1279 MCCCCLXXXXIX, SETTEMBRE. 1280 Jacomazo siete furie et scaramuzò con lhoro ; fo feriti di nostri numero 25, de’ inimici molto più, et dice in la terra era un grosso squadron de fanti da tOOO in suso, et dubitando nostri la note non li venisse adosso, levò l’arlilarie, et erano venuti li, zoè questi tre capi Colla, Greco et Hironimo di Tarsia. E1 signor di Rimano vene mia 4 lontan da Ra-vena ad alozar, et 7 da Codignola, con le sue zente; quelli di Faenza andono a caxa. Conclude, quelli di Codignola sono obstinati, et non si voleno dar por niun modo; sono superbi, poi Faenza non voi; Rimano fuze; sono fanti 2000 dentro hanno favor di Bologna, Lugo, Ragnacavalo et Forlì, hanno do boche de artilaria et 700 homcni da fati in la terra, et nostri non sono se non 470 cavalli et 700 fanti, et niun voi la Signoria nostra l’habi; quelli di la terra haveano brusii uno borgo, ruinà caxe, tajà albori apresso la terra, sichè la Signoria ordeni. Da Griulischa, di sier Andrea Zanchani prove-dado r zeiiéral. In la prima di 9, come non ha bombardieri ; et per un’altra dice mal di quelli contesta-beli, lauda Antonio di Fabri; el per la terza lettera scrive mal di Alvixe da Novello, qual à amicitia in Goricia, et con misier Virgilio poi à cativa compagnia, a la mostra à cavali assai tristi, aricorda la Signoria nostra in questi tempi lo lievi de lì. Da Sibinico, di sier Velar Brayaditi conte, di 27 avusio. Come zonla fu lì la nave da Sibinico tolta a nostro stipendio, li falite alcuni homeni, pur si armò el andorà in armada. Di Schender bassa nulla intende, solitili avia prepara 4000 turchi, et do-vea corer. Iiein, era zonto lì el bombardier mandato, di qual era bisogno. Vene con li piati a San Marco el reverendissimo Cardinal Johanne Borgia Ululi Sa?ictce Marice in via Lata, Cardinal et legato apostolico a latere, ' contra il qual fono mandati molti cavalieri el patirai, di qual perhò non feva molta stima; smontò a le coione, et vene per piaza con la croxe avanti, el ¡1 principe con li consejcri et tulli li savii yra-datim, etiam imi ai ordeni, si levoe, et vendi contra fino a mezo la piaza, et scontratosi insieme, el Cardinal di sora, con trombe eie. Et li vene contra el capitolo di San Marco con la croxe avanti aparati li canonici, el cussi introe soa signoria, il serenissimo principe et lutti altri, in compagnia dii qual erano molti episcopi, in chiesia di San Marco, et an-doe cantando li preti certe oration in segno di leti-cia fino a l’aitar di San Marco dove se inzenochiò, dete la benedition a tutti, et fe’ publichar anni 7 de indulgentia a chi era stato ad hayer quella benedi- tione. Et venuto a l’audientia, et sentato, perhò che fo levata la sedia del principe, et publice presentò le lettere et la bolla di credenza, poi disse el summo pontefice liavia mandato lui suo afine legato a questa Signoria per dimostrar tanto più l’amor la ne portava, poi parlò di queste perturbatoli turche-sche etc. Demun, mandali tutti fuora chi non intrava nel consejo di X, introe in su la materia, la qual al loco suo di sotto scriverò ; el poi itenm el principe col collegio lo acompagnò a meza la piaza. Da poi disnar, fo gran consejo. Et venute lettere di rampo di provedadori sicr Marco Trivixan e sier Marco Antonio Morexini el cavalier, date in Cremona a di 10 bore una di note, parse a la Signoria fusse leta a gran consejo et cussi fo leta. Avisano come quel zorno a bore 22 erauo intrati con gran jubilo ili la terra sonando trombe et campane, vide-licei lo illustre governador, 1’ orator di la cristianissima majestà, essi provedadori et li condutieri ; li veneno contra el sufraganeo dii Cardinal Ascanio eli’ è episcopo de lì con le croxe avanti aparato col clero, et li cittadini con una umbrella portada da C cittadini principali, tra li qual domino Leonardo Bota sotto la qual era il governador, 1’ orator et lhoro provedadori, et cussi introno in la terra, et smontati al domo, facta l’oration, lo episcopo preditto disse certe parole bonis auspicis, pregandoli in siynum lelitice fusse fato lì in domo una capella di San Marco e San Nicola che ozi è il suo zorno ; et poi andati in palazo, dove erano molti cittadini, essi provedadori usono qualche parola dii bon animo ha la Signoria nostra verso di lhoro, et poi butono le tessere chi dovea restar lì per governador e tochò a esso sier Marco Antonio Morexini et cussi restava, et il Tri-vixam andò in campo. Speravano di brieve haver il castello, e voriano saper poi la ìntention di la Signoria nostra di quello havesseno a far, etc. Et ditta nova fo mandata a comunichar a lo reverendissimo legato, orator di Pranza et altri oratori ; tamen nostri non erano aliegri, considerando le cosse di mar in che termine si trovavano, adeo non fu fato dimo-stration alcuna ni di sonar campano, fuogi, etc.; et fo ben fatto. Or qui avanti saranno deseripti lì capitoli conclusi con lhoro. Capitola Comunitatis Cremonce, porecla provvisori- 49G bus generatibus incaslris. Quoniam dominantes, etiam absque lapidibus et calce, se fortificare consueverunt videlicet subditos suos amore et beneficiis compledendo justa illud