337 MCCCCLXXXXIX, GKNNAJO. 338 senestri, e a quelle frontiere pareva venisse pur qualche fante et cavali de’ inimici. Et io avi lettere di sier Vicenzo Valier, come a Ligorno i conzavano uno certo galion e un bregantin, et in condusion li proveditori scrisseno tute quelle nostre zente si partivano. Et vidi una lettera di Hanibal da Docia, scrita a domino Hanibal de Brexa suo consejer, era in questa terra, data a Pisa a dì 7, come Franco dal Borgo, Zuain Griego, lui et Gregoliza capo de’ stratioti ha-veano a le man una cavalchata de forsi 15 o 20 mi-lia ducati de butini, ma per esser venuto a quelli confini alcune zente, li proveditori non volseno an-dasseno fin hora, ma li haveano promesso omnino lasaría far. Eliam scrive di la presa di Montepoli per nostri, fo a dì 27 dezembrio. A dì 16 zener in collegio. Vene sier Lunardo Gri-mani, qual per il suo officio veniva in collegio, lamentandosi al serenissimo principe et li consejeri di le parole havia ditto io in renga improperándolo, etc. et che overo fusse comesso ai cai di X, overo refutava esser proveditor sora 1’ arsenal. Et il principe con tutti li consejeri et universo collegio li disseno io haver parlalo sapientissimamente in de-fensiom di la mia parte, et volendo refutar si l'aria in suo luogo ; or col capo basso se ne andò fuori di collegio, stete 4 zorni, demum ritornoe, et in vero ave torto. Vene l’orator di Faenza, qual si dolse per nome dii suo signor di la madona di Forlì che per via di Castrocaro li noceva, et era sua madona, zoè una soa fiola era promessa a ditto signor non perhò tolta, nè la voleva, et che non sapea che farsi ; et era retenuto quel suo capo di squadra nè lo voleva lassar; et il principe li disse si dovesse difender, et havia zente sue e nostre, e recuperasse il suo che la Signoria nostra non mancheria di ajutarlo; et in con-sonantia fo scrito a Ravena. In questa matina fo balotado, hessendo li gover-nadori presenti quali eliam Ihoro balota, il condutor dii dazio di la becharia eh’ è Polo Benato per ducati ut palei a l’anno, et rimase et li soi piezi. Item, duetti 6000 di danari di le dexime di le cosse da mar, per dar a l’armamento per il desarmar e pagar li homeni di le do barze è a Puola, e la spexa per mandar il inaran a Puola con le maistranze et Zorzi Dragarci. Item, ducati 1000 da mandar in Cypro per biscoti, et ducati 240 di danari di la fabrica, me aricordante, per mandar a Cataro juxla la parte che fo presa nel consejo di pregadi. Da Ravena, di 14. Come havea aviso quella matina erano partiti 50 balestrieri a cavalo da Forlì et I Viarii di \J. Sanuto. — Tom. II. 200 fanti comandati, et eliam altri 200 da Forlì puo-volo quali andavano verso Sojano a unirse con Achi-les Tyberti. Uem, esso prima confortava la Signoria ajutasse quel conte Lamberto, et expedisse Jacomo Sacho, et che le zente d’arme alozate de lì non. ha più biava, et le barche de orzi che fono mandate de lì, quale scorseno fortuna* lamen libono solum 25 stera. Item, intendea inimici esser reduti a la Pieve di San Stephano e guardano li passi, e a Castel Ddze esser poche vituarie, e non li vien se non per via di Rimano. Di sier Jacomo Venier dale a Sojano a di 13. Come era lì zonto con male strade, e stratioti esser con lui, quali haveano roto le gambe a li cavalli et erano andati a Castel Delze avanti a piedi niellando li cavalli a man, dove intendea esser sier Zuani Pau- 138 lo'Gradenigo amalato. Et come intendea de li a Sojano, Achiles Tyberti con 100 cavali lizieri et 200 comandati voleva andar a tuor Spinello castello di quel conte; et che havia dato ducati 100 a ditto conte, non perhò tochato di gropi. Et in questa matina fo expedito Jacomo Sacho de qui, et mandati ducati 300 a quel conte acciò facesse zente e si difendesse. D i Castel Delze di 10 di sier Zuam Paulo Gra-deniyo. Come il zorno avanti era sta in leto amalato, et vene Piero di Medici ed altri condutieri da lui a consultar il modo di dar socorso a l’Averna: haveano termina mandar a Vergareto, loco distante da l’Averna mia 4 tra Monte Cornaro e l’A verna, fanti 400, zoè 200 di quelli di l’Alviano fati a Ascole, 100 de li comandali dii ducha et 100 nostri, acciò tenis-seno la strada et quel passo per poter mandar poi per zornata le vituarie; et Astor Bajom si havia ofer-to andarvi con ditti fanti, et che tuta la note e quel zorno havia nevegato. Item, quel zorno aspctava il proveditor Venier; voria licentia per 15 zorni; et cussi per collegio li fo data potesse venir overo a Rimano o Ravena a varir dove a lui pareva. Di Marco di Santi, di 10 ivi. Come havia pagato certi grani comprati da quelli di Monte Cornaro, et esser venuti quelli rnerchadanti di Urbirn vo-riano la promessa per’il formento tolto, e lui voleva star per pegno lì. Et il Gradenigo proveditor in quella note havia abuto gran mal. Et per collegio fo ordinato ai cassieri facesseno le lettere di cambio per Roma, e cussi fo fate. Da Milan di l’orator, di 13. Come quella matina el ducha havia mandato per lui, per andar contra lo episcopo di Volterà orator fiorentino veniva lì ; et cussi andato, il ducha li disse : havete auto rispósta da 22’