m MCCCCLXXXXlX, MAGGIO. 730 il resto mandono a caxa per mutarsi, ca; gi ili vada-gni et botini ; et a Costanza esser venuti 25 inilia homini tra a piedi et a cavallo. Item, -in la lettera, di 27 ditto, per una lettera mandata al ducha di Lorena di una dieta dieno far sguizari, et che 700 pedoni rende la (erra di Dignem a’sguizari, quali fono salvi; ma quelli homini di cavallo, el zorno di San Zorzi, l'ono presi. Et che a campo lì andava, per nome di re di romani, Federico Capeler et uno altro capitano; et che ditto re voi liaver in campo suo homini assai ; ma che Basilea era divisa. Di Tur in, di Zuavi Doìze secretano, di 12. Come cl canzelier li havia ditto nove dì sguizari, di 26 aprii : come quelli di Cotimhurg havia acetà l’a-cordo per paura dii Vaste di Val Trisana per esser sta amazato alcuni capi, et li darà 8000 raynes. Et che ’I re di romami era venuto a Costanza molto grosso, et tutti do exerciti sarano a le man, perchè non c’è praticha di pace, sichè la guerra durerà di longo ; et che 2000 sguizari erano restati a la rocha de Cotimbui'g, li altri tornati a caxa, et mandarassi di novo; et a Covra si faceva una grande dieta a l’ultimo ili aprii. Item, esser passato da Turin uno non-tio dii gran maestro di Rhodi, va in Franza. Et che li do oratori nostri ritornano di Franza eri passono la montagna, et limi sarano de li, et li honorerà assai. Da Verona, di sier Jacomo Lion capitano. Zcr-cha mostra fata de stratioti. Di Vicenza. Dii zoner di 23 cavalli mandati per Basilio, manchava di altri. Et il capitano sier Do-menego Contarmi solo scrisse di la mostra fata dei stratioti. Da Otranto, di sier Domeneyo Malipiero prove-dador di l' armata, di 3. Come da Civitavechia a Corliì haveano hauto, venendo, fortuna, et esser venuto a Roma. Item, di certo rnerchadante mesencse, voria dar biscoti a la Signoria per il bisogno di F armada. Da Trani, di sier Alvixe Contarmi yovernudor, di 8 mazo. Come a dì 5 zonse lì la galia, la qual fin bora havia 60 homini, soliciterà il resto. Et che il re havia fato far comandamento niun ile’ soi subditi non vengi sopra ditta galia. Item, scrive di uno ci-tadìn lì, qual volea far 150 miera de biscoto al mese et manda el precio et la couditìon, teme» niun dii collegio fe!stima; et mandoe la mostra di biscoti eli* era belissimi. Item, scrìsse zerdia salì abuti da sier Piero Arimondo saliner a Brandìzo. Di Puliynarn, di sier Zuavi Dui fin yovernudor, di 15 aprii. Come il provedador di Molla era depu- tato a pagar il castelam dii castelio di Pulìgnam, et clic per le nove turchesehe tutti erano in pavento, et quella terra è inexpugnabile havendo munition. Prega perhò la Signoria li mandi ut palei in po-lìza ; et da la banda da terra è solatii 70 merli da vardar, et tutavia a spexe di la terra si labricava. A la guardia dii castello era il castelam con do page, zoè do compagni et uno contestabele a la porta di la terra, senza altra custodia. Da Corfiì, dii resimento, di 2 mazo, do lettere, Per una avisano di 9 fuste di turchi e una bregan-tin venuti de lì via ; et che sier Simon Guoro provedador andò fin a la Vallona a soraveder. Item, quelli di le fuste messe in terra su loco de’ turchi, e menono via anime 9, et non sono più ditte fuste de lì via : aricorda le provision ; e à manda le lettere a sier Antonio Gritti. Da Dulziyno, di sier Piero Nudai conte e capitano, di 28 aprii. Alcuni avisi di l’armata turche-sclia. Et che il Signor andava in persona con exer-cito, et vien, come à inteso, in Albania, per tratato ha in Cataro, Builoa e Antivari, eryo etc. Vene Donati di Preti secretarlo dìi signor Zuane di Gonzaga, qual voleva esso signor venir a la Signoria : li fo ditto venisse iloman. Et mostrò una lettera abuta da don HirOnimo, data a Mantoa a dì 15, come li ducheschi, che erano contro il conte'Guido di Novalara di la caxa di Gonzaga, nulla haveano fato, et lui don Hironimo voria esso signor Zuane si conzasse con la Signoria nostra, et fa oratìon. Item, 287 esser venuto el Brognolìno da Milan, e si aspectava uno secretarlo dii ducha per la intention dìi signor, qual à bon animo etc. Item, à nova di Milan, come el ducha à ditto ai oratori fiorentini : si fiorentini, lì voi dar 300 homini d’arme et 2000 fanti pagati contra il re di Franza, li farà haver Pisa ; et ditti oratori hanno scrìtto a Fiorenza e aspelano risposta ; et prega si acordi con la Signoria, aliter voi andar in eremo più in là ; et si raeomanda con lì altri he-remiti. Da poi disnar fo consejo di X, ma non si redus-seno, etc. A dì 18 mazo. In collegio. Veneno li cai dii con-sejo di X con sier Hironimo Lippomano, et li soi parenti sier Piero trapelo q. sier Zuane procura-tor, sier Nicolò Trìvixam, q. sier Tomà procurator, sier Daniel Vendramin cugnado, sier Domenego Fo-scari q. sier Alvixe zerman et sier Piero Coniarmi ; et disse voler pagar tutti li soi creditori, cl sieno elecli do ; el voi poner 10 milia ducati hanno de contadi in una cassa a li camerlengi, et scuoder li