1265 ditto misìer Zunm Jacomo ritornò in campo a Bi-nasco, el qual campo dia venir nel zardin, et poner le bombarde et artilarie al castello. Lui secretano era rimasto in Milan per avisar dii tutto la Signoria nostra. D i Brexa, di reofori, di 8 a hore 4 di note. Come bavendo auto lettere di domino Leonardo Surian podestà di Lovere, come havendo corso todeschi in quelle valle facendo danni sopra quelle montagne, avisava acciò si provedesse: unde essi reetori dubitando di Valchamonica havia remandà Jacomo Ga-vardo, et scritto in vai Trompia et in vai di Sabia dagino ajulo in Valchamonica bisognando. Iiem, hanno scritto in campo a li provedadori voriano che Lazaro Grasso, vien di Verona con 300 provisionati, qual dia zonser quel zorno lì a Brexa, (usseno contenti lo mandasse in Valchamonica, eliam mandi qualche cavai lizier : eliam haveano scritto a Bergamo di queste nove. Ilem, eri zonse lì a Brexa el signor Antonio Maria di Sanseverino con Placidio, vano a Milan. Ilem, ringraciano Idio dii render di Cremona. Da Ferrara, dii vice domino nostro, di 9. Come quel zorno era ivi intrato il reverendissimo legato Cardinal Borgia, vien qui, il ducha li andò incontro, eliam esso vice domino con assai cavalli, preti, frali, etc. con le cerimonie. Alozò in Schivanoja, et domali poi pranzo va a liuigo, mercore voi esser a Ve-necia. Ilem, è venuto una lettera a l’orator dii ducha di Milan, era li a Ferrara, scritta per li yuljerm-lores illustrissimi status mediolani, li avisa haversi dato al re cristianissimo di Pranza. Ilem, il vice domino sempre havia fato compagnia al legato, come era suo debito, et fono deputati molti patricii a dover andar a Chioza, et altri a Malamocho, preparato il bucintoro et paraschelmi. Da, Fdtre, dì sier Malhio Barbaro podestà et capitano, di 9. Avisa alcune cosse di la pace de’ sgui-zari col re di romani, la qual non fo letta. Et perchè el pregadi fo chiamato per scriver al capitano zeneral di mar, unde sopravenute ditte lettere non fo consigliato el fo rimesso a scriver domati. El licentiato il pregadi senza poner altra parte, | rimase il consejo di X con la zonta per far certa ubligation di danari per mandar al zeneral etc. Et nolo: questi danari fono mandati in campo, prima portono li provedadori ducati 10 milia, poi mandati altri 10 milia, poi mandati ducati 15 milia, et l’altro dì ducati 10 milia, eh’ è 45 milia ducati. 490 • A dì 10 setembrio, in collegio. Vene domino Andrea di Martini gran comandador di Hungaria, dicendo haver auto uno brieve dii papa li cometi deb-1 Diarii Sanuto. — Tom. II. 12«? bi far comandamento a tutti li cavalieri di Rhodi pagino li debiti vechii a la religion, et vadino abitar a Rhodi, el qual brieve fu fato fin questo lujo, et ne mandò un altro a la Signoria. Li fo ditto non era più tempo. Di campo, di provedadori apresso Cremona, a d' 8 a Iwre 19. Come justa l’bordine dato ivi erano venuti; et quelli cittadini di Cremona li havia mandato a dir non li ricresesseno di aspectar, perchè erano reduti in consejo, et poi Veriano a parlarli. Ilem, eri in Cremona fo posto a sacho una eaxa di Zuain di Aliegri, era lì per nome dii ducha et sco-deva le taxe, la qual caxa dal populo fo spianada. Ilem, esser venuto lì in campo uno caporal di Ber-lolin da Terni contestabele a Crema, notificandoli haver concluso con quelli di Pizigetom si vogliano dar a la Signoria, et che il castello faria questo ¡stesso: l’hanno rimandato in driedo a far li homeni venisseno a capitolar. Ilem, il castelan dii castello di Cremona li ha mandato li infrascripti capitoli, non li hanno risposto, la copia mandoe a la Signoria nostra. Copia di capitoli recidesti per domino Piero Antonio Bataja castelan di Cremona a li provedadori nostri. Et primo li sia dato Castel Lion et la sua corte et possession, et possi trar li beni e intrade per tutte terre di la Signoria nostra, come havia a tempo di la duchessa Biancha, senza pagar nulla. Ilem, liabi San Zuane in Croxe con tutte le juri-sdition, come havia el conte Lodovico dal Bergomin, et le intrade, eliam libere et exempte ut supra. Ilem, suo padre, perhò che ditto castelan nome Piero Antonio Bataja de Codignola, asso castelan et fradeli, el soi descendenti sianò fati zentilhomeni di Veniexia. Ilem, si par alcun caxo non godesse dilte intrade soprascripte, over quelle li fusseno tolte, habi in perpetuo da la Signoria nostra ducati 2000 a l’anno di pròvision. Ilem, che li sia dato di presente ducati 40 milia, et lui darà a la Signoria il castello con l’artilarie, excepto quello è di manzar. Ilem, che sia dato a Batagino suo fradelo ducati 5000 et soldo per cavalli 100 in perpetuo. Ilem, che li sia dato una caxa in Veniexia di ducati 4000. Ilem, che le possession sue et il castello di sopra nominato siano libere sue, ut quelle possi vender a suo piazer: 80 MCCCCLXXXX1X, settembri:.