1101 MCCCCI.XXXXIX, AGOSTO. 1102 28 balestrieri, voi cavalchar subito, aspeta li danari zonzano. Et etiam il signor Pandolfo medemo scrisse a la Signoria in conformità, è preparato, cavalcherà stalim. Dj, Ravena, di sier Alvixe Venier podestà et capitano, di 16. Come venendo li fanti da Roma quali sono 1200, licei 1’ orator ne fece solum 1070 ■unde lui non ha danari da darli le page a supli-mento. Item, Ramazoto havia fato la sua compagnia bella et ben in bordine. Dj, Feltre, di sier Mathio Barbaro podestà et capitano, di 17. Haver, per via de uno venuto da Meram : come sguizari col re de’ romani haveano fato pace; tamen poi vene uno altro qual disse fo ben ditto di tal pace ma che le terre franche non voi la pace, et voleano destruzer sguizari : à mandato uno suo a Meram a saper. Vene sier Polo Corner fo di sier Donado, dimandando a la Signoria fusse comessa una certa delega-tion fata a Padoa a’ dotori di leze. Nulla fo fato. Fo expedì monition per Albona e Fianona, etiam per Parenzo. Vene sier Hironimo Zorzi el cavalier e compagni provedadori sora le exation, e aricordò non stava ben li debitori, quali haveano gracie et steva 8 mexi che si provava in officii; el principe disse: è ben proveder. Vene sier Cosma Pasqualigo et sier Alvixe Dar-mer, e dimandò oltra li 20 milia ducati di le dexime dii clero, vuol scuoder lhoro a bon conto. Vene 1’ orator di Ferrara, e disse haver dal suo signor: come ha da Fiorenza che il campo di fiorentini a dì 12 dete la bataglia a Pisa a una torre chiamata Sta in paxe, con morte de molti de utrumque parte, et che uno Piero Gamba Curta pixano capo de’balestrieri fenzando ussite di Pisa e andò da’fiorentini, unde pixani mandoe a dimandar a Paulo Vitelli capitano salvoconduto di poter mandar in campo 10 over 12 lhoro cittadini a pratichar pace, 426 et ditto Paulo Vitelli e li comessarii hanno mandato a dimandar a Fiorenza quello voleno, unde inteso questo el suo signor ha expedito lettere al suo orator acciò fazi con fiorentini che ne la pace resalvino l’haver e le persone di pixani, et per la filial de-votion a questa Signoria nostra à voluto avisar questo. Fo laudato dii suo bon voler. Vene l’orator di Napoli, domino Antonio Palmario, et fe’ lezer al suo secretorio una lettera savia molto et ben detata dii suo re. Li scriveva in conso-nantia di quello ha scritto 1’ orator nostro, ringra-tiando la Signoria di l’aricordo, et che ’1 papa è suo inimico, et che li soi re passati padre e avo haveano sempre aiutato la chiesia e i fioli dii papa, et questo à manda il fiol in Pranza, volendo sua tiola e richiesto quel regno, et desiderava la morte sua e dii ducila di Calavria, dicendo per tutto è di pocha vita. Item, el papa era sta causa caloniarlo lui habi fato venir turchi conira la Signoria; et dice per quella voglio poner il stato, il fiol e la vita, et che il papa era sta causa di la confusion de Italia ; poi si scusa che Colonesi non fanno fanti, e voi esser bon fiol di la Signoria nostra. Et che ’1 papa havia d’intrada ducati 50 milia in quel regno et do episcopali, et non voleva conferir beneficii a soa requisilione ; et infine dice non molesterà il papa. Li fo risposto bone parole, per il principe, confortandolo cussi fazi. Poi 1’ orator preditto dimandò uno salvoconduto per uno orator dii suo re, uno di Milan et uno di Spagna, quali voleno andar al re di Ilungaria per adatar le cosse zercha il matrimonio di la rama con quel re. Li fo risposto si consejerà. Di Crema, di sier Hironimo Liom el cavalier podestà el capitano, tre lettere di 16 el una di 17. In la prima : come una bombarda era 11, chiamata la Guarda lonzi, non li stava ben la coda sicché non si poteva adoperar et era in la rocha. Per 1’ altra, che a dì 15 da sera, per uno venuto da Milan, intese franzesi haver preso la rocha di Araz marti fo a dì 13, et che per via di Lodi tal nova era confirmata, come a hore 5 di note l’haveno, et eravi dentro 415 fanti, quali si rese et fono spogliati e lassati andar. Item, che a queli confini si mutava spesso soldati ducheschi, et in Caravazo era homini d’arme 25 et 200 fanti, ma non sa si starano fermi 11. Item, quel Cazavillano citadin alexandrino, qual fo retenuto a Caravazo era sta mandato a Milan con alcuni balestrieri. Per l’altra lettera : come Martin da Lodi con la compagnia parti a dì 30 dii passato e disse andava a dretura a Brexa. Per l’altra di 17 : che per uno suo venuto da Milan, qual p irli eri, à inteso la rocha di Araz marti sera fo presa da’ franzesi, per tralacto ; eravi imo. zenlilhomo zenoese in la rocha favorito dii signor Galeazo di Sanseverino qual tolse franzesi dentro per il socorso, e li altri davanti a un tempo deteno labataia e l’ebeno, poi mercore fo a dì 14 hanno abuto Ancise, et che uno mio avanti zonseno franzesi lì a campo si mandono a render; et che essendo ditto messo a Milan vene nova che Anom si bombardava e il ducha era di mala voja e il Cardinal Ascanio lo confortava, et si lui non fosse saria il ducha amalato e quasi perso. Et è stato varii parlamenti, et Ascanio è di opinione unir le zenle sue