817 MCCCCLXXXXIX, GIUGNO. 818 oratori a'esso duella, et ditto duella non volse venis-seno se prima non intendeva il voler de’ fiorentini, quali è contenti li aldisseno, cussi ditti oratori veliere veneno a Milan, perhò che erano stati discosti in uno castello alcuni zorni per caxon di la peste è a Pisa ; et che questi hanno ringratià el ducha de li benefìcii a lhoro fati, ricomanda quella città, domanda ajuto, et si offerivano esser subditi soi; et che il duella li ha risposto averli visti volentiera, et desidera ajutarli, ma non li vede il modo, perchè voi i serva il laudo fato per il duella di Ferrara, et che li ajuterà a far fiorentini li fazino bona compagnia ; et pisani risposeno mai esser per ritornar sotto fiorentini, et che hanno 7000 homeni da fati, et vituarie per me-xi 10, et che voleno prima brusar la terra eliam: si-chè queste cosse el signor suo havia voluto comuni-eliar con l’orator nostro; ringraeioe etc. Itcm, esser nova de li, il re di romani esser in Valtelina, el ducha li manda monition etc. Itcm, cotidie vieti stratioti di Vicenza, Legnago et altrove, fuzeno da la Signoria nostra, quali sono accolti dal ducha, et tolti a’soi stipendii insieme con li altri. Du Feltre, di tier Mathio Barbaro podestà et capitano, di 13. Come il re di romani era zonlo a Meran, et 1’ orator di Milan, et esser passato tre ba-chete de fanti per vai..., et todeschi haveano tolto 3000 piegore dei subdili di la Signoria nostra erano al monte, et aniazati 9 pegorari, et che quelli portò tal nuova a Feltre si scose et scapolò, et veniva di longo a Treviso per dirlo a li soi patroni de chi sono le piegore. Per un’altra lettera dimanda monitun per il castello, come par per una poi ¡za mandoc di le cosse li bisognava. Di Bassan, di sier Alvioce Lion podestà el capitano, di 14. Come a dì 7 di questo, agnelini essendo sul monte Faldiera, todeschi li dete adosso, el in quella barufa ne fo morti 1000 tra l’una parte et l’altra, et agnelini esser ri tra ti verso Cuora, et to-desclii introno tra l’Agnelina bassà et l’alta, et hanno brusato, et usato gran crudeltà ; et si dice aspe-ctavano socorso di la liga Grisa, el da lo episcopo di Vales dicti agnelini ; et chome il re di romani fino a dì 12 si ritrovava a Meram, et a dì 11, che fo rnarti finì la Dieta ; et che soa majesti andava verso Cuora et Felchirch con le zente adosso sguizari. In questa matina andono a Mestre sier Marchio Trivixan savio dii consejo, et sier Mareo Sanudo savio a terra ferma, deputati dal collegio a far la mostra de li stratioti, et steteno tre zorni fuora, ivi era li colaterali, eliam fo signati li cavalli, et cerniti li boni, et alcuni signati per tristi. I Di arii di M. Canuto. — Tom. II. Et da poi disnar fo gran consejo, et electi tre avogadori di conniii, in luogo di sier Lorenzo di Pinoli che compie, sier Antonio Gilbo et sier Dome-nego Trivixam el cavalier hanno refudado con la pena, et rimaseno questi quali veneno per scrutinio: zoè sier Polo Pixnni el cavalier fo avogador di co-mun, sier Marco Sanudo fo podestà a Brexa, lumen era sialo avogador di comun, el sier Nicolò Fosca -rini el savio di consejo, fu solo, et in scrutinio, el a gran consejo, ma di largo sier Nicolò Miohiel dolor et cavalier fo àv gador di comun ; et la matina seguente sier Nicolò Foscarini in collegio reludoe tal cargo con la pena, et fu fato sier Nicolò Michiel soprascritto, et cussi introno. A dì Ili zugno. Domenega. El principe andoe con li oratori, la Signoria et patrizi invidali a messa a San Vido, et fata la procesion prima, et passato il canal grando, fu fato il ponte su galere grosse, che prima si soleva far su galie sotil, ma al presente non ne era, per esser ite in armada; e cussi come el principe soleva, andava per terra, ivi a messa, cussi ozi andoe con li piali, e poi dete il suo pasto chiamato il pasto di zoveni. Et da poi disnar, fo gran consejo, fato per la bancha, collegio si redusse, el io fui a Mestre. A dì 17 zugno. In collegio. Vene sier Marchio Trivixan, ritornato eri sera da Mestre : disse haver trovali boni stratioti e segnati 344, e qualche uno haveano casso, non era zonti ancora quelli di Friul, crede sarà cassi 200, et ne arà di boni 500, quali li cavalli vien bolladi ; e come era reslà a compir sier Marco Sanudo, qual laudoe, e disse si raccomandava a la Signoria, et ozi saria eliam lui qui. Da Roverè, di sier Nicolò da dui da Pexaro, podestà, di 14. Come era ritornato misier Zorzi da Lodrom, stato a la Dieta a Meram, et venuto da lui li ha ditto il re de’ romani esser li, et che zonse venere fo a dì 7, et sabado a dì 8 principiò la Dieta, et che il re, fo la prima volta solamente, e poi veniva 320 * in la Dieta uno misier Polo Letistener, suo consejer, el proposeno 4 cosse. La prima la Cesarea majestà era morta, voi saper da chi è sta levà tal fama ; la seconda, saper le cause di le controversie e discordie tra zentilbometii e zentilhomeni e tra zentilhomeni e quelli dii paese ; tertio, voi saper il desordine di la rota bave il suo campo e chi fo causa ; quarto, per saper la cossa, perchè agnelini e sguizari li era venuti conlra. Et soa majestà voi haver 8000 persone contra di lhoro, zoè 4000 pagarli lui, et 4000 debi pagar il paese, et lui voi haver li danari per non molestar le persone dii paese; et che haveano electi 52