MCCCCLXXXX1X, SETTEMBRE. 1204 Da Ferrara, dii vicedomino, di 3. Eri giunse lì la nova di la fuga dii ducha di Milan, il signor fo in coloquiocon li oratori milanesi, poi ussì per la porta ili Santa Maria di Auzoli intrò a Relfior, la terra è rimasta muta, il signor li iluol non per carità habi al ducha suo Zenero ma per lui. llem, è zonto lì domino Antonio di Montecatino era orator di quel signor a Milan, dice domati dia zonzer el Cardinal fiol di ditto signor, et i nepoti di misier Zuam Jacomo 400 Triulzi erano confinati lì a Ferrara sono partili e andati a trovar il barba preditto. Ilem, quel signor ducha manda do oratori al re di Pranza; si divulga el ducha di Milan è andato a Como, e lì si fortificherà, ha ordinato al castelan di porta Zuobia, si legna per tutto octubrìo, et non haverido socorso al termine si renda, llem, domino Jasom dal Mayno è lì è stato da esso vicedomino, voleva uno salvaconduto per venir a Venecia a visitai' il corpo di Santa Lucia, poi a Padoa al corpo eli Santo Antonio, non li ha fato, dicendo non haver tal auctorità ma solum per il Ferrarese gel faria, è rimasto satisfate. Dii Cardinal Borgia legato si ha dovea zonzer a Bologna, poi non si ha altro. Il signor ha mandato a invidar sua signoria vengi de lì et se li fa gran preparamenti. Di Lendcnara, di sier Veltrr Pixani podestà. Come mandava a la Signoria uno bergamasco por dir certe cosse bone: el qual parlò al principe e li disse esser venuto a Ferrara uno burchio cargo di forzieri e robe vieti di Milan dii ducha, et ne era suso molli feriti et ne aspetava uno altro, per tanto dimandava el beverazo : nulla li fo dato, eie. È da saper, fo donato a do cavalari di le poste eri portò la nova e le lettere dii fuzer dii ducha eli Milan ducali do per uno. Da Chioza, di sier Zorzi Pixani podestà (lodar el cavalier. Come havia mandato do cittadini conira le zente veniva di Rimano. Di Oderzo, di sier Andrea Donado podestà, di do. Come quel loco non ha porte e a farle si spen-deria ducati 25. Ilem, esser il tempo di alitar li mo-lini. Li fo scritto spendi li ducati 25 in le porte. Di campo, di provedadóri apresso Sonzin a dì do alme 13. Come si levavano la matina per andar verso Cremona è mia 24 de lì e non potrano andar col campo in una zornata, sperano presto questo, etc. Sono intrati in Sonzin, la rocha era forte, e quel castelan per esser di nobel fameja, domino Annibai Angusolo piasentino, tra li altri capitoli voleva esser fato zentilhomo nostro pur si rimesse in lhoro, et queli di la terra li ha recevuli con gran jubilo. Da Brexa, di do. Come erano stati da lhoro rectori li deputati di la Signoria nostra, prega li magistrati de li lochi aquistati siano dati a essi cittadini come alias fu fato, tutto il collegio li dispiaque tal richiesta, et fo scritto metesseno li capi per le for-teze vicine, brexani, ma li ponesseno ad tempus. Et fo scritto per collegio una bona lettera a sier Zuam Antonio Dandolo provadador aCaravnzo, laudando- lo, e conforti queli cittadini prometendoli li sarà fato bona compagnia e presto sarà electo uno altro pro-vedador e lui sier Zuam Antonio potrà venir via. Da Bergamo, di do. Come in execution di le lettere nostre eri Ceno el suo consejo, et hanno electi 10 cittadini capi de lì homeni si manderà in le for-teze aquistade di novo. D i Verona, di tre. In materia di certe page, le mandano a l’arsenal, venute di Trento sopra za-lere, etc. Di uno zudeo è qui in prexon per debito, portata per sier Hironimo C'ipello olirn provedador per le camere. Scrive si voi far cristian et miorar a la Signoria ducati do milia a l’anno de intrada, et che sotto suo salvaconduto fu posto in prexon da li altri zudei, et questo a ciò non desse questa utilità a la Signoria nostra. Fo consultato di cavarlo, tamen non si poi se prima non paga. Di Antivari, di 27 lujo, di sier Nicol,) Balbi ca- 400 * merlengo di Calura. Scrive come, per discordia era lì, fo mandà per il rector di Cataro a proveder, mule zonto ha provisto. Avìsa quella terra esser in grandissimo perìcolo, la rocha è senza custodia, li cittadini è andati via con la lhoro roba, vi è podestà sier Piero Tiepolo, nulla fa, etc. In questa mattina lì capì dii consejo di X, sier Baldissera Trivixan, sier Lorenzo Zustignam et sier Francesco Mozenigo, doe volte mandono Inora di collegio chi non intrava nel consejo di X, per lezer lettere et suspwio fusse in la materia di Mantoa overo praticha si havesse in la città di Cremona. Da poi disnar fo consejo di X. Et ozi in Rialto fo ditto una nova esser lettere di sier Jacomo Rar-baro castelan al Scojo di Rrandizo di 20 drizate a sier Vincenzo Barbaro suo fratello : haver per uno grìpo a dì 8 avosto l’armada di Pranza zonse in armada al zeneral e fo fato gran festa e preparò za-tere |>er andar a brasar l’armata turchescha, la qual su la ponta di Portolongo dove era havia posto l’ar-tilarie. D i Brexa si htve una lettera dii vicario inquisi-tor ili primo conquesta mansione: Serenissimo et chri-stiauissimo principi et duci domino Angustino Bar-badico fidei sancite difensori zelantissimo. Soloscritla