.987 MCCCCLXXXXIX, LUGLIO. 988 fioli, fo (li Jacomo di Tarsia morite a Corphù a’ nostri servirii per la feriti! have da turchi, e dimandò in zenochioni qual provision, e voria ducati 500 da pagar li debiti ha lassato el ditto Jacomo di Tarsia. Vene sier Domenego Zorzi et sier Hironimo Querini, aricordò fusse expedito lettere al re di Spagna di la expedition e materia di primo corso. Vene uno oratordi Luchesi, chiamato Stefano da Pozo, et presentò lettere di credenza di 24 di an-tiani lhoro, e in la inansiondicono: al principe prote-tore nostro. Et disse poi come fiorentini vuleano venir a Pietrasanta e a Motrona, lochi de essi Luchesi, da poi arano auto Pisa, perhò dimandano ajuto e con-sejo da la Signoria nostra. Et fo mandato fuora per consultar la risposta ; et poi cl principe li rispose non esser tempo di ajutarli, perchè prima fiorentini bisogna toglii Pisa et che pisani sono disposti a mantenirsi ; quasi dical doveriano dar soccorso a’ pisani ; e lui disse haverli mandato 3000 some di vino secretamente in Pisa, et cussi tolse licentia. Et Zuam Doria zenoese, stava qui in exilio, man-doea notifichar in collegio baver lettere: che adi li) lujo, sora Corsica, esser 22 velie di Pranza, qual andavano in ajuto di Rhodi, di la qual nova fu reputata bona perchè si porcino servir d’esse. Veneno li oratori di Pranza, e ringratiò la Signoria di la comunication di la lettera di Milan, li fu lata eri, ma che l’orator voleva star qui 10 zorni, e questo non li piace. Li fo risposto si farà partir, da poi el nostro sarà zonto a Brexa ; et lhoro disseno esser contenti per 4 zorni, et li fo ditto sier Marchio Trivixaii si partiva questa note e tutto si poneva in bordine. Vene l’orator di Napoli per cosse private, voleva lettere di justicia a’ nostri rectori di Puja. Et avanti de lui, sier Marchio Trivixam, va provedador in campo si parte questa note over domatina, tolse licentia dal principe e dii tutto il collegio. Vene sier Zacaria Gabriel oficial a le razon ve-chie dicendo ; l’orator di Milan havia dimandato li ducati 100 dii mexe, et perhò piacendo a la Signoria fosseno baloliiti, et alcuni di collegio non volseno maxime sier Filippo Trum procurator, lumen el ducila a di 28 lujo dia mandar de qui ducali 2000 per il prò dii Monte nuovo e non li ha mandà. Vene li X savii zercha il tansar di le arte, etc. Vene uno spagnuolo, e portò una Ietera dii ducila di Medina, voria le galie di Fiandra andasse etc., la copia di la qual è qui posta. Iiem, fo parlato zerchi li contestabeli, et fo expedito li cavali lizi; ri, zoè 100 a domino Zuam Aldo- vrandin da Ravena, 100 a Sonzim Benzom da Crema, altri 50 a Zuam Griego è a Gradiscila, sicché ne ara 100, e vengi in brexana, et a Francho dal Borgo, a’ balestieri 42, creserli 8, sia in tutto 50 e stagi a Gradiscila. Lem, fo termina armar la barza patron sier Se- 38:3 bastian Moro, con grossi 22 per uno, ch’è contra la parie presa in pregadi, et non vulsi dir nulla, perchè con afeto non si trovava zurme voleseno andar; et sier Albani Darmer, have ducati uno per homo; el fu sospeso di armar la galia Salonioua. Lem, le altre nave messe bancho, excepto quella di sier Stefano Contarini che non aceptò el partido ; pur tuttavia si arma le fusle. D i Rimano, dii signor Pandulfo Malalesla. dri-zala al suo oralor, di 25 el 26. Qual non potendo baver audientia la mandò a lezer in collegio. Avisa di certa novità seguita, zoè uno Evangelista di San Marino et un ¡diro citadin, par il ducha di Urbin, li habi fato retenir ; et a San Marino el populo si levò in arme, nude el comissario dii ducha fazite ; sichè samaritani sono mal disposti. Et scrive mal dii du-' cha preditto, et disse tien col signor di Chamarin, col preleto et col signor di Pexaro, el so cugnato è stato a Pexaro in coloquio, et voi comprar da la madona di Forlì San Mauro, et havendo San Marin et San Mauro, Rimano è in mezo et Ravena sta mal. Lem, disse di uno Siinone cao di parte di San Marino, qual è andato a San Leo di Montefeltro con la roba. Per l’altra lettura risponde : quanto al caval-char con tre page, non poi, voria la Signoria li desse 6 page, conclude quando ben la Signoria lo cassi, non sarà nulla, ergo etc. Di Crema, di sier Hironimo Liom el cavidier, poileslà et capitano, di 29. Manda una lettera di domino Francesco Bernardin Visconte, fa comandamento a li soi liomeni si reduga et stagi riguardosi perchè la Signoria voi romper, licei non habi causa. Lem, scrive el podestà Zuam Mato de lì Iacea la compagnia, et ha pochi liomeni. Lem, havia retenuto do stratioti fuziti da la Signoria nostra, andavano a Milan, havia ducati 50 per uno. Da Monsekse, ili sier Zuavi Foscarini, podestà, di 30. Come in execution di le lettere era 'stato a visitation di domino Antonio di Pii per nome di la Signoria nostra, et ofertoli etc. ; ringratiò, et à dii mal assai. Da Oderzo, di sier Zuam Pauh Gradenigo, va col signor Carlo Orsini in Friul. Dii zonzer suo lì, con homini d’arme, et va di longo. Di Feltro, di sier Malia Barbaro, podestà et cu-