391 MCCCCLXXXXIX, FEBBRAIO. 392 collegio, et il segoncìo sier Batista Zustignam savio a terra ferma, et io Mario Sanudo savio ai orderii fui il terzo, perhò che ogni matina era di primi, et volendo intrar fui mandato fuori dal principe, che parmi cossa nova et inusitata, tamen non introe altri che li'capi dii consejo di X, per li qual fono mandati et li consejeri et savii di una man et di 1’ altra. Et in questa matina medema, atento el banco di Garzoni era falito, et non sentava, et erano venuti in caxa dii principe dimandando aiuto, et cussi fu chiamato el consejo di X in collegio con zonta di savii, fo fato uno salvoconduto a sier Andrea di Garzoni et ne-poti dal banco, per uno anno, in haver et in persona, etc. Et cussi in questa matina a Rialto era assa’ brigata al ditto bancho per tr.iger danari, et era tardi che niuno de li ditti Garzoni veniva al bancho, adeo tutti se ’lsospetò et fo gran mormoration per la terra. Et non voglio restar di scriver: come hessendone sta scriti a mia madre, per la comissaria dii q. sier Alexandio Venier per uno legato in ditto banco ducati 500, et io sapendo la cossa, ordinai a sier Lu-nardo mio fratello li trazesse et cussi fece, adeo la vizilia di la festa trete di banco li ditti ducati 500 et ave tanti ducati d’oro, ongari. Or questo banco fo levato del 1430 ; et si diceva lo ditto banco de sier Nicolò de Bernardo e compagni, qual sempre continuò, et questi Garzoni quali non erano zentilon eni nostri lo governava ; et lune scriveva sier Zuam Batista de sier Andrea in zornal non se poteva dir di più di questo bancho in Veniexia e per tutto il mondo, tamen quando fu comenzà il Montenuovo fo trato molti danari che erano in deposito ivi, et vien ditto Bortolo di Nerli fiorentino in 45 zomi havia trato forsi ducati 45 milia per mandar a Fiorenza etc. Et da anni 4 in qua ditto bancho abuto danno di le page de arzento, perhò che le compravano a do e tre grossi di più la marcha di li altri banchi ; et domino Andrea di Alberti li dia dar ducati 10 milia a la camera d’imprestidi di prò ducati 20 milia, sier Zuam Viero et sier Andrea Balbi loro parenti li hanno intachati di assa’ danari ; hanno debitori ducati 45 milia de li qual ne son 10 milia di debitori ca-tivi, in zoie e arzenti hanno ducati 15 milia, in stabeli ducati 43 milia. Et questi da cha di Garzoni disseno volevano pagar tutti, ma che volevano qualche tempo, atento tutti voleva trar li soi danari et lhoro non li havevano in contanti ; et fo ditto bona causa fono i Lipomani dal bancho qualli eliam questo anno fali-seno anche lhoro. Or non voglio restar di scriver quello intisi, che li danari di venitiani erano svaniti et maxime in quatro guerre per le angarie fate in la terra, zoé per la guerra di Ferara fono poste 37 decime, in quella di Austria decime 5, in la venuta di Girlo re di Franza in Italia decime 18, et in questa con fiorentini fin qui decime 10, et in comprar Montenuovo et fabrichar caxe et vestir sontuoso è sta spesi de’ grandissimi danari, sichè la terra è streta ; et fo ditto faliteno per ducati 96 milia : dete gran bota a fontego e populari. Vene Fin da Bergamo contestabele stato in Mon-talon et fidelissimo nostro, qual ditto mal havia preso ivi, et disse molte cosse, laudoe el signor Carlo Orsino, et il signor Bortolo da l’Alviano disse è biastemador, et che li danari si butavan via seguendo quella impresa ; et concluse il ducha facea saper ogni cossa a’ inimici. Vene domino Anzolo Tancredi, per nome dii signor Carlo Orsino, et presentoe lettere dii suo signor conte di 1’ Anguilara, date in Montalon a di 20 .di questo. Come mandava ditto suo nuntio a la Signoria per star qui fermo et li fusse dato fede. El qual par-loe sapientissime di queste cosse, con grani aten-tiom dii collegio; et per il principe fo assa’ carezato. Vene domino Paulo da Fuligno doctor, stato in P Averna, et volendo parlar di quelle cosse, non fu tempo et non fu aldito prò nunc. Et Piero di Medici è da saper partì eri sera e tornò in campo. La Ravena, di 29. Come quelle zente d’ arme era lì et bisognava una paga a remeterle a cavalo ; et che havia lettere di Sojano, da quel conte, come era presa P impresa di Val di Bagno. De li condutieri nostri Antonio di Pii, Tuzo di Costanzo, Carlo Secho, Guido Brandolin, el Co-leschi, data a di 24 a Castel Tezo. Come stavano mal e non hanno che viver ; et in Montealto, Care-sto e Castelnuovo è solum Zuam da Feltre contestabele a custodia. Et come a dì 20 esso Antonio di Pii corse a Fazano loco de’fiorentini, fe’ assa’ danni, e si havia 50 fanti prendevano lutti perchè in quel paese non bisogna altro che fanti. Item, hanno vituarie da Rimano et da lo episcopo di Serzina, 1’ orzo vai lire 8 il sacho, et il pan costava al ster ducati do, sichè pativano molto e voria danari. Da Castel Delze di sier Nicoli) Venier, di 29. Come nel scaramuzar fe’Carlo Orsini et Pin da Bergamo, quando si partino da Montalon, con inimici, el ditto era ferito, et feriti de’ inimici più de 150 et il conte Checho di uno passador in la cossa. Item, Zuam Paulo Manfron di Vergareto li ha scrito il bisogno havia ; et esso proveditor havia mandato lì Astor Bajom et ditto Carlo Corsini ; et mandoe Vin-