195 MCCCCLXXXXVIII, DICEMBRE. 196 do, et che vedevano dapoi il zonzer li di Paulo Vitelli soa excellentia haver promosso questo, perhò voleano tutti metesse l’opinion sua in scritura acciò potesseno avisar la Signoria ; et in questo mezo fo concluso in cambiar li alozamenti, et il ducha si havia mutato dii suo e venuto lì in borgo di Bibiena ad alozar, et terminato di far experimento di qualche castello nimico per haver vituarie, e mandar il magnifico Piero a veder di far quanto ha promesso : ben ricordavano bisognava aver li danari di le page a tempo. De li dilli proveditori, di 4, ivi. Come era ritornato il trombetta mandato per il magnifico Piero a Prato Vechio da Paulo Vitelli con 4 homeni venuti per segurtà soa, quali sono sta fati alozar in lo alzamento dii signor Carlo Orsini a Sezi, et ha porta una lettera dii dito Paulo al magnifico Piero la copia di la qual mandoe. La conclusione era che venisse che li parleria, et la caxon che non andoe era sta perchè volea esso Paulo vi fusse presente uno commissario di zente dii ducha di Milan è in Toschana chiamato domino Anzolo da Fiorenza, et essi proveditori non parse lì vi fusse, et il magnifico Piero disse: « Vorò dirli do cosse che presente el ducha di Milan le diria : zoè io non voglio intrar in Fiorenza per dar quello stato a la Signoria di Venecia e tuorlo da’ fiorentini ; f altra non voglio intrar come signor ma come citadino; so che Jacomo Nerli, che fu quello mi casiò di Fiorenza, vorà la pace con promision di la Signoria ; io ge la darò, et eliam Paulo Vitelli vorà la confìrmation dii capitano che io ge la farò, et ho-ra vedo esser venuta l’lhora de intrar in caxa mia; se infrarò sarò sempre schiavo di quella illustrissima Signoria. » Tandem, li proveditori non li parse andasse presente il comissario milanese, et Piero fu contento non andar, dicendo si credesse far cossa niuna con-tra la volontà di la Signoria, prima voria esser morto ; et cussi la matina andò dal signor Carlo et mandò a dimandar venisse con lui Alvise di Piero secretano, et li proveditori volse più presto mandar Lazaro Grasso capitano di provisionati. Tamen sopra di ciò rizercha il voler di la Signoria nostra. De li dili ancora di 4 ivi, a hore 9 di note. Come il magnifico Piero era tornato dal signor Carlo Orsini, et quelli 4 haverli ditto Paulo Vitelli nè Jacomo Nerli non voler parlarli senza il comissario di Milano, nè pratichar nulla senza lui, perchè la guerra si facea per fiorentini et ducha di Milano; et lui à riposo non voler far nulla senza volontà di la Signoria. Et haver inteso eri sera el signor Frachasso esser zonto a Borgo San Nicolò, et insieme con Paulo Vi- telli erario stati in Popi la sera; eliam esservi zonto 79' Simoneto Bajom con la sua compagnia. Di Lazaro Grasso, data a Bibiena, a di 4. Come era ivi zonto a dì 1.° con li provisionati et ale-mani, datoli il governo per sier Nicolò Foscarini pro-veditor a Verona ; voleva far la mostra ; ne mancha, per lui ne manchava pochi, et per esser morto in caxa di Zuam Filippo colateral uno da peste, era partido et havia portato con se li libri. Da Rimano, di Zorzi Franco secrelario, di 8. Come havia mandato in campo gropi 7 di ducati 10001’uno per le biave abute da Ravena verso Petra Cutola, et quelle non haveano potuto andar per le aque. Marco di Santi con li canoni era a la Pena con Basilio da la Scuola ; sono disperati, è roto 4 ruo-de che costano assai a reconzarle, nè si poi mover ditti canoni per li tempi e pioze. Item, come el can-zelier dii signor di Rimano mandato verso Bologna su quel di Cesena esser sta asaltato e quasi morto ; prega il signor la Signoria provedi. Item, have danari da Ravena per comprar bovi, et ne havia comprato zercha pera 12; sparagnava li danari di la Signoria, e voi esser neto come è il suo nome franco. El signor era a Coriano e doman sarà lì madona, era a Rimano, con li consejeri. Si racomandava molto a la Signoria nostra. Et Piero Chiarelo esser ritornato capitano di guastatori di padoana et esser andato verso il campo a Bibieua. Da Ravena, di 9. Non have nulla da Bibiena da 2 dii mexe in qua; dubita per le strade che era rote haver mandato biave a Rimano, et per nostri li fo mandà orzi stera 1000. Dii conte di Pillano, di 29 data a Gedi. In re-comandation di la comunità di Orzinovi, i qualli non voriano più gente d’arme nè esser agravati non hessendo il bisogno. Accertava il ducha di Milan have dato ducati 6 per homo d’arme et fati levar da lì et mandati a le stanzie vechie a Novara e altrove. Et consultato in colegio, fo scrito a Brexa che quella zente erano su Ojo, andasse a lhoro stantie. Et fo consultato quello si havesse a far zercha la risposta mandata per il ducha di Ferrara, el qual, volendo la Signoria, volea venir qui. Et era tra li savii tre opinion : una di mandarge il compromesso a Ferrara con opinion non concludi senza saputa nostra ; la segonda opinion che Alvise Manenti secretario nostro andasse a Ferrara et parlar col ducha solus cum solo e veder si quello havia dito Zuam Alberto era vero ; la terza che vengi qui, e si concluderia ; et anche ne era di quelli volea sfar su quello era sta preso in pregadi,zoè esso ducha formasse li ca-