MCC’CCLXXXXIX, LUGLIO. 954 dimanda monition, et esser gran pioze de lì, et come feva far uno reparo, el qual hessendo compito farà forte Gradisca. Da Isola, di sier Vido Coniarmi podestà, di 21. Come haveva aviso dal podestà di Caodistria di quel zorno. Lì scrive haver da Fiume: turchi cavalli 12 mi-lia ne l’atra note precedente haveano alozato sotto Brigna, venivano per scorar in quà, lo exorta a star con custodia, avisa haver pochi homeni, è senza arme, senza mure et munition, di le qual richiede, pur à buon cuor. Di sier Valerio Mar zelo soracomilo, di 16, da Zara. Et poi disnar vene, a dì 15, in galia che andava verso Zara a trovar sier Zuam Malipiero, qual sarà longó, et li homeni ha con lui sono pocho da conto. 1 Da poi disnar fo collegio insieme col principe et Signoria per meter bordine a l’impresa di terra. Vene il signor Bortolo d" Alviano al qual fo dimandato si se poria haver li fanti spagnoli di Roma ; rispose credeva de si, et lui scriveria a uno suo, di questo, et tolse licentia et si partì per cavalchar in brexana. Et fono expedite lettere a Roma a 1’ orator con ducati 500 per spagnuoli, da li qual togli segurtà, et li fo mandato ducati 2000 per lettere di cambio. [lem, fo scritto al ducha de Urbin facesse de lì 500 fanti, et fo parlato zercha Ludovico di Sermoni da Crema qual ha cavalli 80 senza autorità di pregadi, et parlò in suo favor sier Marco Antonio Morexini el cavalier savio dii consejo. Da Gradisca, di sier Andrea Zanchani provedador zeneral, di 22. Haver nova di l’apropinquarsi de’ turchi, crede doman corerano lì, ha fato provi-sion, pur è mal in hordine li stratioti et non hanno arme, le compagnie di Brandolini, Tuzo di Costanza et Bencivenga da Salerno sono pochi... niun altro condutier non apar ascrito: che li feudatarii vengino fa di l’impossibele possibele. Et aricorda le provi-sion, voria 100 curaze et 100 celadine, et orzi. Item, le aque sono grosse, dubita todeschi non sia d’acordo con turchi per quanto vede a li segni. Monfalcon non ha monitiom. Et man.la lettere auto di Caodistria. _ I)i Caodistria, dii podeslìi et capitano, di 22. Avisa haver dal castelam di Castelnuovo, et da Dio-nixe Nicoloxi castelam a Fiume : come turchi sono propinqui, et vieneno a furia per corer in Fiume; et quelli castelli di Frangipani non trano bombarde come promesseno di far; et il conte Bernardin è zorni tre non si sa dove sia; et ditti turchi non fa danno a’ Hungari, paga quello tol, cavalcha di note, sono assai, et par todeschi siano con lhoro. Et ozi fo spazà le monitiom per Caodistria, et per Gradiscila 100 curaze et 100 celadine, et orzi stera 500. Item, (b terminà' expedir sier Agustim Malipiero capitano di le fusto, qual con la sua galia et do fuste vadi doman in golfo de Trieste fino in Caodistria, por conforto di quelli el aiuto. Item, a bocha fo aricordà saria buono mandar sier Zuam Paulo Gradenigo, qual era la porta di collegio, a Padoa, et debbi levar et solicitar el signor Carlo Orsini, dia esser lì et altre zente deputate e le conduca in campo in Friul ; et fo scritto a Padoa li desse 25 ducati per spexe, e a bora si parti. Di Vegia, di sier Piero Malipiero conte, di 21. Manda avisi abuli dii castelan di Castel Muschio di radunamento di turchi quali dieno corer in Friul ; e il conte Bernardin più non fa trar bombarde et è Ire zorni non si sa dove sia, et che turchi sono 8000. Da Sibinico, di sier Vetor Bragadin conte, di 19. Come turchi, cavali 400 e pedoni 100, erano corsi a Garbazo villa su quel teritorio dove si erano reduti alcuni villani, quali si difeseno, et prese turchi solam 4 animo una di lo qual era fuzita di qua, et animali "200 pur sono lì intorno ; lui conte conforta quelli ci-tadini, nil minus hanno poche monition, et si non era la galia di sier Valerio Marzello, si trovò esser lì, ste-vano mal ; et quella comunità manda a la Signoria un’ altro suo orator nominato sier Gregorio de Ni-colinis nobele, et ne era etiam sier Leopoldo de Gar-sanis: prega la Signoria debino expedir presto e remandarli in driedo. Da Zara, di sier Bernardin Loredam e sier Nicolò Dolfin syndici, di 20, Avisano di questa incursioni fata su quel di Sibinico, et par nostri prendesse 9 turchi. Et manda una lettera di sier Marin Moro conte di Spalato, li rnandoe una lettera di la cugnada dii conte Xarco vayvoda, scritta in schiavo, li scrive da uno suo castello, perchè el vayvoda non è li, come turchi si aduna più del consueto, voleno corer non sa dove. Da Zara, di rectori, di 20. Di l’adunar di zente 371 “ di Scander sotto Bislriza, et fa fabrichar uno castello qual alias fo brusato, chiamato Tresam, et adunava le zente sotto Bistriza. Ile in, hanno dal vicebano di Tellina, qual mostra esser amico nostro, scriver ha ver auto ordine da Scander bassà di danizar quelli hanno corso su quel di Trau e Sibinico per esser sta conira suo hordine, et sono sta parte morlachi. Item, essi rectori dimandano danari per li fanti. Da, Brexa, di sier Zuam Francesco Pasqmliyo capitano, data a Gedi a di 20. Come era stato in coloquio con il conte di Pitiano, qual li ha ditto Marco da Martinengo si acorda con il ducha di Mi-