405 MCCCC1XXXXIX, MARZO. 496 non fo se non do consejeri, et fo lecto lettere sin bore 22, et non si potendo meter alcuna parte per non esser tutti li consejeri, zoè almeno quatro, perchè non si poi radur pregadi ni gran consejo, et fo licenziato. Da, Corbole, di Zuan Alberto di la Pigna a sier Zuan Mocenigo fo vice domino a Ferrara, di 1° Come ha lettere dii ducha di 27 ; ha da misier Manfrè suo orator a Fiorenza : che li oratori non sono partiti perchè sono homeni honorati, voleno venir ben in hordine, quali hanno auto comissiom venirà con celerità, et che domenegadieno partir da Fiorenza di certo. A di 5 marzo. In collegio vene li proveditori al sai, zoè sier Zuan Roberto Venier et compagni, in materia del dacio di sai di Padoa per il falir di Andrea Rizo: et atento haveano certo partito, messeno una parte, la qual balota el doxe, consejeri, cai di 40 et lhoro proveditori al sai : nè altri savii non balota. Vene il secretarlo di l'orator di Napoli, zercha li marani retenuti a Monopoli. Et.a Curzola sier Alvise Balbi à retenuto alcuni et toltoli biave di misier Hanibal Castelan di Manferdonia, veniva qui. Di Curzola, di domino Tìmna Malumbra episcopo a la Signoria nostra, data a dì. 12 fevrer. Avisa, (juel conte sier Alvise Balbi aver preso alcun di Manferdonia dicendo è marani, senza prova ni sen-tencia, et tolto la roba ; prega la Signoria provedi per honor ; el fo scrito a ditto conte. Di Jacomazo da Veniexia, di 26 fevrer, da Ravvila. Come havia abuto ordine dii proveditor Zu-stignam di andar dal conte in campo, capo di quela zente, et li dava una paga, le qual zente non Tanno voluta, et lui va con 20 cavalli ; prega si provedi di mandar il resto. In quest!» malina, fo balotà ducali 6000 per mandar in campo ; e scrito a li proveditori non fazi altri fanti, et balotà ducati 1000 per armar sier Antonio da Canal sopracomito, et sier Marco Antonio Contarmi era zà expedilo. Et per 1’ armirajo dii porto fo dilto in TArzipielago esser rote 6 nave : una nostra, una candida et 4 barze forestiere. In- questa matina zonse in caxa dii principe carpioni, trute et anguile, fono mandate a tuor a Peschiera per la Signoria nostra, per la venuta dii ducha di Ferara ; et atento non veniva, el pesse fresco fu fato vender, comprò Servadio pescador, e li carpioni fono salvati. Etiam le coione di la caxa dii marchexe era conzade con tapedi, atento non si sapeva quando venisse, fono conze et poi disconze ; adeo di tal mutatione in la terra se parlava, tamen la caxon non era sua. Da poi disnar non fo nulla ; ma questa matina intrò li cai di X in collegio et steteno alquanto, etiam li savii consultano poi tra lhoro. A dì 6 marzo. In collegio vene domino Taliam da Carpi con suo fìol Contesino, partito da Ravena, exponendo era stato a Castel Delze, pregando li fosse dato danari per dar a la compagnia. Et el principe li disse era sta mal in hordine, tamen si faria ; et fu coinesso la soa expedition ai savii di terra ferma. Vene l’orator di Milan, disse in consonanza di la lettera havessemo di l’orator nostro, zoè dii passo divedi per il signor di Faenza a l’ajuto andava a madona di Forlì, et volea saper il suo signor si questa era 1’ opinion nostra. El principe li rispose de sì, et che quela madona sarà battala, perchè iron resta far il pezo la puoi, et che ’l suo signor devedò etiam lui a’ nostri il passo di la zente sì volse mandar a Pisa, e non si dia doler. Vene l’orator di Faenza, dimandando haver lettere dii suo signor, che pregava la Signoria mandasse danari per poter pagar quelle zente ; et si ra-comandava. Risposto li fu : si daria danari etc. Vene li do aratori pisani e disseno di quel greco venuto a Lucha per desviar stratioti. Itemi, quelli signori si scusano de’ coriedi dati alias per monsignor di Andrages a Bortolo dii Tignoso, che fo una velia rota et una bombarda vechia e non altro. Vene il marchexe Lunardo Malaspina con prè Ypolito noncio dii marchexe Cabriel di Fosdenovo : voriano zente. Et io zà havia dato al principe una lettera di Zuam Batista suo fìol, scriveva contra il padre ; et li fo risposto si vedaria etc. Veire uno savogin overo francese con lettere dii 198' re di Franza a la Signoria recomandatorie : voleva veder alcune sue raxon per certi imprestidi li soi havea ; fo ordinato vedesse etc. Vene Jacomo da Nolla secretario dii conte di Pitiano, et uno Ilironimo di Provai da Brexa suo condutier, venuto novamente qui con lettere dii proveditor Venier da Castel Delze, di ultimo fevrer, et uno memorial sotoscrito per man dii conte et dii signor Carlo Orsino, el qual lo nrandoe a posta qui, et fu leto. Hanno opinion di tuor li Bajoni per andar per quella via a Pisa ; voleno licentia di praticar perchè Perosa confina con Cortona et Vagliano, Castiglione et Arezo dove hanno qualche praticha, et basteria 300 homeni d’arme et 1600 in 2000 fanti, et havendo Perosa si aria senesi con nui, over hariano li forausiti ; et havendo la Signoria el stato di Ur-bi'm, Rimano, Perosa et quel di esso conte, hanno il transito fino a Roma. Et havendo il signor Carlo et