excusato in contumatia per il tajar di la l'orcha con con la Signoria nostra, et non li hanno risposto nulla, pur tuttavia esso domino Antonio traze danari da li soi. Et misier Martini da Lodrom, è stato lì ; li disse esso podestà quanto la Signoria li scrisse: ringratia e voi aspetar el consejo di misier Parisoto. Ilem, si-dice el campo di sguizari esser apresso Costanza persone 24 milia, et alemani esser 18 milia in campo. Da Ravena dii podestà, di 20. Come ha, per bona via, si trata tra la madona di Forlì et il signor di Faenza la confermation dii matrimonio, zoè di soa fiola nel ditto signor. E misier Vandin di Van-dini, faventino, è stato da lui a dirli, come servi-dor di la Signoria, questo si praticha per mezo di Antonio Castagnin. Et uno Ilizo chavalier el essa Madona voi non si ofendi li stadi, et che stagi pur questo anno con la Signoria, poi tirarlo quando a lei par. Ilem, a Fiorenza è division tra citadini e la plebe, per caxon di certo deposito fece far Bernardo di Pazi per Castrocaro, et voleano meter la man suso; et non voi se non in Castrocaro lassar inlrar le zen-te dii ducha di Milan, per dubito. Et fiorentini li ha mandato 20 nuovi in la roclia, et' avisa di una presa fata per l’Alviano di 22 some di farina, come dirò. Da Castel Dclze, di 20, 21, 23. In la prima zanse nulla, da conto, voleno danari per la paga. In quella di 21, come hanno ledere da Bibiena, et per MCCCCLXXXXIX, UAKZO.