695 A dì 9 mazo. Fo il zorno di la Sensa. Collegio non si redusse. Et il principe more solilo andò nel bucintoro a sposar il mar l'uora di do castelli, et poi a messa a San Nicolò; et era questi oratori: dii re di Napoli, uno de Milan, do di fiorentini, quel di Ferrara novo, et quel di Monferà, domino Marco Malipiero comandator di Cypri, el signor Carlo Orsino, et el signor Bortolo d’Alviano, edam era l’orator di Rimano che per inavertentia a loco suo non ho posto. Portò la Spada sier.... fo suo compagno sier..... et poi tornati a San Marco el principe le’ il suo pasto. In questo zorno gionse sier Andrea Zanchani, vieti orator dii Turcho con do gripi, et andoe a di-smontar, et la sera fo dal principe. Item, la nave Pandora di Loto ‘2000 è sora porto, eliam quella di Andrea di Viviam eh’ è di Grimani, et la nave Zustignana ; fato la zercha per uno savio ai ordeni el il provedador sora l’armar in nomine Domini fece velia ; et eliam la galia solil Tajapiera ozi si parti. Da poi disnar. Collegio nostro si reduse. El gionse qui domino Taliarn da Carpi condutier nostro, et eliam Hironimo Bariselo contestabili a excusarsi di esser rimasti li, et eliam porloe una lettera di signori pisani. Ancora vene ledere di Corfù, vechie, Modom Napoli di Romania, dii provedador Pexaro, di 15 marzo apresso Svo, et dii provedador Guoro apresso Corlu ; le qual lettere non fu lette per non aversi reduto. A di 10 mazo. In collegio vene sier Jacomo Ve-nier venuto provedador di campo, stalo a compa-gnar il conte di Pitiano a Gedi, et volendo referir el principe li disse come da poi disnar in pregadi rife-reria, et aria solo una faticha. Vene sier Andrea Zanchani venuto orator dii Turcho : disse come il Turcho armava et havia visto a Galipoli di ogni sorte navilii, sarà galie 70, et altre galiote 30, nave etc. Capitano il sanzacho di Galipoli zenero dii Signor ; et si diceva da Nicome-dia verà altre ‘20 galie ma non crede vegnirano, la qual armata ussirà a la fin de mazo, sarà nave 19, galeaze 3, el una nave granda andò a fondi et l’altra nave granda era in hordine, et la segonda era messa a charena, ara ‘200 velie tra nave, galie et palandarie, et fuste 100, el le galie era a Constantinopoli sono mal condilionate. Item, ara 50 schierazi, in summa tutte velie ‘250. à poche maislranze, et ogni zorno spende danari, et Camalli è capitano di le nave, ha pochi hornini da capo, li mancha la marinareza, el manda a dimandar 600 hornini a suo liol a Trebe- 696 besonda, non li ha voluto dar ; et che turchi li ha ditto sì el Turcho muor, si vui sarè savii a la sua morte si cognoserà, et questo per li gran garbugii seguirà tra suoi fioli che tutti voi far a suo modo. Conclude ditta armata, per opinioni sua, è per ussir certo per esser tanto avanti che non poi restar, et sarà di mazo over qualche dì di zugno ; dove sia per andar non sa solo lui medemo, di andar in la 274' Sorta non si parla, à l’ochio a la Morea; per quello li è ditto sempre va a Rhodi et poiria esser. Tamen non anderà a danni di la Signoria nostra, ma più presto a Rhodi che sempre li rode, el fa danno a navilii soi, perhò voi al tutto averlo, et cussi è fama a Constantinopoli. Item, fa 1’ armata perchè era fama de lì che il re di Pranza armava in ajuto di Rhodiani; et non è per andar a Corfù; et sier Antonio Moro baylo se faticava assai in fortificar la terra, zoè se afachina. Et Corfù è unido col borgo ma staria meglio in ixola, fa 7000 hornini da fati, et in tre mexi si faria in ixola tajando etc. Et che Corfù è la porta de Italia. Poi disse che Achmat bassa è homo di anni 45 audace et gran cuor, parlava ben. Embrai bassà è el primo et è vechio. Jacut è eunu-oho, una bestia el presnnluoso. El Signor à podio in-zegtio, delibera la sera una cossa diman ne fa un’altra deliberatiom, dice non voler romper mai la paxe ha con la Signoria nostra si la Signoria non rompa ld. Ilem, Alì Bei turziman li à dicto che a li reciori nostri sia ordinà debi ben convicinar, et è bon star ben con i sanzachi et presentarli. Et presentò la lettera in greco dii Signor turcho, con la tradution di la confermation di la paxe, la qual fo letta in pregadi et sarà notada di sotto. Or fo remesso a referir ozi in pregadi, laudato (le more per el principe, et ordinato stretissinie credenze di lai relation, e dato sacramento. Da Zara, di sier Antonio Grimani procurato!' capilano zeneral da mar, di 5. Come a dì 2 parti de qui, a dì 4 zonze a Zara ; et havia mandato hordine per haver li hornini ; et era venuto lì la galia di sier Francesco Pasqualigo soracomito, qual era stato in Ancona per armarsi, par non habi se non 15 bon.ini et li mancha otto, tamen lui scrisse di Ancona qui el contrario. Item, sier Zuam Francesco Baxa-dona soracomito, che era stato con l’orator al Turcho, era li ben in hordine, lo mandoe in Puja con hordine soìiciti quelle galie, et vadi a Corfù, qual li bisogna sartie; et la galia di sier Marin Barbo li mancha hornini 50, el quella dii provedador Pexaro ha hornini 60 con mal franzoso. Di Ragusa, dii Gondola, di IO aprii, scritta a MCCCCLXXXX1X, MAGGIO.