MCCCCLXXXXlX, MAGGIO. 716 lino de Rubinet, ÌOO a monsignor di la Palissa, 100 a monsignor di Foys, 100 a monsignor de Sandi-cort, le qual zenle andcrano a Liom. Ma scrive poi dii passar monti dite 7,ente, non ne parlò parola soa majestà. Ilem, el ducha di Lorena li à dato certe nove de’ sguizari, manda la copia. Ilem, quella malina fo dal re, qiial era ritornato dal vilazo e lo vete volentieri. Disse mandava oratori a la Signoria nostra uno suo capitano monsignor de Beumont, et F orator li disse le nove di l’armada turchescha ; et il re disse esser dito la Signoria nostra observerà le promesse fatoli, tamen lui non credeva, ma si el Tur-elio veniva contro la Signoria, non solum soa majestà voi ajutarla, ma venir in persona in ajuto di quella, sichè dimostrava grande afection. Itevi, par che F orator di Monterà dicesse al re di questa armada dii Turco, e il re li rispose: nui ajuteremo la Signoria. Ilem, el Cardinal Roani li disse di uno suo venuto da Milan, quello riportoe, qual scrisse in zi fra, zoè che ’1 ducha diceva il re per questo anno non vera a suo danno, nè si farà ninna cossa, per esser ceriificato