419 MDIX. Gll'GNO. 4-20 niva esser a parlamento il roy col re di romani. Et erano za zouti in campo sier Zustignun Morexini, Vicenzo ili Naldo et Vitello Vitelli, venivano il resto, eli' è sier Nicolò Memo, podestà ili Trevi, sier Andrea Morexini, di sier Zustìgnan, sier Piero Grade-nigo, di sier Gabriel, Brazo Fortebrazo et alcuni altri, fati presoni avanti Trevi etc. Item, il re li à concesso patente [»ossi andar a star col signor Borto- lo etc. ; et altre cosse secreto disse clic non se intese. Et de li nostri presoni, che stavano bene, exce-pto sier Marco Dandolo, olim capitante» di Brexa, che era in destreta a Milano. IH Ferara. Per frati venuti, dii capitoli«» fato li observanli, cimine disse fra’ Francesco Zorzi, guardia!) a San Francesco di la Vigna, che lutti pianze et hanno gran dolor, vedeno il mal futuro, fanno precessici) et sopra la piaza fo dito una messa, con solenne precession, fata avanti il partir dii ducha. et altre cosse; sì che Ferara dubita assai. Li presoni nostri sono in castello, ben tratati. Item, poi se intese, per altre vie, certo il ducha et il Cardinal, suo fradello, esser retenuti dal re; et non fu vero. Noto, In questi zornì fo suspeso le provìsion si feva zerc’ha Veniexia, e in l’arsenal le piate si lavorava, et se atendeva a far galìe sotil et molìni; etiam in terra nuova, dove si le/.eva, fo lato un molin, Item, eri sera parlino di qui, con do barche, fino in Ancona sier Vìcenzo Grimani, di sier Antonio, con sier Hìronimo da Pexaro, di sier Fantin, suo compagno, per andar a Roma per il padre. Noto. 11 Cardinal Adriano, qual era a Padoa, seguilo il caso, vene in questa terra, alozato scerete in caxa dii vescovo di Baffo, domino Jacomo da Pexaro, a Santa Maria Zubenigo, in cha’ Morexini, con licenfia perhò di la Signoria nostra. È da saper, eri sera achadele, cossa notanda, che nel borgo di San Trovaxo sla una povera dona, vedoa, con 3 fioli, dorme sulla paja, et Alla lanna et nulla ha al mondo, par che a bore 1