751 MCCCCLXXXXIX, MAGGIO. meni superbi e di natura mal composa ; e disse ni misier Hironimo Zorzi à pur un solo amico ivi, benché fusse slato altre fiate orator. Item, venuto el ducba di Borbon a la corte, lo andono a visitar, zu-gava a taola, non si mosse per la Ihoro venuta, ma solimi quello con chi zugava si mosse, et enarri so mujer. le questo medemo quando la visitono. Itera, el re era savio e prudente, sapea ben simular e disimular, voi quello el vuol, ¡lem, voi che li ordeni di magistrati sieno servati, e fa il tutto con il s*uo consejo, ben che quello voi el consejo fa, e la liga lo fatta col suo consejo. Item, il re di romani è suo inimico, licei siano tra lhoro trieve fin primo avosto. Con Spagna, sta ben, lanieri non è suoi oratori ivi. Con Borgogna ben, et il capitano Rubinet era tornato. Con lnghiltera non disse come stava. Con Mi-lan, è inimico dii signor Lodovico e non altro lar voria dia tuorli il stato, voi viver 10 anni inanello et minarlo. Item, di Napoli non dice nulla, atende solum a l’impresa di Milan, e la torà questo anno. El disse che a dì 25 zugno el dì di San Zuane saria 25 milia persone in Aste, et che lo manderà a podio a podio per caxon di leni, et die ’1 ducba di Milan liavia gran favori a la corte et il papa edam. Item, el re à grande intrada el picola per l’ordinario un milion et 500 milia ducati, et poi li stadi eh’ è, come el vuol. Item, à gran paese, e a un podio per un fa assai. Conclude certo voi venir quest’anno in Italia, e ha bandizà li milanesi, et che li Sauli zenoesi saldavano il banco a Lion, et che zenoesi era per far novità in Zenoa. La persona dii re è bello et gratioso, volto e naso largo, anni 38. Et che nel partir il re li disse: « havemo li danari, e le zente per l’impresa de Milan ». Et che ’1 duella di Lorena si racoman-295‘.dava a la Signoria. Item, che haveano patito in questa legation molti incomodi ; et andati a Nantes in Ber lagna, a la corte, era tanto piena che non potè haver alozamento, a ileo stele in barella, zoè in el batò cussi chiamato; et il conte Opizin pur li dè alozamento. Item, disse di la caza stati col re, et clic il re presentò uno speo a misier ltironimo Zorzi suo colega, con il qual amazò uno perdio. Laudò li secretarli Hironimo da la Siega, era con lui, qual sapea francese, e spesso parlava con misier Alexandro Ma-labaida maistro di caxa dii re, e l’altro era Ruzier di Miehieli fiol di Zuam Jacomo secretano dii consejo di X. llem, erano stati fuori mexi 11, zorni 4, e poteano spender ducati 2500, in ordinario havia speso la mità, adeo tutta la spexa per la sua parte era 2400 ducati. Et el principe disse non voleva laudarli ozi, ma risalvarsi a far l’officio a lutti do quan- do riferirano in pregadi; et di tal relatione fo comandato gran credenze per li cai dii consejo di X. Vene sier Andrea Zanchani, et insieme con li cai di X referile alcune cosse, che con li cai dii consejo di X li fo comesso eseguir a Constanlinopoli, credo zercha dar. etc. Item, vene li avogadori di comun per il collegio deputati zercha Rufm di la campagna veronese, quali tra lhoro erano in deferentia, et perhò fo necessario termenation di la Signoria nostra. Vene l’orator de Milan, episcopo, zà molli zorni non era stato in collegio, e disse zercha quelli ferri di bergamaseha, pregava la Signoria lassasse trazerli, e li fo risposto per il principe si voi haver informa-tion di nostri reclori: et questo per una lettera si havia auto da Brexa che il capitano di Valcamonicha avisava quelli reclori, come el ducba di Milan havia fato edito nium de soi subditi li dagi aiuto. Et poi esso orator dimandò per caxon dii banco di Lipo-mani, che milanesi haveano danari suso, pertanto dimandava che a li merchadanti milanesi, sono qui, li fusse dato salvoconduto, overo clic a li lhoro creditori li fossino dati di li danari hanno questi su Li-pomano et Garzoni. Et li fo risposto non voler far nulla, e che tulli di dilli banchi sariano pagati. Item, dimandò fusse lassato uno prcsonier milanese stato assai in prexon per biastema, e questo li fu concesso. Da poi disnar, el principe con la Signoria, li savii di collegio et molti patricii, ohe veneno a farli compagnia, et nui savii ai ordeni, con li piali et trombe e pilari andoe a l’arsenal por veder come andavano quelle cosse; e poi stato atorno a veder le galie se redusse con il collegio in l’oficio di l’arsenal, et fo consultalo di comprar e mandar tajar legnami e altre cosse necessarie per la caxa preditla, et ordinalo, si compii uno berlinger. Item, fo mandato Zenon sul mestrui e la trivisana a tagliar molti albori, diceva esser boni per la caxa. Concludo, quella caxa steva mal, pochi lavorava licei fusse si gran bisogno ; ben è vero le galie sotil erano sta quasi tutte manda via, ne inanellava poche di amar, si atendeva a lavorar le grosse. A dì 25 mazo. In collegio. Vene Jacomo Saclio, messo dii conte di Sojano, disse : voleva partirsi per bordine abulo dal conte, qual si racomandava a la Signoria nostra, e voria una lettera, come el signor era in nostra protetion ; et cussi li fo fata. Vene quel messo portò le lettere de’sguizari, qual fo expedito a bocha, excusando la Signoria nostra se non li dava ajuto per caxon di l'armata tur-