101 MCCCCLXXXXVIII, NOVEMBRE. iO-2 di la morie di la raina ili Porlogalo, et rimasto uno fio di mexi 7, già molti mexi. lievi, la publication di la pace dii re di Franza con li reali di Spagna, et inlra-veniva la Signoria nostra. Item, che aspeteria tempo, poi navegeria a lhoro viazo. Da Cor fi di sier Antonio Moro baylo et capi-tanio nostro, di 4 et 5 octubrio. Come havia manda le lettere di la Signoria a Costantinopoli per do co-rier, uno di li qual, era sta morto in uno casal, è sta trovato sepulto soto certo ledame, l’altro havia esser sta retenuto a Costantinopoli, et il terzo havia expedito pur con lettere di la Signoria a sier Andrea Oriti. Item, mandava lettere di esso sier Andrea drizate a Zacharia di Freschi in zifra, come dirò di soto, qual fo poi leto il sumario sarà.qui sotto scrito. Di sier Polo Nani saracomito vene lettere. Come havia preso alcuni corsari turchi, che erano di mal afar, compagni di Camalli, et toltoli la fusta, qualli non havia fato alcun dispiacer, ma menati a Corfù, aspetando quello ordinaria la Signoria nostra. D i Costantinopoli di 5 et 15 selembrio. Come el Signor iacea armata di 200 velie, e a tempo nuovo sarà in bordine el otegnirà dove anderà. Et era uno orator lì dii papa e uno dii ducha di Milan. Ilem, ha expedito uno messo qui con lettere dii Signor et hilarbei di la Morea, et altri che etiam scriveno a la Signoria, chiamato el protojero di la Morea , homo cativo, conforta la Signoria li fa zi honor, etc. In questa matina fo dato per il cassier due. 3141 a P armamento per expedir la galia di sier Simon Guoro proveditor di P armada, la qual era cavà di l’arsenal, è in canal grando, acciò con lui vadi sier Andrea Zanchani electo orator al Turcho, e fo trovato li presenti al Signor, justa il consueto. Qual perchè in questa terra non si trovava zurme, anderà per Dalmatia a interzesarse; et questo fo a requisifion de’ savii a i ordeni, qualli voleva expedir ditto orator con do gripi fino a Corfu, acciò fusse presto, ma il resto dii colegio non la sentiva. Da poi disnar la Signoria dete audientia; et il colegio se redusse. El accidit, che questa'nocte a hore tre sier Alexandro Yenier fratello di mia madre morite; et fece uno testamento zercha Sanguanedo molto longo, adeo, fece parlar più zorui di quello ; et io do zorni non veni in colegio. A dì C novembrio in colegio vene domino Anti-macho orator di Mantoa, et dimandò licentia di par-tirse, perchè el suo signor li havia scrito si teniva esser libero per non esserli concesso quello havia dimandato. Et consultato di la risposta, per el principe li fo dicto dovesse obedir il suo signor e non altro. Da Mantoa di sier Foscarini, di 4. In conformità di le prime, et di uno caso seguito a li do oratori pisani erano lì, quali di note tempo venenootto stra-vestiti a la lhoro abita tione minaziandoli etc. Questi voleno andar a Verona. Et chiamato el consejo di pregadi, fo posto parte per tutto il collegio : che al ditto Sier Nicolò Foscarini proveditor nostro fusse dato licentia de ritornar de qui, prima dolendosi col marchexe, et dimandarli li ducati 14 milia noviter abuli et il resto vechio eh’ è ducati 20 milia ; ave tutto il consejo. Ancora fo balotato quelli patricii si haveano fato 41 scriver a la lectura di loycha et philosophia in questa terra, in luogo di sier Antonio Correr, era intrato proveditor. al sai, nè voleva più lezer; et rimase sier Antonio Zustignam el dolor, de sier Polo, qual lune era proveditor sopra le raxon di lè camere. A dì G ditto in colegio. Da Milan di l’orator nostro di 4 ; dii recondur il marchexe con il ducha certissimo, et quel ducha era a Pavia con li altri oratori; nè altro scrive, si scusa per non haver occa-siori, ha mandato lettere di Turili. Da Tarin dii secretano, di 2 in zifra. Come era nove di Franza che fino a li 20 le nostre lettere non erano /.onte. Et di una caza a la qual era stato il re et li oratori nostri, et sier Hironimo Zyrzi orator nostro haver amazà, con uno spedo, uno porcho zin-ghial di sua mano. Ilem, exeguirà quanto la Signoria li comanda per sue lettere, et slaliin anderà a trovar il Triulzi. Da Roma di l’orator nostro, di 3 novembrio. El papa esser tornato in Roma per el zorno di ogni-santi ; l’orator nostro li andò conira, disse non ha-veva nulla di Franza et, fino uno mexe, suo liol ducha di Valenza non zonzeria a la corte ; et che domino Pbiliberto orator dii re di romani havia ditto esser seguito trieva tra il suo re et Franza, el che ’I suo re voleva ponervi il ducha di Milan, el Franza non voi, hoc opus hic labor est. Ilem, esser nova Mantoa è riconduto con Milan ; hanno questa nova ingajardito li inimici nostri. El papa era stalo in chiesia il zorno di ognisanti con gran guardia armata, per dubito dii Cardinal Ascanio e colonesi, quelli perhò non sono ancor conzi con Milan, ben potria esser con Ascanio. Da Fiorenza esser lettere di primo, dii recondur con lhoro Mantoa. Ilem, el papa haver lettere di Avignoin, de li grandi honori fati al ducha di Valenza ivi in Franza. Item, si ha el re Federico vien verso P Aquila. Di campo vi fu lettere. Nulla più di quello se intesi!. Da Ravena di provision fate da Rimano. Aver