333 MDIX, GIUGNO. 334 Verona si ave dii zonzer lì eri uno, per nome di oratori alemani è in campo dii re di Franz,», per voler dimandar Verona per il suo re, et questo fo un araldo alemano; et par che sier Piero Duodo, proveda-dor, et sier Francesco di Garzoni et sier Domenego Contarmi, reetori, li volesse risponder, che volevano teriir Verona per la Signoria di Venetia etc., et fo senza consulto di provedudori zenerali. Item, che francesi, auto Peschiera, erano venuti a Gusolengo e fin a la volta di Verona mia X, a Villa Francha; unde veronesi eri haveano chiama il suo consejo e voleno mandar in campo lhoro, a capitolar con li oratori dii re di romani over con Franza. Item, si ave uno aviso, chome vidi letere parli-cular, che quelli di Peschiera haveano con le artela-rie amazà missier Zuan Jacomo Triulzi; e non fu vero, ma ben un cuxin dii roy. Item, erano 40 bo-ebe di luogo, che continuamente treteno, e butono zoso 6 passa di muro. El intrati dentro, usono gran crudeltà, fo a dì 30 mazo, et amazono 350 fanti erano dentro e fin li putì ; et che sier Andrea da Riva, castelan, et sier Antonio Bum, provedador di la tera, erano sta apichati a uno arboro; et sier Marco Zigo-gna, provedador, mandato per gran consejo, era partito et venuto per avanti via. El che francesi ha-vea mandalo a dimandar Sermion in lago ; et il marchese di Manica si doleva, dicendo è di sua raxon. Item, clic francesi haveano tolto alcuni lochi di la dition di Verona ; e li oratori alemani dicevano, il re suo non bara a piacer, perchè è suo, per la division fatta etc. Item si dice, il re di Franza voi aver Verona per nome dii re di romani ; ma una volta lui l’à, voi aver in vita. Vene uno da cha’ Malombra, era castelan di Crema, et referì in colegio molte cosse, e il campo dii re non esser mollo inzente etc. ; e che Sonzin Benzon è stà causa di perder Crema. Item se intese, li reclori di Bergamo e il provedador Zorzi esser stà mandati di Milan a Bia’ Grassa, e cussi li reclori di Crema e altri lochi di Gera-dada ; el il re di Franza esser pur a Brexa ancora, ma vene in campo. Aduncha el castello di Cremona, Pizigalon et Axola si tien ancora per la Signoria, tutto il resto è perso e reso a’ francesi senza desnuar spada, eli’ è gran cosssTdi la infidelità di populi ; e con tradimenti lutto è perso. Item, sier Zacaria Loredan, capitanio dii lago di Garda, brusò la galia, afondò la i'usta, et smontò a Garda, vene a Verona, et ozi gionse da sera in questa terra. Vene eli am sier Jacomo Condolmer, era castelan a Lazise, qual lhoro si deleno al re di romani, et lui vene a Verona et qui poi. Da poi disnar fo pregadi. Et leto queste letere e altre, che non so. Fo scrito a sier Sabaslian Moro, era capitanio di l’Adexe, qual era a Esle con 17 barche armade, che vengi versso le Bebe, et lì slagi a custodia di quel passo, et si li manderà una fusta armada etc., ut in parte. Et presa. Fo sorilo a Verona, che dovesseno mandar per quelli noncij dii re di romani, e dirli che quella terra la Signoria la volleva dar a la cesarea majestà, et far levar le indegne di esso re di romani, doleudossi molto di la risposta fata. Etiam fu preso di scriver cussi a Vicenza, che quando la ge sarà richiesta per nome di dito re, fazino levar le insegne subito etc., ut in parte. Etiam fo scrito a Goricia, a sier Piero Venier, provedador, lievi le insegne dii dito re, et a Trieste etc. Fo scrito a Ravena al Charoldo, secretarlo etc. ; oiescio quid. Et vene zoso pregadi a horre 22. El fo letere di ICO campo, di provedadori zenerali, date, ut supra, a Ponte Zerpano. Chome pativano di viluarie, el con-vegneriano vegnir più in qua versso Padoa ; et che 11 veronesi e vicentini soldati erano parliti di campo etc., come dirò poi. Et restò consejo di X con la zonta fin horre 24. Et perchè questi alendeno a far provision di mante-gnir questa terra, sì di far bastioni dove bisogna, chome di far zente armate, etiam fo parlato di mandar via milanesi e altre nalion subdite al re di Franza, che assa’ ne sono in questa terra, tamen era grani moto etc. Or elexeno, nel ditto consejo di X, 12 zenlhilomeni, il forzo di pregadi, a do per se-slier, i qualli debano elezer tra lhoro do zenlilomeni edocitadini perconlrada, li qualli debano far la de-scrilion di quanti homeni da fati sono in la dita contrada, e la condition lhoro e la nalion. La nome di qual sono questi, per hordine di sestieri : Sier Francesco Gradenigo, è di pregadi, quondam sier Pollo Sier Donado Marzello, fo provedador a le biave, quondam sier Antonio Sier Marcilo Minio, è di pregadi, di sier \ Bortolo, consier I San Sier Nicolò Bernardo, è di pregadi, 1 Pollo. quondam sier Piero Santa f.