1319 MCCCCLXXXXIX, SETTEMBRE. el cavalier provedador, di 15. Come havia ricevuto la lettera di levar li dacii de lì etc. a li menuti, unde fé proclamar questo et lezer ditta lettera in diversi luoghi di la città, e tutto il populo fu contento cridò Marco, Marco. Ilem, haVea principià a far scuoder li dacii a le porte e ponervi chi scuoda. 10' Ilem, si ha informato con li daciarii zercha i dacii, et per li oratori di cremonesi yieneno a la Signoria nostra sarà dimandato certi capitoli. Ilem, da Milan ha nova il castello è rimasto d’acordo darsi, et il re li dà al castelan 100 milia durati e la insegna di'San Michiel, et ancora à la nova dii prender di Marco Antonio di Rosato; qual non fo vera. Da Ravena, di sier Alvixe Venier podestà el capitano, di 15. Come ha ricevuto il nostro ordine si lievi con le zente di l’impresa di Codignola, cussi subito fece; e ha ditto al signor di Rimano e altri condutieri vadino in campo dove erano deputati andar prima, quali voriano danari, ergo etc. Da Gradischa, di sier Andrea Zanchani provedador zeneral in la patria, di 14. Come havea ricevuto una lettera da madona Dorathea contessa di Corbavia, de 11: avisa turchi è per venir in Friul et scrive farà segni e questo perchè martalossi vien fuora a far danno, tamen ha mandato a inquerir et aviserà la verità. Conclude esso orator non vi esser fanti li, e voria di campo di Lombardia se li mandasse fin 1000 fanti. A dì 18 setembrio. In collegio fu lecto prima quello eri Piero di Medici havia ditto a Bernardin di Ambroxi secretano nostro, mandato a saper quello chiedeva, et messe in scriptum uno longo discorso, concludendo al presente a la Signorìa di Fiorenza voria provar etc. Et niun di collegio non li parse, aleuto eramo ussiti di guerra con fiorentini, che non si potea vadagnar a voler di novo intrar. Fo facto di novo il scrutinio de li governadori di le galie grosse, et questo perchè fo terminato per la Signoria quello fatto eri andasse zoso, atento erano rimasti homeni non stati capitani soracomiti etc. come vuol la parte ; et ditto scurtinio sarà qui sotto notado. Aduncha rimase sier Sabastian Contarmi fo capitano al trafego, sier Marco Orio electo capitano in Fiandra, sier Carlo Valier rimase sopracomilo, sier Francesco Valier fo capitano a Barato, sier Pol- lo Valaresso fo patron di la barza, sier Nicolò Pa-squaligo fo ai X oficii, sier Silvestro Valier rimasto sopracomito, sier Zorzi Viaro fo di pregadi, sier Andrea Foscolo rimasto capitanio in Acque morte, sier Antonio Querini fo capitanio al trafego, sier Pangrati Zustignan fo patron di nave di eomun, Alvixe di Prioli fo capitanio in Alexandria, et sier Tomà Contarmi electo sopracomito, sier Piero Sagralo fo capitanio al trafego, et sier Alvixe Zorzi va capitanio in Alexandria. Veneno 4 liomini di Fontanelle a inchinarsi a la Signoria nostra, fono li primi di Geradada veneno di voluntà sotto la Signoria nostra. Et venuti in collegio, presentò la confìrmation di certi soi capitoli concessi per li provedadori nostri. Li fo dato bone parole, et erano venuti sotto una Signoria che li faria bona compagnia, et li tochò la man, et li capitoli si vederia. Vene li do oratori luchesi, ben vestiti, et mostrò lettere dii Lucha di 11, li advisava come el campo de’ fiorentini si levò di Pisa, et andò a San Piero in____et Pisani ussiteno de la città, et li fa qualche danno ne le coraze, et hanno mandato l’artilarie a Livorno, et hora mai se ne anderano le zente a le stanzie a Vico et Cassino. Ilem, hanno un aricordo auto per Bortolo Cenomi, citadin luchese venuto da Liom partì a dì 7, avisa molte cosse, zoè che a dì 5 fiorentini si chiarino con il re voler esser, et dimandavano li facesse rehaver Pietra Santa tenuta per essi luchesi, et il re non à risposto a questo, ma à rimesso a risponderli quando sarà in Italia ; et che monsignor di Bajus et monsignor di Andrages fono dati auditori a li oratori luchesi quali sono Nicolò Cenomi et Bortolo Datti, et par che Cardinal Roam li sia contra : per tanto suplieavano la Signoria volesse dir a l’orator de’ fiorentini qual cossa, come luchesi sono sotto la protetion nostra, et si scrivi a misier Zuam Jacomo Triulzi et al cristianissimo re in soa racomandatione. Li fo risposto per il principe bona verba, luchesi sono nostri, et si faria ogni re-comandation, et disse prima consultalo con il collegio la risposta. Ilem, par a dì 6 il roy partì de Liom per Italia, et par el Cardinal oponi luchesi ha-ver mandà fanti in favor di Lodovico, poiché non haveano mandà oratori a la creation dii re, et ben a tutto si scusano. Di Pisa, di 11, di signori a la Signoria nostra. Avisano come il campo preditto esser levato di l’assedio di la città, et essi haveano consumà per defendersi fino li arzenti di le chiesie ; per tanto pregano la Signoria nostra vogli ajutarli di qualche poco socorso. Et quivi vene uno orator di pisani novo, et era vi etiam Lucha di Lauti stato continue qui, quali voleano audientia, ma non poteano esser alditi. Vene un canzelier de li homeni et consoli di Ge-mona in la Patria di Friul, exponendo come hessen-do per le aque caschate di la montagna et giara ve-