785 MCCCCLX XXXIX, GIUGNO. 78G Vene sier Hironimo Mocenigo, liavia tolto lagalia ili Fiandra, et disse publice averla tolta per sier Piero Trivixan da la dreza, et si dolse che li altri do padroni levano conventuale insieme, et che non li inanellava altro a provarsi che li piezi, li quali li daria, et eùaia voleva ohligar ducati "2000 dii suo don apresso li piezi. Li fo risposto per il principe che seri la charata, et si baloterà in pregadi, el mandato fuori, parlò zerclia questo sier Polo Barbo consejer, io Marni Sanudo savio ai ordeni, et sier Constantin di Priuli savio dii consejo mi rispose, et fo ordinato comandamento a li procuratori che dovesse tenir li ducati 800 dii Trivixam, per il danno ari la Signoria, lamen li ave in driedo etc. Vene li patroni di Barato, et contentò quelli erano in bordine di meter bancho domenega, scriver li liomeni, ma non pagar; et sier Lion da Molin inanellava solum provarsi la età, dimandoe la Signoria facesse comandamento a li avogadori lo provasse, et ben fu fatto. Vene sier Ànzolo Malipiero, et si scusò non ha-ver eargà el biscoto su la sua nave, et li fo fato gran rebufo, et ordinato a sier Zuam Moro savio ai ordeni, meti in nota come il patrona di ditta nave liavia voluto cargar, perchè si manderà ditto biscoto in ar-mada a spexe di Malipiero. Fa balotà stera 2000 di biscoto per la nave Codia; et ducati 130 ilei balotar da dar a l’arsenal per certe monition bisognava per Napoli. Di Zanon ila. Colonjno contestabile fu letta una lettera, data in nave. Come si doleva quel biscoto esser cativo etc., unde fo chiamato li provedadori a le biave, et ditoli questo. Et è da saper olirà questa terra ctiam fu fato biscoti a Padoa et a Treviso. Di Caodistria, ili sier Alvixe da Mula podestà, et capitano, di do. Come havia dal castelam di Castel nuovo, et per uno messo dii conte Bernardin di Frangipani, turchi venivano in quelle parti a hora ; aferma liaver dal campo : di Trieste in Lubiana esser venuti turchi 15 milia, et voler corer in Cragna, et in Friul, mule esso podestà havia mandato suo messo per saper la verità. Da Sibinico, di sier Vetor Bragadin conte, di 17 maso. Come havia nova esser a Bistuza turchi 5000 circuii vicini,-trTFia ver mena via anime 8 di quel te-ritorio ; ha mandato.a saper, et veder la verità, et ctiam mandoe do caporali in la rocha di San Marco. Ilem, Alvixe Sagudino secretano nostro, va in Turchia, zonse lì, disse a Stalimene esser zonte t>0 velie turchesche. Ilem, aricorda se li cometa a ditto secretano el recuperar di le anime di quel conta. liciti, 1 Diarii di M.^Sanuto — Tom. II. se li mandi fomento per p;:gar quelli poveri soldati, et le monition richieste. In questa matina fici balotar stera 400 tormento da mandar a Sibinico a conto di le page di soldati ; ctiam stera 25 per dar a uno prete di Cataro, fu co-messo al nostro bordine, qual certi soi nepoti dia aver di la soa provisiom da quella camera ; et stera 10 da esser date a uno turcho fato cristiani, per elemosina da poter viver : et cussi tutto fu preso. D i Gradiscila, di sier Mariti Boldù provedador. Come ivi era pochi fanti per la morte di Zuam da Feltre, era lì contestabele. Et esser nova de lì asu-narse zente todesche ai lochi vicini, et a Cremons, loco dii re di romani si fortifichava, fanno movimenti trazeno ete. ; sichè aricorda si fazi provisiom a quel Iodio. Da Udenc, di sier Domeneijo Dolimi luogaìenente in la patria In materia di orzi per quelli stratioti; la qual non fu leta. Da Vicenza, di sier Francesco Foscari el cava-licr podestà. Di certi omicida, et casi seguidi : voria libertà di poter dar taja, etc. Da Veron i, di sier Hironìmo Capelo provedador sora le camere. Di quello ivi a quella camera havia fato, dimanda licentia da ripatriar. Da Rovere, di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà, di do. Come a di 2i) dii passato zonse li uno orator dii re d’lngaltera, nominato domino Petro di Penei prothonotario, qual era cinque settimane partito d’lngaltera, à fato la via di Bergogna, per acordar quel arziducha col suo re, qual sonben edi-lìcadi insieme; et è stato al re di romani ; el qual re dice esser zonto a Magonza, et in campo contra agnelini esser persone 30 milia, et à uno orator di Savoja esso re con lui venuto per pacifichili- quelle cosse, el qual re el zorno di pasqua ili mazo si partì de Lindo per Felchirch. Ilem, che ’1 ducha Zorzi di Baviera tratava noze di uno suo fiol col conte Pala-ladin, quali erano a parlamento a una certa terra; et esso podestà havia mandato a visitar dillo orator a 1’ hostaria, dice va a Milan, poi a Zenoa, demum a Roma dove farà residentia. Ilem, come a Tem castello propinquo a Riva, si facea una bastia avanti il castello; el a Trento esser venuto lettere a quel episcopo mandi zente in campo regio. Da Ferara dìi vicedomino, di do. Haver ricevuto per bona via come liorentini à ordinato a Paulo Vitelli vadi a le stàncie su quel di Pisa col conto Ra-nuzo di Marzano, et li a cresuto 100homini d’arme et li ha dati ducati 4000. Et il ducha di Milan haver mandà a dir a’ fiorentini, si li voi promoter in suo 50