1327 MCCCCLXXXXIX, SETTEMBRE. 1328 per reelor, qual fece l’intruda, li vene conira tutto il populo et li putì con bandiruole in inano Gridando Marco, Marco etc. Da lìrexa, sier Zuam Francesco Pasqualigo doclor el cavalier captiamo, di 17. Scrive eliam come il vice podestà, per esser andà sier Polo Trivixan el cavalier provedador in campo, dice haver raandà a Cremona ducati 6000 tolti ad imprestedo da quelli cittadini, et avisa il reporto di uno stato col signor Lodovico mandalo lì a Brexa per ¡1 podestà di Rovere : dice el ditto signor era a Meran, havia 150 slratioti i quali volentieri veriano a servir la Signoria nostra si non dubitasseno di venir, et che lutta Valtelina fino a Bormio era resa al re di Franza, ma da Bormio in là si tien per dillo signor Lodovico. lleni, per un’altra lettera, avisa di uno messo di domino Gilberto di Boremei cavalier et fradeli, qual di Milan andava con salvoconduto di misier Zuam Jacomo per far venir a Milan misier Marchexin Stanga è in Alemagna col signor Lodovico. Uem, mandò una lettera, li scrive el provedador di Riva, che il signor Lodovico predillo era con 1000 cavalli et 1000 fanti a Bolzan, el ha via mandato a desiidar el nostro podestà di Rovere, et clic questa setinjana fariano qual cossa : per tanto si provedi. Et la copia di ditta lettera mandoe qui, et questo medemo à per una lettera dii conte Martin da Lodron. Da Riva, di sier Hironimo Baffo provedador, di 16. Come il signor Lodovico era a uno castello dii conte di Mazo in vai Venosa, et che a dì 13 zonse a Meran et che in quella terra di Riva non ge era alcun fanle a custodia, perhò aricorda si provedi. Dice il messo dii castelan di Cremona va a Trento, jiassò de lì. Et è da saper per l’ultima lettera di Riva si bave il conte di Mazo era capitano a l’impresa in aiuto del prefato signor Lodovico. È da saper, l’altro zorno fo scritto a Crema et a Bergamo dovesseno trovar quel più numero di danari potrano, tolendoli a imprestedo et di la limita-tion, e mandarli subito al provedador nostro a Cremona per haver quel castello, perhò che era bisogno zercha ducati 15 milia. Da Ferrara, dii vice domino nostro, di 16. Come solicitava Antonio Maria Guarnieri fator dii ducila e satisfar la Signoria per il debito dii sai ; da novo nulla ha, solum si dice misier Zuam Jacomo Triulzi haver scritto a quel ducha vadi a Milan a honorar la regia maestà. Ilem, a Bologna si portava vituarie a furia in la terra. Da Ravena, di savi ad utitia, di 17. Si duo! di li portamenti hanno fato queli dii signor di Rimano su quel teritorio. Di sier Marin da Leze sopracomilo vidi una lettera scrilla a suo fratello sier Donado. Avisa li successi con turchi, danna sier Antonio Grimani capitano zeneral di pessimo governo, et che 178 velie turchesehe mirò in golfo, et esser sta morti di la sua armuda da turchi 25 milia et 25 capi, eryo etc., nomina 5 lepantini, el vayvoda, Andrea de Juani, Andrea Zaffa, Alvixe Zordan et Alvixe Dragopulo, ne-scio ad-quid. Da poi disnar, fo pregadi, et vene le infrascritte lettere. Di campo apresso San Marlin, di sier Marchio Trivixan, sier Polo Trivixan el cavalier podestà di Brexa provedador zeneral, di 17. Come esso sier Marchio per ubedir le lettere nostre slatini montava in burchiela a Cremona et veria per Po, et sier Polo Trivixan esser zonto lì. Item, mandono l’inventario di quello era in la rocha di Pizegeton dove era sta posto castelan sier Hironimo da cha da Pexaro, et in la terra provedador sier Alvixe Alberto, dove è una bombarda grossa et uno passavolante, sicliè avisano il tutto. Di Cremona, dii provedador Morexini, di 17. Come quella note era alozato lì Fracasso in caxa di Ronzoni soi parenti et andava a Milan, e cussi il provedador preditto exortato da l’orator di la regia maestà fu contento vi alozasse per quella notte. Di Bergamo, di sier Hironimo Orio podestà el sier Francesco Baxadona capitano, di 17. Come haveano inteso misier Zuam Jacomo Triulzi haver mandato in la rocha di Cremona uno Francesco di Quartieri a exortar quel castelan si tegni e non si dagi a la Signoria nostra. In questo pregadi, fono cazati li papalisti videli-cel mandati in clieba, et fu posto per li savii dii con-sejo e di terra ferma risponder al reverendissimo legato Borgia prima zercha le cosse dii Turcho exa-gerar in quanto pericolo siamo insieme con la reli-gion cristiana, poi quanto a Ferrara el li altri lochi e proposilion fate, hessendo in liga con la cristianissima majestà, a la qual soa Signoria si voleva transferir, che presto li nostri oratori sanano a Milan dove sarà il re, et ivi si terminerà tal materie, et cussi senza altra disputatoli andò la parte, bave tutto il consejo de si. Fu posto, per tutti li savii, che a li governadori quali vanno a servir libenli animo la Signoria, queli sono in officio eli’ è sier Sebastian Contarmi provedador sora le camere, sier Antonio Querini avochato