1343 UCCCCLXXXX1X, SETTEMBRE. prima a Novara, e a dì 17 zonse a Susa. Ilem, l’ora-tor di Franza li à dito in materia di Codignola, non si siegua l’impresa, che si romperà li pati per esser pertinente al suo re. Da Susa, di sier ■ Antonio Loredam, el cavalicr oralor, di 17. Avisa il zonser suo li, recevete nostre lettere con li sumarii e di l’intrar de’ nostri in Cremona, li comunichi» col re, qual disse volemo servar la fede a la Signoria, licei molti malivoli di-cha ete. Domali va a Turili. Del dillo di 18 in camiti a Santo Ambrosio apresso Turin. Come ha esser morta la consorte dii ducha di Savoia. Ilem, il re contra turchi si oferisse di andar in persona. Ilem, perchè lo episcopo di Pazi orator fiorentino partì dal re, fiorentini ne hanno electo uno altro e voleno esser col re. Ilem, il Cardinal Roan li ha ditto li inalivoli pone mal di la Signoria nostra e saudeva non desse Cremona e il re è constantissimo. Ilem, disse il legalo dii papa è ve liuto a Veneeia per suspender le cosse dii reame, sichè li invidi e maldicenti non restano a dir mal. Ilem, ozi il re va a Rivoli domali a Turin ; el Cardinal San Piero in vincula è zonto lì, 1’ ha visitato, li ha ditto si lauda di la Signoria. Da Milan,di sier Zuam Dolse secretano, di 19. Come eri fu da misier Zuam Jaeomo e recevete nostre lettere di la cration di 4 oratori a la regia maestà, aricorda vengino presto. E li disse misier Zuam Jacomo li malivoli non resta di meler mal, e ha inteso nostri haver hauto il castello di Cremona disse 1’ ha pagà molto caro quella Signoria. Itern, il re si iluol lo exercito perdi tempo maxime il nostro di Cremona, poi disse il re servarà la fede, et toclioe la materia di Codignola, la Signoria non si dovesse impattar. Del ditto di 20. Come fo da monsignor di Lignì ori, li expose quanto liavea in comissione, disse per domino Pietro Dentize tutto havia inteso dii bon voler di la Signoria e subito ha mandato al roy, poi li disse: vui non me volè dir altro son zentilhomo vostro e tanto più volentieri farò. Ilem, misier Zuam Jacomo andava quel zorno contra il re, lo ha consigliato resti a Mllan con Lignì e disse haver mandato il conte Cajazo in Parmesana contra el conte Filippo de Rossi, qual abuto certe terre de li e cridà Marco, Marco, dà sospeto a’ franzesi etc. Ilem, monsignor di Lignì è rimaso satisfate di la risposta in materia dii reame, si oferisse a far cb’ el roy si atendi a Ferrara. Da Gradiscila, di sier Andrea Zanchani prove-dadvr zeneral, di 22. Come stratioti lepantini si di- speravano. Ilem, mandoe una lettera di 1C di ma-dona Dorathea e il conte Zuane suo fiol li scrive a dì 9 Scander bassà con persone 1C milia passò verso Jayza e Aran, sichè non sanno dove vaili, ma sono mossi ad ogni modo di Rossina, avisa si stagi provisto, ha mandato exploratori. Fu posto, per (ulti li savii, dar domati il stendardo al capitano zeneral di mar, licei la galia non sii in bordine a l’arsenal. Andò in renga sier Raldisera Trivixan dicendo sier Marchio suo fratello è in bordine, voria indusiar a mereore per haver tutto compito ; li rispose sier Domenego Marin savio dii con-sejo è mal, poi sier Rironimo Venier provedador sora l’arsenal volea s’indusiase. Andò le parte 40 fo di no el 142 di la parte e fu presa. Da Roma di l' orator, di 18. Fo leto con gran credenze: come fu dal papa, li disse havia lettere di 15 de qui de li honori fati al Cardinal Rorgia, e il principe li andò contra licei fusse gran pioza col bucintoro. Ilem, intese il perder di Lepanto zoé di l’andar in golfo di l’armata turelia e dii prender tli 6 di le Ihoro galie da le nostre biasmò, il capitano zeneral per li mali soi portamenti, disse si ha perso tanta vitoria, poi parlò di le do nostre nave brusale etc. Or 1’ orator li dimandò una indulgentia e per-don over jubilco plenario per quelli sono stali e anderano in armada contra turchi aziò vadino di mior cuor, il papa fu contento e ordinò li brievi al reverendo datario. Item, il papa li l’orator nea-politano ¡i dì 10 ebbe audienlia, disse era venuto per ricomandar il re suo, e non hessendo abrazato chiamerà turchi in suo aiuto, e disse acciò 11011 si metti in disperatici! : li liavemo dà bone parole. Ilem, vien don Alfonxo ducha di Bixagne qual zonto lo manderà a Fuligno da madona Lugrecia per bon rispetto Item, disse l’armata di Franza è partita da quella di la Signoria, bisogna proveder la torni, e perhò scrive un brieve èl papa al roy di questo. Item, ha ordina al legato Rorgia vadi dal roy a Milan a exor-tar di questo, e il Cardinal Orsino è per andarvi etiavi a Milan per le terre li tien Orsini e Colonesi. Soliei-terà li brievi, etc. Et poi fo leto un capitolo secreto come il papa 520 solicitoe con 1’ orator nostro la materia di Ferrara per il duella Valentinoes et promete far lutto quello vorà la Signoria nostra ; poi li disse l’orator neapo-litano ste do hore con soa santità minaziando il re suo chiamerà turchi in suo aiuto; li ha risposto bisognava avisar li confederali di la proposta fata et poi li rispondaria ad plenum, El cazadi li papalista in cheba fo lelo do brievi,