MCCCCLXXXX1X, GENNAIO. -288 bateno et li villani aperseno le mure per alcune stalle in do lochi, e inimici introno e pur combatendo li preseno; tre ne hanno menati a Fiorenza, zoè suo ne-pote, el cavalier Orsino et Zuam Batista da Fano, li altri spogliati li relasono. Nara del pericolo si trovava, e haver protestato al ducha li mandi li alemani. Li ha manda solum 150, in tutto ha fanti 450, sta con dubito, poi non hanno vituarie ; in tre pasti lui havia manza uno pan e bevuto aqua ; tutti esser diventati magri e afamati per il l'redo. Item, che inimici, essendo uniti come sono, dieno vegnir doman a dar la ba-taja a Migliano, e lui voi ussir con la inteligentia ha con Carlo Orsini c Montalone e darli adosso et è causato da la necessità. Iiem, nostri haver conzà el molino de Chiussi che poi masenar, et si havesse danari desvieria li fanti nemichi, quali non hanno auto danari da’fiorentini, et zà ne aspeta 100 spagnoli; voria le zente d’arme e quelle fantarie si puoi ha-118’ vere subito si fazi inanzi, perchè nel venir presto consiste l’honor di la Signoria et la salvation llioro, et che la Signoria fazi far fanti a liomeni da bene. Item, lauda domino Paulo da Fuligno molto ; e lui facea fortifichar l’Averna e farle tre bastioni. Li crepa el cuor, et venendo li soi 1000 provisionati et havendo vituarie farà dir de lui. Item, ancora si teniva Montalone, Monte Cornaro, Migliano e Chiussi, qual voi fortifichar per esser quel loco il passo, e acadendo anderà lì a difender il loco, e volea menar li spa-gnuoli et alemani con si, e lassar li italiani a l’Averna. Item, faceano dezuni che San Francesco mai li co mandò, e tutto il resto di lochi è persi, e vilani è contro de nui, et si otegniremo quelli, fuzerano. Da V Averna di Paulo da Foligno dntor, de 26 el 27, a la Signoria nostra. Come si atrovava in gran bisogni. Come il signor Bortolo avisa li andamenti de li nemici, quali erano reduti a uno loco con Frachasso, e volendo vegnir a opugnar l’Averna o Montalone, dubita assai ; tamen el signor Bortolo à gran cuor, pur è bisogno vengi il socorso et le vituarie. Di Marco di Santi da Ravena. Come era ritornalo per dubito di andar in campo ; nara quello ha fato et zanze assai ; non fo leta. In questo zorno fo manda a Ravena stera 2000 biava, et scrito se li manderà ducati 300 per le tanse ; scrito etiam a Zervia dovesse acetar lì 400 cavalli e darli alozamento, et scrito in campo come dovesseno restar uno ca'valo per homo d’arme e li altri mandarli a Ravena. A dì 2 zener, in collegio. Vene alguni parenti di | sier Beneto Sanudo consolo a Damasco, pregando la ! Signoria fusse provisto che dito consolo venisse in questa terra, et fusse mandato il successor electo sier Alvise Arimondo, qual andava longando la sua andata ; li fo promesso farlo andar. Vene l’orator di Rimano, et parloe in materia di la relaxasion di quel Borso, et che la Signoria nostra non creda nulla dii suo signor, el qual non voi dar taja a la Signoria nostra, ma solum di haver li soi danari in tempo. Vene Jacomo Sacho per nome dii conte di Soja-no, exponendo non voria abandonar quella impresa, et era rimasto lì solo Zuam da Feltre contestabile ; et avisa la cossa di Spinelo, et lui havia intelligentia con do lochi di fiorentini importanti zoè Praveto e Core-zano, perhò volea si provedi. Vene l’orator di Urbin domino Machario, e mostrò letere dii ducha di 24 da Bibiena. Avisa le cose seguide et li odii era con 1’ Alviano ut supra. D;i Ravena dii podestà, di 29, 30 et 31. Come era arivaio li sier Francesco Morexini dolor, andava . orator a Napoli, et il signor Antonio Maria da Forlì haver dimandato davanti dito orator danari da viver, et si moriva da fame. Item, esso podestà havia mandato cavali 400 de homeni d’arme su quel di Zervia ad alozar ; et havia dal conte di Sojano di 2§ come avisava inimici haver corso su quel di Spinello loco suo et haver sachizato e brasato, e mandava Jacomo Sacho qui, qual era stato in collegio, come ho scrito, et havia recevuto ducati 3000 da mandar in campo a Bibiena. Item, l’orator, va a Napoli, non era partito per il tempo cettivo ; et a dì 31 esser zonta lì la compagnia di domino Taliam da Carpi mal in hor-dine, et il suo eanzelier haver dito è rimasto con 15 cavali ; non hanno danari ni vituarie poleno haver, et esser su quelli lochi dii ducila, et li villani non li voi dar receto; per tanto voriano andar a Ihoro alzamenti in Lombardia. Di sier Francesco Morexini dotar, orator andava a Nàpoli, di Ravena. Dii suo zonzer a Ravena, eie. Et per collegio fo expedita la soa comission, come dovesse andar a Napoli et lì star orator nostro tenendo ben edificato quel re, et avisar di successi, la qual era in forma. Di sier Jacomo Venier da Ravena, di 30. In ri- 119 sposta di nostra li fo scrita che avisase come steva, perchè non si sentendo ben, voleva andasse in campo uno altro proveditor in loco suo : risponde voi mè-ter il corpo a’ servicii di la Signoria et l’anima dar al creator, et poi a dì 3 di questo voleva ritornar in j campo ; havia tolto medicina. Et come domino Alovi-! sio Valaresso havia mal franzoso ; voria danari per