109 MCCCCLXXXXV zati lucra et di consegli, et fo gran moimoration di tutto il colegio. È da saper in questa note tutti li navilii erano in Istria le la parenzana et veneno sora porto, et le do navi grosse et le galie grosse, el fo provisto come dirò di sotto. Da Carpi, di sier Antonio Moro baylo e capitano, data a dì 1° novembrio. Vene do lettere. Per una avisava haver mandato le letere a Costantinopoli a sier Andrea Griti. Replicha l’amazar dii corier una zornà lontano di Corfù a uno casal chiamato Sechia, et trovato il corpo ; quelli del casal l'uziteno. Item, molte nove haver, il signor Turcho mandar exercito di 11)0 milia persone conira Vlachi et Rossia. Ite ni, manda tre llambulari verso l’Albania e Dumo e tre altri a la Ziinera. Item, di quatro barze francese di corsari esser sora el Sasno, et danizava nostri, zoè una nave di sier Bernardo Barbarigo la qual la preseno, tamen fu portogalesi, come ho scrito di sopra, et che di questo havia scrito al proveditor di 1’ ar- ili ad a prò vedesse. Et per un’ altra lettera, avisava come veniva de qui 40 cavali di stralioti per tuor soldo, spontaneamente da lhoro venuti. Ite in, per un’ altra, zercha li sali di quella isola, chinando sier Zuan Nadal Salamon stato capitano dii * borgo ivi, et prcecipue li synici erano sta lì, per haver aperlo la porta a pagar di sali bolete vecliie et di morti, qualle esso baylo volea mandar in terra nuova, et sono sta dispensa sali mezeti 90 milia. Et sier Piero Nadal retor di Dulzigno e,ra venuto lì cargar de sali, i qualli poi vende a’ ragusei, et cussi sier Nicolò Ferro provedador al Zante, et di queste. cosse mandoe uno processo facto. Tamen, nulla fo facto, nè pur fo visto. Da poi disnar, non fo collegio, et li savii non se reduseno a consultar. A dì 3 dezembrio in collegio vene 1’ orator dii signor di Faenza, dimandando denari per le zente teneva, raccomandandosi a questa Signoria. Li fo risposo se li daria et stesse di bon animo. Vene etiam domino Marco Malipiero comanda-dor di Cypro et domino Andrea di Martini prior di Hungaria forieri di Rodi, per caxon di certi falcóni ; et li fo dito la Signoria volea mandarli al re di Fran-za a donar quelli era sta porla col Venier. Da Twrim ili Z ulani Dolze in zifra, di 28. Come era slato a Monferà dal signor Costantini justa i mandati, et exposto, ringraliava la Signoria nostra dicendoli havia scoperto uno tractado contro di lui .che tramava il marchexe di Saluzo, el che uno chiamato III, DICEMBRE. 170 Alexandro di San Zorzi lo havea scoperto, et come haria abulo a caro haver una lettera di credenza. Et il secretano rispose non saria ivi venuto senza ordine. Et che tornoe in Aste da misier Zuam .lamino Triulzi, qual li disse esser ritornato il messo del conte di Cajazo a dimandar soa fiola per moglie: li havia risposto no bave la età condecente a lui ; ma che non veniva a questo effetto ma per altro; et in conclusione, il ducha Irata va un acordo con lui, tamen el diceva voler esser de la Signoria sempre deditissimo. Et che havia da Milan suo fratello domino Renato star in extremis, et si poi dir morto, dice si duol poi è sì contento cnsir di le man dii ducha; et esser venuto lì uno per nome di gelfi, dicono sono fermi sviseradi de la Signoria nostra. Item, have il re di Franza voi dar alcune lanze al fiol dii papa, perhò ne havia cassato alcune tra le qual crede sia quel Zuam Rosso, chiamato monsignor di San Martin ; et che di lo apontamento con la Signoria nostra si leniva per concluso zonto sia a corte Valenza ; et che quel Lorenzo di Mozanega vene a lui per nome del ducha di Milan fo per causa di Zenoa, perochè aste-sani li à mandà orator, et à scrito al Malabaila non volendo pagarli voi far ripresaja e motione di arme. Et il ducha have scrito a Lucio Maluzzo una lettera in la qual nomina tre volte il signor Zuam Jacomo di Triulzi che prima non ha mai fato. Di campo di proveditori, date a Bibiena a dì 27. Come haveano ricevute lettere nostre di le provi-sion si facea ; et etiam esser zonte monition, polvere e piombo, ma era podio : solarti barili 18 polvere che subito si compirà, li canon non erano zonti, Marco di Santi e Basilio da la Scuola, li eonduceva et haveano consultato col ducha di andar a Borgo a le Coline a campo poi a Prato Vechio, e haver inteso Paulo Vitelli venir con zente contra di lhoro e perhò voleno indusiar, et poi consultato meglio, terminono andar il zorno seguente con le artilarie et a Lierna a campo a Prato Vechio, et etiam venendo inimici 69 esserli conira, quali insieme col conte Ranuzo e Fra-chasso sarano ; il ducha volea pur indusiar. Et in zi-fra, come Piero di Medici mai di lui si partiva, et Ju-liano con el signor Bortolo d’Alviano, qual volonte-, roso far il (ulto et voi vegnir in persona licei sia ferito, et cussi doman anderano. Marco da Rimano sta male; et che l’impresa di Sojano per quanto si ha da quel conte, non è cussi facile. Item, è zonto Vi-cenzo di Naldo con do altri contestabelicon fanti; e li provisionati di vicentina e bcrgamascha. Item, Francesco da Terzago, homo d’arme di domino Zuan Paulo Manfron, per ferita alitila a Lierna era morto,