23 MCCCCLXXXXV facevano uno bastione a Filataia per fuor il passo dii duclia a Pisa, e tiravano verso la Foze. Tamen nostri haveano fato bone pròvision in Pisa, e a le porte di la cità haveano posto galioti di le galle. Erano ivi et pur stavano con gran dubito, rechiedeva socorso, et le lettere veniva in forma di brievi. Et è da saper che li ducati 4000 portati per Piero Rizo corier, fo presi su quel dii duelia di Ferrara, come se intese da particulari, et subito recevute ditte lettere per collegio fo scrito una bona lettera a dicti nostri proveditori, confortandoli a tenirse, et che non si man-cherìa di provederli di denari et altro. Et poi in questa sera per el consejo di pregadi ne fo spazà una altra, notificandoli se li manderìa immediate assa’ zen-te sotto un degno capitanio, et presto li atendenano. In questa matina riferite Zacharia di Freschi, secretano nostro, quello li havla dicto Zuam Alberto da la Pigna, che era tini per nome dii ducha di Fe-rara, come -el suo signor vorìa interponersi in adatar le cose di Pisa. Et hessendo pregadi suso, vene lettere di campo da Marati, inimici esser desesi, zoè el conte di Ca-jaza che bavia 16 squadre, et il conte Ranuzo di Marnilo squadre 12, non ancor deseso, et Fracasso havìa zente a piè, et fono a le man con nostri. Et come per lettera di Zuam Filippo Aureliano vice cola-teral, al podestà di Ravena drizata, come quelli di Brisegelle, venuti inimici, zoè el signor Otaviano di Manfredi et Dioniso di Naldo ivi propinquo, non erano mossi etc. Et in questo, el podestà di Ravena sier Lorenzo Zustignam fo molto laudato per le provision fate ; et per sue lettere di 8 ditto, se intese del zonzer li di 70 balestrieri dii marchexe di Mantoa, qualli erano a Forlì, et ebbeno lettere dal suo signor subito venisseno a Ravena. Da Ferrara, dii vicedomino, di 8 ditto. Come si divulgava de lì, el marchexe di Mantoa esser conzo con la Signoria nostra. Et eiiam vene lettere di Bologna di Antonio Vincivera secretano, come misier Zuam Bentivoy stava per acordarsi col ducha di Milano, dal qual havìa molti partiti. Dei Ravena. Come quel podestà seguiva la prati-cha con Achile di Tyberli per il mezo di Francesco dii Bariselo, et havìa expedito a Peron di Visdomini da Cesena danari, facesse provisionati 200, et andasse in campo. Et che erano zonti a Ravena 100 spagnuoli, ai quali fo scrito li dovesse dar conduta e mandarli in campo; et ancora fono expediti 2 con-testabeli a Rimano, quali sono Marco da Rimano et Antonazo da Viterbo, con comissione andasseno ivi dove erano li danari e facessero fanti. ili!, OTTOBRE. 24 In questo consejo di pregadi fo referito, per el principe nostro, quello havìa ditto el signor Zuane di Gonzaga, per nome dii marchexe di Mantoa. Item, F orator yspario, et la licentia tolta. Poi Zacharia di Freschi referì le parole di Zuam Alberto, come di sopra ho scripto. Fo preso parte di donar a F orator yspano, qual si parte, tanti arzenti overo pani di seda, come parerà al collegio, per valor di ducati 200, et cussi li fo dato uno bacii et uno ramin et altri lavori per l’amontar di sopra scripto. Ancora fu preso che, atento che ’1 signor marchexe di Mantoa, qual bavia 300 homini d’arme computà 200 ballestrieri a cavallo, sia mandato a Pisa et datoli ducati 10 fino 15 milia, et etiam mandar in socorso di Pisa altri 500 nostri homini d’arme, come parerà al collegio. Item, 3000 provisionati coni putà 500 schiopetieri, et si mandi al podestà nostro di Roverè ducati 500 per dar a li sguizari, che facea ditto marchexe de lì venir. El che nel numero di 500 nostri homini d’arme si dovea mandar a Pisa, fusse el conte Bernardin, et ozi sia eleto un prove-ditor in compagnia di ditto marchese ad andar a Pisa, con le condition. Fo electo sier Marco Trivixam provedador in campo; bave 1 non sincero, 36 di nò et 135 di la parte et fo presa : et fu facto el scrutinio di proveditor in campo, e rimase sier Nicolò Fosca-rini, veniva capetanio di Verona, di 5 bàlote da sier Marcilo Trivixam. Et fo licentiato el consejo di pregadi, dapoi fato 9 queste provisione, et rimase consejo di X per una parola. Adì 10 octubrio, in collegio, vene lettere di campo da Maradi diljjrooedador Vemer, et sotto Faenza dii ducha de Urbin. Come in consonantia scriveano la dificultà di quella impresa, et era opinion di alcuni di retrarsi di Marati, alento si perdeva tempo, et che nulla si faceva. Et volendo il ducha di Urbin venisse verso Brixegelle, dubitava vegnir per quelli di la Vale medema. El conte di Cajaza era a Oriol con squadre 16, Frachasso a Modiana con el signor Octaviano di Manfredi con 60 in 70homini d’arme e molti partesani paesani, et il conte Ranuzo di sopra con le zelile dii signor di Piombiti. Voriano fanti, et mettevano F imprésa dificilima. Vene sier Nicolò Foscarini venuto capitano di Verona, et referì justa il consueto, et come Verona dà de intrada a la Signoria nostra ducati 70 milia. El tolse respecto di acetar proveditor fino la matina seguente. 1 Vene il fradelo dii marchexe di Mantoa, sopra