733 MCCCCLXXXXIX, MAGGIO. 734 Da Monopoli, di sier Thomà Lion governador, di 9 mazo. In risposta di sali, per una lettera scritali per il consejo di X. Ilem, il soracomito haver quasi compito di armar la sua galia, e dato di soi danari. Ilem, di le juinente sono lì, che fono del principe di Salerno, ne era morte 70. In questa matina li consejeri andono a Rialto a incantar la galia di Fiandra et quella di Aque morte, e non trovò patron. Da poi disnar non fo nulla, et fo la vezilia di pasqua di mazo. 288 * A dì 19 mazo. Fo il zorno di pasqua. In collegio li savii reduti da poi fono in chiesia a messa con il principe et oratori, et se intese l’orator de’ fiorentini partì eri per la via di Ferrara. Da Rama, di sier Htronimo Donado doctor ora-lor, di 14. Come più di Pisa non si parlava, hessen-do opinion la Signoria nostra vogli obedir il lodo e non impazarei, nè lengi mano con Pisa. Et el prior di Nichosia. qual scrisse era stato col papa per nome de’ pisani, è e stato a visitarlo, et è suo amico quando el fo a Lucha, et à parlato con gran riverentia di la Signoria, dice il papa non se impaza di Pisa ; imo, tien esso oralor, il papa zercha unirse con fiorentini e con quelli darano più presto ajuto contra Pisa, e questo con qualche promision, maxime dii stato dii signor di Piombina, per il fiol ducha di Valenza. Ilem, si ha parlato di preparamenti turcbeschi, et basse, per lettere da Ragusi di 25. Et esser venuto uno messo di Ancona, voria ajuto, dicendo esser spro-visti. Et il papa non faceva alcuna provision ni etiarn re Fedrico, ma se riposano sopra la Signoria nostra. Ilem, era sta expedito Zuam Zervilion con zelile e artilaric verso Todi, per division grande, e Guido Bajon favoriza la parte Gelpha, et Redollb suo fratello la Gebellina, et domino Hercules Bentivoy, è in la Marcha, à abuto danari dal papa. Ilem, li oratori yspani numero tre, con Gracilasso e li do di Portogallo, hanno lettere di soi reali assai reumatiche ; et cri fono dal papa e, poi partiti, esso orator intrò dal papa e li dimandò con bel modo ; el che erano uno concistorio stato con tanti oratori ; et il papa disse quelle cosse è mitigate, et bavera il possesso di la chiesia ili Valenza, dicendo : amantium ire amo- 289 ris reintegrano est ; et che quel episcopo di Burgos, tornò in Spagna, remedierà. Ilem, è lettere di 7 da Bles, esser zonta lì madama de AIbrel, et che il re à restituito al padre uno contado li tolse re Carlo. Ilem, el signor Zuam Zordam Orsini è partito di Pranza mal contento, eh’ è segno non ze quella grana si credeva; et il papa li ha via ditto il re non reu- siva, e li ragionò di capitoli ha con la Signoria nostra di qua e di là di Adda ; et a questo esso oralor non rispose ; poi il papa lì disse di l’armata turclie-scha, lanieri non fa provision alcuna ; et il Cardinal Ascanio ozi terzo zorno era partito de lì, chi dice starà assai fuora, maxime succedendo cl matrimonio: pur lui ha ditto tornerà in Roma questa pasqua di mazo. Dei Napoli, di sier Francesco Morexvni ductor orator, di 6 et 9. Come zonse al Pian di Palma el signor Prospero Colona, e chavalcando con lui li disse si racomandava a la Signoria, et quella voria servir et esser in capo dì la ferma col re, et quelli di Fermo, per le zente d’arme fa cavalchar il papa, si hanno mandato a recomandarsi al re. Ilem, si aspe-tava il signor Fabricio Colona. Poi per la lettera di 9. Come il re li liavia mostrato lettere di missier Jacoino Pignatcllo, andava orator al Turclio, date a Leze:come dovea montar su una caravella per portar il corpo di Geni sultam al Signor turcho ; et il re li ha dato in coniision confermi la pace; dice quello bavera, farà partecipe la Signoria nostra. Ilem, esser solicità mandi le galie a Zenoa, et la raina ha mutato pensier, voi andar con nave in Spagna ; va con soa majestà, el Cardinal di Ragona e altri baroni; et el signor Fabricio Colona esser zonto lì ; et il re ha mandalo per cl principe di Bìsìgnano, et ducha di Melfe ; et il re esser stato in consulto con quelli Co-lonesi; et esser zonti sumarii di Milan di le nove di Franza et Alemagna. Conclude per questo anno si è scguri di la venuta de’ franzesi per le ocupation di Alemagna. Ilem, si ha nova come pisani non hanno voluto consentir a la sententia fu fata per il ducha di Ferrara. Di Caiidia, di sier Bernardo Zusliniam capila-no et vice ducha, di 6 marzo. Come erano comparsi a lui li populani, per caxon de certi oflìcii li voi luor alcuni, sichè conseja la Signoria insieme con li con-sejeri non sia tempo de promover al presente queste cosse, ma lassar che 1’ aqua cora al suo corso ; e questo consonò al collegio. In questo zorno, sier Vetor Capelo, savio ai orde-ni, referite esser a la barza capitana a far la zercha ; et che eri vene a vederla lo episcopo orator de Milan, la qual era ben in hordine con homini 301, et li fo dato la matina seguente comissione andasse a Modom adretura, et fo scrìlo al capitano zeneral ili questa nave; et etiam per mio aricordo la expedi-tion dì la nave Gradeniga et dì laGrimana. A dì 20 mazo. In collegio. Vene sier Antonio Bernardo doctor et cavalier, venuto capitano di Ber-