71 MCCCCLXXXXVI * 1 quelli li conducevano dovesscno condurli per Po a Ravena. Da Crema, di 25. Come el cavalaro, veniva con lettere di Aste, era sta retenuto di qua di Alexandria, e toltoli le lettere di Zuam Dolze in zilra, qual fo portate a Pavia dal ducha, et quelle tolte andò a disnar, poi le dete indriedo al prefato cavalaro, perchè il ducha zerchava lettere venisse di Franza e non di Aste. Dei Turin dii secretar io nostro, di 23. Come mi-sierZuam Jacomo vocia la resolution, per dubito etc. Et che domino Alexandro Malabaila havia scrito vo-ria la Signoria si contentasse di qua di Po etc. et che ha scrito al re mandi zente in Aste per bon rispeto. Ilem, di la trieva fata col re di romani; et esso misier Zuam Jacomo non voria il re tolesse altra volta; ha mandato per suo fìol, è in Bergogna. Et haver per un’ altra cavalchata di Franza che il re havia cassa li soi sguizari, e cussi il re di romani, per caxon di non spender non ne havendo bisogno, et parte di (lieti sguizari partivano mal contenti ; et che ’1 re di romani voria far che suo fiol fusse con lui in guerra con Franza. Di Zenoa di Marco Bevazam seerelario, di 20. 11 zonzer lì di do galie dii re Federico, con madona Antonia sorda di la raina. Qual ha maridà una soa fiola in uno fiol di domino Joanne Alovisio dal Fie-sco. La qual era venuta per far le noze. Ilem, di uno caso seguito, es^er sta amazà una dona vedoa, sorela di domino Zuam Spinola da Seravaie una note, abuto 40feri.le,et questo per amordi una soa fiola, da uno fiol di Zuliani di Magnara dito Monaro, qual ‘ è sta piato et ha confessa haverlo fato per esser sta insieme con lui il fiol di domino Augustino Adorno governador, garzon di anni 16, et il governador voi meter suo fiol a ogni pericolo, dicendo non esser stato : si aspecta risposta di Milan di questo. Ilem che zenoesi diceano volersi ben portar verso la Signoria nostra, e non si mover conlra de nui, imo aver bon animo; et che l’orator fiorentino, è lì, dicea il ducha doveria veder zenoesi non desseno aiuto a’ pisani, dubita etc. et si lamentava molto di zenoesi. In questo consejo di pregadi fu preso parte, atento le vie pericolose di mandar el marchexe a Pisa, che li fosse scrito subito con le zente andasse in Romagna dove si aviseria quello havesse a far : la qual parte have solam 5 balote di no. Ilem, di scriver a li provedadori in campo debi consegliar col ducha di Urbino governador nostro di quel exercito con li Medici, è condutori nostri, di tuor l’impresa di Forlì over di Bibiena: et dita parte :, OTTOBRE. 72 fo posta per parte di savii, et a l'incontro fo posto de indusiar sino veniva le prime lettere di campo, et cussi fo preso. Et referì sier Marco Antonio Mo-rexini cavalier, consejer, per non vi esser el principe, quello havia ditto el conte di Pitiano zercha a la via et passo di Bibiena aquistato, qual comen-dava summamente. Fo disputato la materia, tandem fu preso di indusiar. A dì 28 octubrio, domenega, in camera dii principe si reduse il colegio, dove vene domino Anti-macho orator di Mantoa, che ancora aon era partito per Mantoa, al qual fo fato lezer la délibération nostra fata I’ altro eri nel senato, la qual laudoe. Vene l’orator di Napoli, et disse come havia lettere dii suo signor re che comendava molto sier Marin Zorzi dotor, stato de lì orator nostro, pregando la Signoria volesse expedir il suo successor; el qual sier Marin Zorzi era zonto eri sera, et volendo venir in colegio a referir la sua ambasata, li fo mandato a dir, atento le cosse importante, venisse ozi in pregadi che referiria : el qual venuto, per non vi esser tempo ni el principe, non referite, demwm si amaloe et siete alcuni mexi, adco più non referite in pregadi. Ih Ravena, di 26 a hore 23, narava quello havia da li proveditori in campo in la materia di Forlì, etiam scrisse l’opinion sua. Di campo a ViUafrancha, di 26 a hore 15. Come in quella matina si doveano levar, et haveano dato la trombeta per andar a Bibiena con tutto lo exercito; ma havendo riceputo lettera di la Signoria zercha l’impresa di Forlì, et comunichato con il ducha sollo, non laudano tal délibération nostra per tre respeti : el primo per haver 1’ adito de l’impresa aperta per l’aquisto di Bibiena eh’è mia 24 da Fiorenza et 15 di la cita di Arezo: l’altra perchè li Medici non lauderano questo, per non lassar l’impresa di Fiorenza dove voleano intrar et eliam l’Al-viano, 1’ Orsino e Bajoni erano venuti a lhoro re-quisitione, benché hora fossero nostri conductori : la terza perchè bisognava mazor exercito a voler stren-zer Forlì, perchè quello era lì non sia bastante, sì per esser la terra munita come per esser nimici lì intorno. Tamen, fariano quello si comandava, aspe-ctando risposta. Et in questo mezo haveano mandato il signor Carlo Orsino con 100 homini d’arme et alcuni cavali lizieri in Casentino, per agumento de’ li nostri, acciò tenisseno quel passo. Ancora mandono una lettera scrita per il signor Bortolomeo d’Alvia-no, de 24 a hore 18 al ducha de Urbino et a lhoro li advisava esser intrato in Bibiena et in la rocha a un Irato con Julio di Medici, con uno stratagema cri-