MCCCCLXXXXVIII, NOVEMBRE. 106 ino verso la Signoria, la camera è povera : ducati 150 solum, olirà la spexa. Laudò il camerlengo sier Nicolò Balbi lo di sier Marco ; et el principe de nutre 10 laudoe, etc. Di Mantoa di sier Nicolò Foscarini, di 6. Come certissimo el signor era acordato con Milan, et dimandava licentia, altramente crede el signor ge la daria. Itcm, per un’ altra lettera, dice el signor ba-verli ditto da si volerli dar ducati 3000 di contadi lì, et ducati 1000 faria dar in questa terra, et dii resto provederà, et volea meter a conto certe quantità ha-via dato a’ nostri homini d’arme di le terre nostre. Et come esso proveditor havia mandato tutti li danari a Verona; è sier Zuam Paulo Gradenigo partito per Ravena ; et che li capitoli dii marchexe con Milan erano questi : esser capitano dii re di romani e dii duella di Milan, e luogotenente de’ fiorentini ; li danno ducati 50 milia a l’anno di monella, che verà ducati 41 milia di boni danari ; li dà per pegno e promision el ducha di Ferara. Ile ni, merchadantie in Mantoa ogni anno per ducati 300 milia ; li promete maritar la soa primogenita in suo fìol conledi Pavia; 11 dà di conduta 300 homini d’ arme el 200 cavali lizieri, e al signor eavalier domino Enea Cavriana suo favorito 100 cavali lizieri, et dà a esso marchexe stailo, cheli dà de intrada a l’anno per ducati 10 milia, in parmesana, et altri capitoli conclusi con domino Marchexin Stanga et uno secretario dii ducha di Ferara, el qual ducha in luto si ha interposto di questi acordi. Da Ravena di 6. Come quelli citadmi non vo-riano tante zente d’arme quante vi manda la Signoria, per non haver alozarncnti, basta 50 homini d’arme apresso quelli dii Vallaresso et Meleagro da Forlì. Ilem, esser nova come domino Zuam Benti-voy veniva con 100 homini d’arme per nome dii ducha di Milan a quelli confini contra di nui, lanieri di questo da Bologna nulla si havea; haver di Rimano dii secretario, nostri voler lanze da fanti, sachi etc. In questa malina sier Lunardo Grimani, proveda-dor sora l’arsenal, referi in colegio la condizion dii nostro arsenal et di galie solii numero 53 che sarano in bordine, et di le galie di viazi grosse et la nave armerai si conza a Poveja, et il bisogno havia la ea-xa di sartie e di canevi li qual si haveva per via di Bologna, di ferro, di legnami, etc. Et fo comesso per colegio dovesse comprar quello era bisogno, acciò si potesse haver galie preste; et comesso a li patroni a l’arsenal, qualli erano sier Lorenzo Contarini, sier Piero Moro et sier Alvixe di Garzoni, usasseno ogni diligenlia a farle compir. A dì !) novembrio, fo il zorno di San Thodaro primo protetor nostro. In colegio vene l’orator di Monterà qual stole con li capi dii consejo di X dentro, li altri mandati fuora. Vene lo episcopo di Rossi, qual lexe una lettera di suo cugnato marchexe Zuam Balista Malaspina, data a Verona: come advisava certissimo il marehe-xe Cabriel suo padre, che ha il stato in Lunesana, sono in aeordo con Milan et Fiorenza. Ancora Zacharia di Freschi, secretario nostro, referì quello li havia ditto Zuam Alberto da la Pigna, haver auto lettere dii suo signor, come fiorentini non volea metersi in lui solo, ma eliam nel ducha di M-lan, et disse che saria bono el suo ducha venisse qui, qual con l’orator di Milan adateria il tutto. Or il colegio conduseno : eramo pasuti di parole. Da Mantoa di sier Nicolò Foscarini, di 7. Come indubitatamente 1’ acordo era seguito et steva lì con vergogna nostra, tamen non havia auto la li-cent ia ancora. Et come vene a trovarlo do consejeri dii signor, domino Beneto Tosabecho e domino Al-morò Brandolin dicendoli el suo signor voleva dar ducati 3000 de’ contanti; 1000 in questa terra, ducati 1500 havia dato a li soldati di le terre nostre clic la Signoria si potrà servir, e dii resto provederà. Ilem, ha mandato li danari a Verona con uno da Cremona vice colaleral ; et che sier Zuam Paulo Gradenigo partirà da matina, et zà aviati avanti erano le zente verso Ravena; et cussi in conformità scrive d dillo sier Zuam Paulo Gradenigo, di 7, come partirà la matina, solicitando il suo camino. Da Verona di reclori nostri sier Jacomo Lion e sier Andrea De Leze. Dii ricever de li danari da Mantoa, li manderano verso Ravena justa li mandali, et aver mandato a far comandamento al conte Alvise Avogaro, era alozato a Isola da la Scala, vadi sul Po-lesene, et li aspetar quello li sarà ordinato: qual rispose non si voler partir senza bordine dii proveditor zeneral, et fo replicato la lettera, et subito sul Polesene vi andoe. Di Milan di l’oralor nostro, ili 6. Come el ducha si aspectava il zorno seguente de lì ; voi mandar in Romagna domino Filipim dal Fiesco con 100 homini d’arme, qual prima mandoe in •parmesana ; et si dice havia prestato a’ fiorentini ducati 10 milia. Manda lettere abuie da Zuam Dolce da Turirn. Di Aste dii secretario nostro in zifra, date a dì 5. Qual per non esser cavata la zifra non fo lete ; ma ben poi in pregadi. Esser andato da rnisier Zuam Jacomo, et esposto il fermo voler di la Signoria di darli il capitanealo, etc. quello si comosse da dolce-