1351} MCCCCLXXXXlX, SETTEMBRE. 1360 Sier Piero Valier, Co avochato, de sier Antonio.........50.133 Sier Jncomo Marnilo, fo cao di XL, de sier Zuane........79.103 Sier Francesco Arimondo, fo camerlengo a Padoa, q. sier Nicolò . . 58.127 Sier Bortolo Calbo, el XL, q. sier Za- charia..........37.145 Sier Jacomo da Canal, el XL, de sier Bernardo........ 59.124 525 Sier Zuam Duodo, el cao di XL, q. sier Lunardo.........68.108 Sier Alvixe da cha da Pcxaro, el cao di XL, de sier Fantin......65.116 Sier Marin Bon, el XL criminal, q. sier Michiel . ........74.109 Sier Nicolò Bragadin, el XL, de sier Marco..........76.100 Sier Francesco Confarmi, fo cao di XL, q. sier Hironimo...... 59.117 Sier Domenego di Prioli, fo savio ai ordeni, q. sier Marco.....76. 99 f Sier Lorenzo Dandolo, l’auditor novo, q. sier Antonio doctor . . . . 113. 69 Sier Hironimo Diedo, fo cao di XL, q. sier Andrea.......72.106 Sier Nicolò Gabriel, el XL, q. sier Anzolo ..........76.105 Sier Alvixe Morexini, fo avochato, q. sierZusto........83. 98 t Sier Jacomo Morexini, fo cao di XL, q. sier Nicolò.......114.65 Noto. Ozi a bore 18 morite sier Lodovico Que-rini q. sier Nicolò, mio carissimo parente et compagno, di la qual morte ne prisi gran dolor, et considerai il pocho contento e spene in questo mondo. A dì 26 sepie rii brio. In collegio. Veneno li do oratori luchesi, quali richieseno ila parte di soi signori voler mandar lhoro oratori a Fiorenza et in Frati za, et la Signoria li lazi lettere al roy come sono essi luchesi nostri. Et li fo risposto per el principe : quanto a mandar oratori a Fiorenza facesseno come li par per saper il fato lhoro, et in Franza semo contenti meter iu la comission di nostri oratori, vanno dal re, li dagi favor. Vene l’orator dii signor di Pexaro, dimandando liceutia ; et li fo ditto andasse con Dio. Et lui instava si replichasse haver quel signor qual è tutto nostro in protettene, perchè il papa lo minazava tuorli il stato. Li fo dato bone parole, etc. Vene I’ orator di Faenza e mostrò una lettera del suo signor Astor, come era zonto l’altro orator suo domino de Viadana, qual li disse la Signoria nostra era sta contenta tuorlo per do anni di fermo, esso signor, e uno di rispeto, ai slipendii nostri, et lui non havea aceptà per non haver mandato. Al presente esso signor scrive esser contentissimo di questo et capitulasse. Or li fo risposto non si potea far, era sta conze le scritture per uno anno. Veneno 4 oratori di la comunità di Sonzin ben vestiti et zurono fedeltà in manu principis sopra uno messal, et quanto ai lhoro capiteli fo coniesso ai savii da Ierra ferma. Veneno 4 oratori da Romanengo, quali simel-menle zurono fedeltà, et comesso la revisión di capitoli ut supra. Veneno 6 oratori di Casalmazor, et fono aceptati per lìdelissimi, et non zurono salvo quelli ho dito di sopra. Vene 4 oratori di Fontanelle e zurono fedeltà ut supra, comesso la loro expedition a li savii nominati di sopra. Vene l’oralor di Ferrara e comunichò a la Signoria l’andata dii suo signor a Milan dal re, licei si havesse hauto per lettere dii vice domino nostro, et come fiol dimandava licentia a questa Signoria; et il principe li rispose eramo contentissimi andasse. Item, poi dimandò la lettera consueta di passo per con-dur certo via di Frinì per il suo bever di esso signor vien conduto a Ferrara, et li fo concessa. Vene l’orator di Franza, sfete pocho per saper qual cossa sia venuto. È da saper el castelan di Sonzin, era qui, mandoe una póliza a la Signoria di questo tenor, qual fu lela: Serenissime princeps aurum ei argenlum non peto surge vade et ambula, et era sotoseritla servilor fitlc-lissimus Hannibal Angusolum jam castelanus Son-zini et tacite dimandava la promessa di esser fato zentilhomo nostro, e tutti di collegio disse faria etc. Da Ferrara, dii vice domino, di 28. Come mi-sier Zuam Lucha li havia ditto el signor stava mejo di la febre e voleva andar a Milano da la majestà dii re di Franza e partiria sábado, sarà 28 di questo. D i Udene, di sier Domenego Balani luogotenente, di 24. Come per uno explorator venuto, qual era fameio di uno lhoro explorator, ha referito a Coze-via esser turchi da 12 milia, qual è loco dii re di romani mia 100 lontan da Udene, et a dì 22 erano mia 15 lontan, chi dice sono da 18 milia dii 16 milia, queli di Udene hanno paura perhò si provedi etc. Di Raspo,-di sier Daniel da Canal capitano,