COI MCCCCLXXXXlX, APRILE. Antonio Tnim a hora de disnar ozi era vecliio : di scriver a li provedadori a Pisa, a Bibiena, a Castel Delze che dovesseno levar le offese e dovesse intimar questo a li capitani fiorentini. Parloe contra sier Marchio Trivixam e messe de indusiar a doman perchè Zuam Alberto voleva dar certa scriptura dii du dia questa sera, eliam aspetar sier Filippo Trum. Rispose sier Polo Barbo consejer in piedi a la bancba per esser vice doxe e andò le parte : 2 non sincere, 5 di no, 84 dii Trivixam et 90 dii resto ; e poi andò le do opinioni rnejo, 2 non sincere, SO quella di savii, 100 de indusiar, et questa fu presa, et fo dato sacramento per i cai di X a banco a bancho, e poi per il canzelier ordinato gran credenze di la deli-beration de indusiar, et di le lettere da Costantinopoli soto pena di l’haver e persona. A dì 10 aprii, mercore. hi collegio vene Zuan Alberto, e portò la adition fata per il ducha a la sen-tentia; e disse saria bon esso ducha stesse aspetar qui la ratificalion de’ fiorentini la qual ozi vera ; et fo consultato in collegio e terminato mandarli a dir non venisse questa matina esso ducha a tuor licentia, et sier Marchio Trivixam volea pregadi, pur a la fin si tolse zoso et fo mandato dirli non venisse et ordina far pregadi. Vene li oratori di Pisa racomandandosi, dicendo erano in più servitù che mai ; et per il principe ga-jardamente li fu risposto di la gran spexa si havia fato etc. E cussi luti si levò. Di Cor fi di sier Cosimo Guoro provedilor di l’ar-mada, date in galia, di 23 marzo. Voria far uno mercado de tormenti con sier Hironimo Contarmi cj. sier Luca, di stera 5000 a lire 3 pizoli Iti el ster, per poter far biscoti. Et il rezimento avisa Caracasam corsaro turco, esser fuora con 7 (uste e à fatto certi danni. Itera, manda qui maestro Cristoforo bombar -dier per solicitar le monition. El il collegio si levò a bona hora per andar a uno sposalicio di sier lliro-dimo da cha da Pexaro di sier Beneto, in la fia di sier Bernardo Donado. Da poi disnar fo pregadi, vene il principe, e tutti li andò a tochar la man dolendosi di la morte dii nepote. Et per Zacliaria di Freschi in renga fu refe-rito il successo con Zuam Alberto: eliam eri fe’ questo instesso, che avanti fusse messo la parte referite ; et ozi per lui, hessendo in renga, fo letto il suma-rio di la adiction fata per il ducha a la sententia, el qual è questo qui soto scripto.. Et fo posto per el principe, conseierì, cai di XL, savii dii consejo e di terra ferma, la parte che eri fu presa de indusiar : zoè dii levar le ofese, e che da matina sia dito al ducha ; et cussi d’acordo il collegio have 2 non sincere, 37 di no e 138 di la parte el fu presa, et fo chiamati alcuni cavalieri e altri per accompagnar il ducha a la Signoria. lieta, fo messo, per i savii dii consejo, terra forma e ordeni di scriver a sier Domenego Malipiero, è a Pisa, subito si lievi con le 4 galie e vengi a Corfù dove troverà ordine e danari, et vadi in Sicilia a levar biscoti. Et io sapendo il modo stava quelle zur-me, feci azonzer li fusse mandato de pronti una fede di ducali 1000, da dar sovention a quelli poveri ga-lioti, e tutto il collegio inlrò in opinion : have 11 di no et 160 di la parte, et fu presa. lieta, fo posto do decime al Monte nuovo con don di 10 per 100, a pagar la prima termene zorni 8, la segonda zorni 15, e non si possi poi scuder con don soto pena di furanti, nè li danari se possi spender in altro che in cosse da mar, sotto grandissime pene, si non per' parte presa in questo consejo. Et dita parte fu messa eliam con primo capitolo che tulo el collegio vengi con le sue opinion a la exalion di debitori di la Signoria nostra : et fu messa per il principe, consejeri, cai di XL, savii dii consejo e savii da terra ferma, uiule parendo a l’hordine nostro di savii ai ordeni esser fato torto, alento che pochi zorni era metessemo decime per cosse da mar, et che su li libri sempre dal 1462, che fu messa la prima decima per sier Orsalo Zustignam savio dii consejo e sier Candiam Bolani savio da terra ferma, sempre li savii ai ordeni havia posto decime per cosse da mar, andassemo a la Signoria dolendosi. Or sier Po- lo Barbo et sier Marco Antonio Morexini consejeri ne era contrarii, eliam il principe : unde io Marin Sanudo andai in renga, dolendomi di questo torto e non conlradicendo a le decime : et poi el principe me rispose dicendo non potevamo poner angarìe ma ben cosse da mar, et dissi volea meler di far capitano zeneral, et tulio il pregadi li piaque. Or durum est coalru stimuluin calcitrare andò la parte senza il nostro nome ; lumen de calerò in ogni cossa fossemo nommadi, come lezendo più avanli si vederà : ave una non sincere, 50 di no, 122 di la parte. E fu presa. lieta, fo posto per li consejeri, cui di XL sier Constantin di Prioli savio dii consejo, savii a terra ferma e savii ai ordeni, la parie di levar il dacio di ducati 4 per bota a li vini di Candia ; contradixe sier Antonio Grimani procuralor savio dii consejoT et messe d’indusiar, non li fo contradito, andò la parte, have 5 non sincere, 3 di no, 73 di la parte di consejeri e savii, 00 di sier Antonio Grimani et questa fu presa, de indusiar.