407 MCCCCLXXXXIX, FEBBRAIO. ■108 Da Ruigo di sier Mariti Zustignam podestà et capitano, di 4. Che si doleva che ’1 podestà di Len-denara et quello di la Badia non volea mandar li danari doveano mandar in quella camera, ma pagavano loro et senza bolleta. Item, haver auto lettere di Ferara : el signor deva il passo al conte, ma voi va-dino a pocho a pocho. Et fo scrito per collegio a Lendenara e. a la Badia che dovesseno mandar li danari a la camera di Ruigo, e non si pagi senza bolleta. Da Ferara dii vicedomino, di 3. Haver auto nova che a Fiorenza una compagnia di zoveni strave-stiti, chiamati li campagnari, et erano per n.° 800 di li primi zoveni, facevano cene et andavano per la terra, portò cara di stercho avanti la caxa di l’ora-tor di Milan e li murò la porta con ditto stercho : et a la caxa di Guido Anton Vespuzi confalonier lexe uno processo di crimen lesce majestatis con testimo-nii, et deteno la sententia che. li fusse tajato la testa, et cussi tajono il capo a uno homo di paja ; el qual lui prima il zorno avanti refutoe l’ofìcio di confalonier e partì di Fiorenza. Et quella sera, a dì 3, misier Piero di San Cassano e misier Andrea Lanferduzi oratori pisani, ritornano in questa terra, hanno confirmalo queste nove, et che questo è quello più molesta fiorentini, et non poteno rimediar per esser tanto numero. Et che per Ferara si parlava di l’andata dii conte di Pitiano in Casentino, e alcuni mostrano haver piacer. Da Ravena, di 2. Vene do lettere, esser zonte monition et tormenti mandati de qui, et lui voleva fusseno andati di longo a Rimano; et che quelle zen-te, sono lì, non poleno cavalchar in campo si non hanno una paga, eh’è ducati 5 per uno almeno. Item, havia conferito col magnifico Piero lì, et mostratoli l’artilarie di citadela, et havia trovato para 30 bovini per campo. Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 1.° Come havia mandato le lettere di la Signoria di le provision a Bibiena, et havia mandate a far la se-gurtà di mulli, et li mullatieri voriano danari, et havia dato paga, come scrisse, a li alemani. Et per uno vien di la Pieve, dice francesi, sono lì, voleno prima tochar danari, poi vegnir da’ nostri in servicio di la Signoria, perchè hanno inteso esser acordà il re di Franza con la Signoria. Item, esser venutali domino Antonio di Pii et Zuam da Feltre per nome dii conte di Sojano dimandando ajuto. Item, mandoe lettere, zoè brievi di Bibiena. Di Bibiena, di sier Piero Marcelo in forma di brievi, di 28, 29, 30. Come Bernardini Foresto et Bernardini da l’Aquila, erano contestabili nostri in Chiussi con 80 fanti, a dì 26 li mandono a dir per tre messi non si poteano tenir ; et il proveditor li mandoe la note Bruscho di Piamonte contestabile con 20 compagni, et per esser note non lo volseno tuor dentro, et mandò comandamento in pena di la disgrafia di la Signoria et di bando non parlaseno ai nemici, con promission ai caporali ducati 3 al mese et ducati uno a li fanti, di più di quello haveano di provision si se teniano forti. Et lhoro brusono li strami e non le caxe, et a dì 28 si deteno. Et uno Zuam d’Aversa et Jacomo da Vidizol et inimici preseno il revelim, et vene da poi con uno trombeta ; li fece retenir etc. Danna molto Foresto contestabile; voria la Signoria facesse provision. Et che a dì 29 Bruscho tornoe, dicendo non lo volseno nostri lassar intrar in rocha. Et per la lettera di 29 fin 30, come havia ricevuto lettere nostre di 22, et una al ducha e l’altra a l’Alviano li ha dato ; hanno auto piacer. Nara il perder di cavalli dii ducha, et basti il sig. Carlo sia zonto ; atendono a fortifichar li bastioni ; et ogni dì fa scorta per tuor fassine ; ivi non hanno carne ni ojo, ni sai, ni polvere, ni giavoto. Grano, come scrisse a di 24, arano per dì 25 et forsi uno mexe. Ogni note inimici vien per romper uno lhoro molili : ne hanno fato do in la terra, uno da man et uno da cavalli, et è in praticha brusar quello di fuora e con-dur le piere dentro. Item, à ricevuto la lettera di le provision gajarde; el ducha li piace; harano fomento di lochi nimichi pocho, pur vederà di averne ; et di fanti vicentini son partidi 85.11 messo torna con lettere : per via di inimici poi vegnir bora mai poche lettere ; el ducha li ha ditto di una publication è sta trovata su una caxa fata per fiorentini, che chi dara-no vivi in lhoro mani Piero e Juliano di Medici ha-bino duetti 5000 e morti ducati 4000, et li danari sono in bancho di Strozi. Item, scrivendo, era zonto Morelo da Cortona venuto per la Pieve con salvo-conduto; et inimici hanno 600 guastatori, lavorano a romper le strade. Ancora lettera di 30 in zi fra. Come el ducha li havia ditto voi proveder lì, et lassar vituarie per mexi do et zente, et lui venir via e venir in questa terra, et lui proveditor lo consejò a non far. Item, ha inteso Piero di Medici esser venuto qui a dir mal di lui, et che à inteso à abuto piacer dii perder di soi cavalli, sichè non li provedendo quelle cosse vano mal. Da Pisa di proveditori, di 29. Replicha la calamità di le zente, et dimandano continue danari et strami ; hanno fato la dìscrition : non ne sono in niun