559 MCCCCLXXXX1X, MARZO. cavalchar in Aste 1200 lanze a le frontiere di Lombardia, et ha provisto dei fanti. Item, per una lettera di 10: come era stato dal re e datoli la lettera dii signor Costantin, et soa majeslà disse li piace, et dimandò di quelle cosse, et li disse haver tutto in ordine e provisto a danari, li bisogna artilarie et fanti e voi far presto, e manda il cavalier Rogiano in Aste, qual si aspeta di hora in hora col conte- di Misocho, sicché l’impresa sarà prestissima. Et fo ringratiato, per el principe, esso orator de li avisi, etc. Vene l’Qrator di Urbin, si dolse dii precieder li voi far l’orator di Monferà, et che è deciso a Roma etc. E mostrò lettere dii ducha ut supra. Da poi disnar el principe fo col ducha di Ferrara et oratori in chiesa di San Marco a li ofìcij et al matutino etc. A dì 28 marzo. In collegio fo il zuoba santo. Vene da Corfù dii rezimento, di 13. Manda lettere habute da Costantinopoli, et lui baylo, edam ne ha-via auto lettera da sier Andrea Griti, soto specie di uno debitor era in prexon, dice volersi partir per tutto zugno, quasi dicat l’armata ussirà per tutto zugno. Hcrn, esso baylo ha per uno, vien da la Jani-na, come uno li ha ditto in secretis, el signor Turco vien fuora, et che ’1 signor in persona solecita l’armate, fa portar remi a tutti cristiani ; et il corier venuto da Costantinopoli dice lui à portati, et è per us-sir questo aprii. Or voi polvere, danari iterum danari. Da Costantinopoli di sier Andrea Orili a Za-charia di Freschi secretano, date in Pera, a di 16 fevrer, sub enigma. E dice de l’investide, come è per mandar per mar ad ogni modo gran numero, come per avanti li ha scritto e sarà partito per tutto zugno, edam manderà per terra, ma non sa dir el modo e per dove, e perhò si l’è per mandar mandi presto, perchè a lujo voi partirse : zoè 1’ armada, e per ussir come ha dito per mar e per terra gran hoste, il numero non sa, nè dove sarà partita per zugno, sichè la Signoria volendo armar bisogna si spazi avanti lujo. Di Fransa li oratori, di 15 marzo, date a Bles. Come eri fono col re ; et sua majestà li disse che li oratori fiorentini ardevano di vedere le condition di la liga, et li rispose non dieno saper altro, salvo la publication si farà ; et li disse che il Cardinal Rohan li dirà il tutto a essi nostri oratori ; et cussi poi fono con ditto Cardinal, qual li disse diti oratori haver fato ogni cossa per saper li capitoli, li ha risposto non apartien a lhoro, et eh’è in quelle condition amici di amici e nemici de inimici, et che erano in amicitia dii ducha di Milan, et che volendo intrar in la liga bisogna lassi tal amicitia ; et risposeno non haver ini-micitia con venitiani se non per Pisa. Et poi ditto Rohan li disse il re non è per far cossa contra la Signoria, et vui sete in amicitia con Milan che li tien Fracasso con zente; poi li dimandò si haveano mandato de intrar in la liga, risposeno di si avanti la conclusion di la liga, ma poi fatta bisognava novo mandato, sichè parlino malcontenti. Item, li emuli di la Signoria non restava far nove machinatione con il roy, dicendo di la venuta dii ducha di Ferrara a Veneeia con l’orator milanese, e dicono fin pocho sarà una liga tra la Signoria e li potentati de Italia ; per tanto il gran canzelier voleva avanti si publica che si sottoscrivi a li capitoli per man di essi oratori et dii roy. Item, el Cardinal Vincula a dì 13 partì per Avignon; li disse el re haverli ditto che per San Zuane, a dì 25 zugno, haria in Lombardia tra persone da cavalo e da piedi 25 milia ; et che il re li disse a essi oratori nove de’ sguizari, el che il re di romani era ocupado, e perhò era tempo abile di co-menzar l’impresa, e che più li acende 1’ animo, e partido sarà de lì anderà a Lion, e sarà questo marzo, et li disse volea soa majestà bandizar di soi paesi li milanesi e zenoesi, e questo perchè zenoesi non 22 poleno star senza merchadantar in suo paese, e con-verà pigliar novo modo e condescender a la sua volutila. Et che soa majestà li deteno do lettere, una l’andava a l’armirajo, l’altra al governador di Provenza, che trati ben nostri e fazi comandamento a tutti i navilij soi, tratino ben venitiani come se fos-seno lhoro proprij ; le qual lettere essi oratori le tol-seno et le manderano prestissimo via. Da Ferrara dii vicedomino, di 27. Manda lettere abute da Pisa et una da Castelnovo, e dice l’a-cordo va in longo, perchè el ducha di Milan voi dar suspeto a Franza, con il star in questa terra dii ducha di Ferrara et soi oratori etc. Da Castelnovo di Tomaso da Conzo, di 25, al vicedomino predillo. El qual è pisano. E scrive haver nova che zercha 200 stratioli erano partiti di Pisa et venuti a Lucha, et haveano abuto danari dal co-misario, era lì per il ducha di Milan. Da Pisa di proveditori, di 22. Come li stratioti erano venuti da lhoro, dicendo voler danari per viver, over licentia di venir qui, over andar altrove. Li risposeno non poter darli licentia, adeo tutti andavano via ; et ha via dato sovention a le zente d’arme, come par in una lista mandono, et che li conte-stabeli di Lunesana voriano danari. Item, lì a Pisa hanno 306 homini d’arme, 315 cavalilizieri, et han-