MCC'CCLX XXXIX, LUGLIO. 952 gadi, et fo in gran consejo fo balotà monilion per Udene et per Gradiscila, et ordinato a li patroni a l’arsenal slatim mandasseno via. Et reduti li savii in scrutinio a consultar, Leopoldo Loredam procurator savio dii consejo promosse di mandar uno messo al Turcho, zoè Antonio Darduim, è col Sagudino, con una lettera, per intender si è di opinioni vegnir a la guera con noi ; et consultato alcuni era di sua opinion, solam questi fono contrarii, zoè sier Filippo Trum procurator, sier Francesco Trum et io Marin Sanudo ; et sier Vetor Capelo, adeo non volesse meter nulla. È da saper in la lettera leta di sopra di Caodi-stria, è che quel podestà aricorda che quelli di Trieste s’intende con turchi, et polriano con barche po-ner 400 turchi in terra in Tlstria, a Isola over altrove a la marina, pertanto voria la Signoria nostra li mandasse una fusta de lì ; et atento sier Ferigo Ferro podestà di Muja s’intese era amalato, fo scritto in Caodistria dovesse mandarli uno citadim lì a governo. In questo pregadi fo letto la lettera Fdi debitori di la Signoria nostra ; et fu el primo pregadi che sier Antonio Sanudo, ricevuto XL criminal, venisse. Fu posto, per li savii tutti di collegio, et fo opinion mia, di elezer per scrutinio in pregadi, con pena, uno provedador in Dalmatia, debi partir in termine di tre zorni con persone 7, habi al mexe per spexe ducati 60, et have tutto il consejo, ma non fu fato. Item, fu messo di condur con la Signoria nostra a stipendio, el conta Xarco con cavalli 100 di stra-lioti, debi far la mostra a modo stratioti, et questo per conservation di la Dalmatia: ave 21 di no, 154 de sì. [lem, fo posto, per li savii dii consejo et di terra ferma, atento era il tempo di meter il campo in Lombardia, di far 4000 fanti tra sguizari e taliani, et mandar per li spagnoli sono a Roma ; et a l’incontro sier Filippo Trum procurator savio di consejo messe di far 2000 sguizari et 2000 .provisionati et uno provedador zeneral in campo, zoè tre ì da poi sarà levato il nostro orator di Milan. Item, elezer do so-lieitadori per collegio a levar le zente d’arine, et condurle in brexana. Item, scriver a l’orator nostro è a Milan togli licentia dal ducha, et li dichi per sue facendo vien via. Or andò in renga Leopoldo Loredam procurator savio dii consejo dicendo non era tempo di far queste moveste, per non esser in hor-dine. Li rispose sier Filippo Trum procurator, fo lon-go, et disse ben mal ; poi sier Àlvixe da Mula savio a terra ferma contra l’opinion dii Trum, demum sier ' Lorenzo di Priuli fo avogador parloe, dannò in la prima parte far sguizari et in la segonda il levar di l’orator prò nunc, unde sier Filippo Trum sì in faide’ sguizari come dii levar di l’orator si remosse. Et anelate le parte, una fo non sincera, di no tre, dii Trum 84, dii resto di savii 93, et questa fu presa ; et fo comanda di questo stretissima credenza, per esser importante. Fu posto, per tutte tre man di savii, scriver al provedador di Cataro che in nomine domine acepti quelli di Zupa et Montenegro con li capitoli honesti che a lui par, et mandi Alvixe Sagudino secretano a Dulzigno lì ; ma el consejo comenzò a mormorar, et io non mi pareva fusse tempo, et volsi contradir, adeo d’ acordo tutti terminono de indusiar a meter questa parte. A di 23 lujo. In collegio. Vene el signor Dortolo d’Alviano, et disse era pronto andar a’ servicii di la Signoria nostra, dimandò tre page, et danari per meter a cavallo 30 homeni d’arme di soi unde fu balotalo darli le tre page, et ducati 200 per li cavalli mancha. In questa matina fici expedir munition per Caodistria, Zara, Spalato, Trau, Budua, et a li oratori di Curzola senza esser alditi rispondemo eramo contenti non armarli per il presente. Item, monitiom per Dulzigno. Et la diferentia zercha l’armar le fuste con sier Augustin Malipiero capitano, qual volevano li hemeni paga per 4 mexi, et fui di contraria opinioni solum per 3 mexi. Item, spazai danari a Veja per armar la fusta, balotando el biscoto, et edam li danari per la fusta di Pago, tamen a Pago non era fusta ; et è da saper la galia sotil Oria, et la More-xina grossa ila Baruto ultima di tutte parti eri, et volendo li padri di collegio non armar più, lìci ter-menar altre 4 caravele. Da Bergamo, di rectori, di 20. Come la compagnia di domino Alexandro Cojom, el qual par non voler più far l’exercitio, sichè non sano come far ; unde li fo scritto la desse sotto Filippo Albanese, et quelli di la compagnia per niente non lo voleno per capo. - Da Brexa, di rectori, di 21. Zoè dii capitano solo : esser sta a Gedi il conte di Pitiano, manda l’opinion dii conte in nota di l’artilarie. Da Udene, ili luogotenente, di 22. Avisa di turchi, et voi monitiom. Da Gradisca, di sier Andrea Zanchani prooe-dador zeneral, di 21. Avisa ancora le zente non esser redute lì, et doman aspecta turchi; sichè è di-sprovisto dii tutto. Item, il podestà di Monfalcon