381 MCCCC1.XXXXIX, GENNAIO. 38-2 menato via anime 5 e animali grossi n.° 34 et uno cavillo et ferito il capo di la caxa : pertanto voria che l’orator nostro, va al Turcho, notifìchasse questo a la Porta perchè continue quel teritorio ha qualche in-cursion de’ turchi. Et fo dato noticia di questo per lettere al prefato nostro orator. Di Sibinico di sier Arseni Diedo conte e capitano, di 30 detembrio. Come quello mandoe dal sanza-cho era sta amazato, et non trovava chi volesse andar più a dolersi, lanieri havia trovato uno citadin de li, et lo ha mandato instruto, etc. Da Dulzigno di sier Piero Nadal conte e capi-tanio, di i5 novembrio, la qual benché avanti habi strilo, tamen perchè ozi io la fici relezer in colegio, picopiosa qui sarà scrita. Come a dì 13 have una lettera dal signor Ferisbeg sanzacho di Scutari. Li scrivea la matina seguente si dovesse trovar al porto di la Boiana eh’ è fra quelli confini, perchè el cadia e voyvoda di Scutari si ritrovava lì per comandamento di la Porta, per veder e difinir la diferentia dicono lhoro haver per 1’ arborazo con quelli da Dulzigno, alegando ogni navilio intra in la Boiana dia pagar l’arborazo al Turcho, come cossa sua, et quelli citadini diceano non haver mai pagato dopo fata la paxe. Et come esso conte mandoe prima uno messo al ditto sanzacho, pregando non facesse cavalchar li «liti do, perchè lui non havia comission di la Signoria alcuna, e rimase contento di non inovar altro fin vengi la risposta, dummodo la non sia tropo tarda ; e fè lezer al suo messo uno comandamento di la Porta che lui dovesse cavalchar sopra ditti confini che li messe Scander bassa : perchè quelli dete uno schiavo di la Porta nominato Lemini non sono veri con-. fini ; et esso conte dubitava tal richiesta volesse inferir altro cha arborazo ; et che facendo tal mutation di confini quella terra.perderia tutti i suo’ villagi e destreti ; e à trovato in canzeleria di comandamento di la Porta furono dati ditti confini che hanno al presente per ditto schiavo, ma non si trova confirmatio-ne alcuna di la Porta come richiedeva ditto comandamento ; et che ’1 signor Turcho era molto desideroso di strenzer quel luogo. Vene in questa matina in collegio li do oratori dii ducha di Urbin, per li qual fo mandato, et fono in camera dii principe, per il qual li fono dita la dili-berution fata eri di mandar el conte di Pitiano, etc., Li piaqueno assa’, et il Carozolo tolse licentia, ritorna in Bibiena ; et repliehoe la nova certissima come 500 cavali dii ducha, venendo di Bibiena a Castel Delze, zoè quelli inuteli a restar in Bibiena, è stati presi da’ inimici. Da Cor fa dii baylo di 7 di zener, venuta insieme con le altre, la qual.non fu lela, perhò noti è V0' sta al beo suo. Come quel Mustafu bei bassa di la Valona era venuto a l’incontro di Corfù per ediiì-char certi luogi, et lui havia fato provision sì a Corfù come a Butintro e Parga, e voi più tosto de facil creder che esser imputa, et non credendo esser in-ganà. Et havia da Costantinopoli sempre si lavorava l’armada; pertanto voria tornesi, compirà le mure, farà cavar il fosso, voi serar lutto il borgo di teren scarpado metendoli una man di piere dentro via, e poi farli una corona di muro atorno atorno, e sarà alto di fuora pie 16, con el suo corador dentro per spaccio di 4 pie alto a le cime di le mure, et farà che inimici non porà piantar le sue bombarde che in tre luogi, el primo al monte di Zudei, et Drago-cori et Iti Castrade, e in questo loco serado slaria tutti i villani de l’ixola seradi con le sue vituarie, e li borgesani è in la terra di sopra si meteria da 4 in 5 milia valenti homeni. Voria el ponte stesse sempre in pie, et non lo butar zoso come si convegnirà far non fortifichando il Borgo, ma non era tempo, bisognava prima far le mure. Item, lì esser solum do bombardieri, voria fanti, et uno maistro di pozi acciò non fusse asediato di aqua, et li tornesi voria fusse di rame simplici, perchè ogni 16 ducati di ditti tornesi lì a Corfù li spenderà per 100 ducati d’oro. E da poi disnar fo collegio ; et li savii si reduse-no a consultar, et fo consejo di X simplice. Et consultando una materia, disse sier Ferigo Corner pro-curator savio dii consejo voleva, come una volta disse sier Andrea Vendramin fo doxe, posse e vove. Da Milan di /’ orator, di 26. Come quel zorno 155 era venuto a trovarlo domino Francesco Bernardin Visconte et domino Baldisera da Pusterla, per nome dii ducha, dicendo il signor havia auto lettere dii suo orator, è qui, dì 20, di la comunìcation li ha fatto la Signoria nostra zercha Zacharia ; et che non sia tenuto in tempo ; et il ducha dicea la Signoria nostra haver bona disposilion e dava la colpa a’ fiorentini che non si risolveario ; non inanellava da lui, el qual si doleva molto, et era sta pur quello havia fatto far a’ fiorentini resti lhoro orator a Ferrara, che lo ha-veano revochato venendo il marchexe a Venecia, e che per lui non mancheria e havia scrito a Fiorenza. Hem, esser zonto lì uno orator de’ senesi, si dice vien per la partita dii sig. Antonio Maria per scusarsi etc. Dx Ferrara di Zacharia di Freschi secrelario, di 28 hore 4 di note. Come quella matina era zonto lì el Cardinal Curzense, va Roma in pressa, vien di ■ Franza ; el ducha a cavallo lo andò a visitar a San