l.Ktt 'lÌCCCCLXXXXIX, SETTEMBRE. lentie altramente non posano andar altrove che a ditto parlamento de Milano, di la sententia dii qual non si possino apellare, et che la regia majestà non habbi a cerchar altro. Item, che tutti li procèssi criminali, pendenti, et civili sieno revocati et cassi sine prejudictio tertii. Item, che tutti li carcerati ex (¡uacwmijue causa sieno relaxali sine prejudictio tertii. Item, che la sua majestà perdona a lutti quelli de li quali se intendesse lesa, maxime Alexandria, et cadauno altro, et li sii restituiti tutti li soi beni senza molestia alcuna. Item, (ulti li presoni fatti o in guerra o altramente siano con tutti li lhoro beni rclaxati senza taja, etìam se già l’havesseno facta. Item, che tutti i fanti a piede et genie a cavallo, soldati o altramente, possino liberamente star a caxa sua, et andar dove li parerà senza offesa alcuna. Item, che tutte le condanatione reale o personale etiam miste et eliam confiscate, se nc habia a dispo-nere come vorà ditto parlamento, senza che la regia majestà se nc habi a impazare. • Item, che tulle le exemptione, privilegii et concessioni immunitates, ofc., concesse per li illustrissimi signori passati, et omnino, stiano valide et ferme. Item, che le promesse et doni facte per la regia majestà de beni et terre altramente di questo stato in altri o altramente, sieno nulle. Item, che la regia majestà non innovi cossa al-guna a quelli del stado, che sono fora di caxa, et se F havesse fato la revochi, et retornando lhoro a caxa nel tempo che sua majestà assegnerà che se lazi, per publiche cride. Item, che tutti li milanesi del stato siano ben tratadi in Pranza, et habino quello bono tratamento che hanno li merchadanli da Lione, et quelli che sono da la regia majestà sua meglio tratadi. 505 Item, che li predilli mercadanti possa trar di Pranza ogni oro et ariento monetato o no, senza pagamento alguno. Item, che tutti li beneficii ecclesiastici se dagano per ditto parlamento a chi li parerà, havendo pe-rhò le bolle apostolice, senza che la regia majestà se ne impazi. Item, che la illustrissima duchessa Isabella, fiolo et fiole possino star in Mila» et andar dove li parerà, senza che li siano nctadi altramente, et da questo particulare soa majestà concederà li termini oportuni. Item, se F acadesse che la regia majestà morisse r/uod Deus averlat senza fioli legiptimi maschi : che la non possa lassar Milan et lo stato ad altri, ma lassarlo in libertà. Item, se a la città di Milan o stato ocoresse bisogno, et li fosse mosso guerra o altramente, la sua majestà a sue proprie spese sia obligata difendarlo, et mandarli quelle zente d’arme bisognarà. Item, che misier Zuam Jacomo Triulzi o altri regii capitimi intrarano in Milan vengano civilmente et siano alozati in corte vechia de la Ragion, et quando quello alozamento non fusse capaze alozarano il resto in borgo de porta Vercelina. Item, che niuna zente d’arme francese non possi per bora, nè in F avenire per tempo alguno alozar in Milan nè in lo destreto apresso la città diexe mia. Item, che de presente el castello de porta Zuobia de Milan se habia a spianare, et tutto butar in terra, et che nullo wnquam tempore si possi redifichar. Item, perchè la città di Milan abisogna de riformar statuti et decreti, che ditto parlamento possi elezer chi li parerà ad questo, et ditti ordeni sieno validi. Item, che quelli che hanno sborsato danari per haver oficii non possino esser mossi da li ollcii, fino che non habino adempito el tempo suo, se non li è restituito li soi danari. Questi fono cheli per il ducha di Milan, prima partisse, al governo di la cittì el stato di Milan, numero 17. Monsignor Triulzi, vescovo di Como. Misier Francesco Bernardin Visconte. Misier Bapfista Visconte. Misier Piero Galarate. Misier Rasino Triulzi. El cavalier Gilberto Boromeo. Misier Jacomo Vilia. Misier Baldisser Pusterla. Misier Zuam Francesco Marliano. Misier Scipion Barbavara. Monsignor de Bari. Monsignor Crivello. Monsignor De Birago. El zeneral de Brera. Misier Hironimo Gircano. Misier Zuane Morexino. Et li sopra scripti ne hanno electi 13 de altri cittadini che intravengano iti consilio come gubcrna-tori, il nome di quali qui non è posto per non saper quali sono.